Ieri sera a “Chi l’ha visto?” è andata in onda un’intervista esclusiva a Salvatore Parolisi. L’ex militare condannato in via definitiva per l’omicidio della moglie Melania Rea ha scontato 12 dei 20 anni di carcere previsti dalla sentenza e adesso può usufruire dei permessi giornalieri e lasciare la struttura carceraria dove è recluso. La giornalista Raffaella Griggi lo ha intercettato per strada mentre era in permesso premio. Nonostante sia stato ritenuto colpevole in tre gradi di giudizio, Salvatore Parolisi continua a professarsi innocente. Melania rea è stata uccisa con 35 coltellate nel 2011 nel bosco di Colle San Marco, nel Teramano.
Federica Sciarelli: “Ovviamente abbiamo avvertito i familiari di Melania Rea”
Prima di lanciare l’intervista definendola “particolare”, Federica Sciarelli ha ringraziato Antonio Cozza, legale di Salvatore Parolisi ospite in studio. “Ovviamente noi abbiamo avvertito i familiari di Melania Rea che sono in ascolto, se vogliono intervenire – ha premesso la conduttrice – Già ci stanno chiedendo come è possibile dopo 12 anni che un uomo che per la giustizia italiana, sentenza definitiva, ha ammazzato la moglie con la figlioletta che stava in macchina, possa godere del permesso premio”.
“Potevo uscire già da quattro anni, me l’hanno fatta ca*are fino all’ultimo”
“Quattro tribunali hanno stabilito che tu l’hai uccisa. Non c’erano altre persone”, esordisce Raffaella Griggi. “Quindi sono stato condannato giustamente…ok. Perché mi dai 20 anni? L’ho sempre detto anche al giudice, da uomo, da militare e da padre: datemi l’ergastolo se sono stato io, se ho fatto una cosa del genere e me lo provate. Perché a me non l’hanno mai provato (…) Ca**o, è già uscito. La notizia ora sarà quella. 12 anni…lo sai da quando potevo uscire io? Già da quattro anni. Me l’hanno fatta ca*are fino all’ultimo. Mi hanno dato l’aria, 12 ore di permesso di me*da, questo mi hanno dato. Qua stanno gli ergastolani, c’hanno duplici omicidi, triplici omicidi, crudeltà e tutto…escono dopo sei anni, sette anni”.
“Il matrimonio per me è la realizzazione di un sogno”
Salvatore Parolisi ha dichiarato di aver tradito la moglie perchè si sentiva solo e perchè lei era troppo legata alla mamma. Allo stesso tempo, ha sminuito la relazione che aveva con la soldatessa Ludovica. “L’ho vissuto io, non si vive di inerzia, la vita è fatta di tanti valori – ha detto ai microfoni di “Chi l’ha visto?” – Il matrimonio per me è la realizzazione di un sogno, quello di avere la mia famiglia, godermi i miei figli e stare bene. Il sogno era quello lì. E poi? Qual è stata la verità? Se ne andava, non veniva, ogni tanto venivano loro. Io non potevo nemmeno stare con mia moglie a letto. La mamma che ogni tanto si addormentava con lei, poi è uscita incinta, ciao!”.
“Non era la prima volta che tradivo Melania ma la amavo”
“Vai a casa, apri la porta e tu rimani solo. Litighi al telefono, la casa è vuota, a me manca qualcosa. Io non l’avrei mai tradita a Melania (…) Io non avevo più rapporto con lei – ha continuato – Melania era bellissima, non era la prima volta che la tradivo, io ho vissuto sempre fuori. Sono stato a Udine, a Torino, a Cuneo. Avevo delle storie così ma amavo Melania. Ho avuto una storia con una francese di quattro anni, se vedi ‘sta francese dici ‘Madonna, è una di quelle lì che escono in televisione’. Non è per la bellezza che uno sceglie una persona da sposare”.
“Che me ne frega a me di questa Ludovica, sai quante pa**e le ho raccontato?”
“Però anche la povera Ludovica contava che tu ti separassi”, ha sottolineato la giornalista