“Non sono nuda, questo vestito non è trasparente, è disegnato sul mio corpo. Penso che il corpo di noi donne non debba mai generare odio o vergogna”. E’ quasi mezzanotte quando Chiara Ferragni appare sul palco del Teatro Ariston pronta a regalare al pubblico del “Festival di Sanremo” il suo attesissimo monologo. Un testo scritto dalla stessa imprenditrice digitale che parla a se stessa, alla bambina che è stata e alla donna che è diventata e a quella che sarà in futuro. Oltre che con se stessa, la regina delle influencer parla con ogni donna che almeno una volta nella vita non si è sentita abbastanza. Per rendere ancora più potente il messaggio, la moglie di Fedez indossa un abito a effetto.
Chiara Ferragni, lettera a se stessa: il testo integrale
“Ciao bimba, ogni volta che penso a temi viene da piangere. Forse perché mi manchi, forse perché vorrei poterti far uscire fuori un po’ di più, farti vedere quella che è ora la mia vita. La gente mi conosce e tanti mi chiedono un selfie insieme. E’ una bella sensazione essere apprezzati da milioni di persone. Poi sai non piaccio proprio a tutti ma penso finalmente di piacere a me stessa e questo è un ottimo inizio.
“Avevo un pensiero fisso: non sentirmi abbastanza”
Vuoi sapere un po’ del tuo futuro? Voglio fare una premessa: ho sempre cercato di renderti fiera. Tutto quello che faccio, io lo faccio per te, per la bambina che sono stata. Ma c’è una cosa che mi fa stare male: in qualunque fase della mia vita, sia mentre piangevo in cameretta che quando sfilavo sui più importanti red carpet c’era un pensiero fisso nella mia testa. Non sentirmi abbastanza.
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“Le sfide più importanti sono nella nostra testa e con noi stessi”
Vorrei dirti innanzitutto questo: sei abbastanza. Lo sei sempre stata. Tutte quelle volte che non ti sei sentita abbastanza brava, abbastanza bella, abbastanza intelligente, lo eri. E sai in quanti momenti ti sentirai ancora così? Tantissimi! Questo per esempio è uno di quei momenti ed è normale che lo sia. Le sfide più importanti sono sempre nella nostra testa e solo con noi stessi.
“Perderai il conto delle volte in cui la paura ti accompagnerà”
Piccola Chiara, parliamo della tua vita. Crescendo vivrai qualsiasi tipo di esperienza, ci saranno tanti momenti di felicità ma anche tanti momenti densi di paura e ansia. Goditi il vento, goditi anche quei momenti, vivili con tutta te stessa, piangi, arrabbiati, urla se devi. Fanno parte del tuo percorso e più che mai faranno parte di te. La paura ti accompagnerà tante di quelle volte che perderai il conto. La sfida più grande sarà sempre contro te stessa.
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“Siamo delle scatole che contengono meraviglia e vanno aperte con cura”
Sai cosa ho imparato? Che se una cosa ti fa paura, probabilmente è la cosa giusta da fare. Che solo rischiando si vince veramente. Contro chi? Contro le insicurezze nella tua testa. Alcune le sconfiggerai, altre ti faranno compagnia per molto tempo. Ma capirai che va bene così. Abbiamo tutti la scritta ‘fragile’ sulla nostra pelle. Siamo delle scatole che contengono meraviglia e vanno aperte con cura.
“I miei due bambini sono la somma perfetta di un sentimento immenso”
Ho due bambini splendidi adesso. La somma perfetta di un sentimento immenso. Di Fede non ti dico nulla. Non ti voglio togliere la sorpresa e la meraviglia di scoprire piano piano l’amore vero. Sii diventerai una mamma anche tu (…) Spesso ti sentirai in colpa di essere lontana da loro, anche solo per andare al lavoro. Ti sentirai sbagliata ad avere altri sogni oltre alla famiglia.
“La società fa sentire in colpa le mamme che lavorano”
La nostra società e cultura ci ha insegnato che quando diventi madre, hai una nuova identità già prestabilita. Sei solo una mamma. Quante volte la società fa sentire in colpa le donne perché lavorando stanno lontane dai figli? Sempre. E quante volte lo stesso trattamento è riservato agli uomini? Mai. Noi donne siamo abituate a farci piccole di fronte e uomini insicuri e te lo dice una che ha accettato persino che qualcuno si prendesse il merito di averla inventata e ha lasciato che questa fosse la narrazione per anni prima di rendersi conto di quanto tutto questo fosse sbagliato.
“Ti vorrei abbracciare piccola Chiara per dirti che sono fiera di te”
Da donna dovrai affrontare tante battaglie: dal dover lavorare il doppio di un uomo per farti prendere sul serio a non poter vivere liberamente nel tuo corpo perché se lo nascondi sei una suora, se lo mostri sei una tr*a. Tu sfidali e non aver mai paura delle conseguenze dell’essere chi sei. Essere una donna non è un limite. Ti vorrei abbracciare piccola Chiara e dirti di non dubitare di quello che sei, che alla fine andrà tutto bene e che sì sono fiera di te”.
I commenti social
Su Twitter i telespettatori si lasciano andare ad apprezzamenti e critiche. “La lettera che tutte dovremmo dedicare a noi stesse. Grazie Chiara”, “Il mondo si divide in due categorie: chi si è commosso per il discorso di Chiara e chi è un maschilista bigotto che in 5 minuti ha guardato solo i capezzoli dipinti sul vestito”, “La valanga di insulti, critiche, offese, oscenità, minacce, battute e schifezze che riceverà la Ferragni. Solo perché è donna, bella, ricchissima, famosa, realizzata e con due palle così. Umanamente, spiace”, “Chiara ferragni iconica nel suo abito su misura. iconica nel raccontare la storia della donna che è diventata, senza abbandonare una parte fondamentale di sé stessa, la sé bambina, che vive in lei e che sono sicura sia tanto tanto fiera”, scrivono alcuni fan.
“La Chiara che va oltre lo schermo. Per chi sa guardare oltre”
Ed ancora: “La Chiara che va oltre lo schermo. Per chi sa guardare oltre. Per chi sa guardarsi dentro”, “E se si parla di tematiche importanti non va bene, e se la Ferragni fa un monologo su se stessa non va bene, a na certa avete rotto”, “Non dico che sia stato il monologo più bello del mondo, anzi ma immagino già la quantità di commenti e critiche solo perché è lei quando lo fece la Leotta tutti muti al massimo na risata e via”, “Bellissimo il discorso di Chiara Ferragni. In un paese come l’Italia dove il luogo della donna viene riservato di solito al ruolo di mamma, mi sembra un messaggio molto forte e incoraggiante per noi donne. Brava, e brava pure per far arrabbiare il Codacons”.
I detrattori: “Si può dire che questa retorica ha stancato?”
Ma come al solito non mancano i detrattori: “’Mi hanno buttato tra i lupi e ne sono uscita capobranco’ ah no?”, “Non io che mi sono persa il monologo ego-riferito della Ferragni per farmi una tisana rivitalizzante”, “L’ha scritto da sola nonostante poi ha parlato di se stessa, di Chiara, della Ferragni, della moglie di Fedez, della figlia dei suoi genitori e della madre dei suoi figli facendo un piccolo e insignificante accenno ai suoi successi e al suo smisurato ego”, “So che c’è ancora bisogno di ribadire certi concetti perché l’ignoranza, il maschilismo e il sessismo ancora dilagano, ma a proposito del monologo di Chiara Ferragni si può dire che questa retorica ha stancato o è lesa maestà? Mamma che pal*e!”.
“A Sanremo servirebbero un po’ di stile ed eleganza”
Ed ancora: “Non metto in dubbio che sia una persona con le sue debolezze ma dobbiamo dircelo è pur sempre una donna privilegiata che parla e crede nella retorica del se credi in tè stessa ce la fai ma non è così semplice per tutte quelle donne che certi privilegi non li hanno”, “Discorso banale e strasentito, oltre che fondamentalmente falso”, “Ci sono luoghi dove servirebbe decoro, e parlo di tutti! Al Festivalbar ci si vestiva a cacchio di cane, a Sanremo servirebbero un po’ di stile ed eleganza”.
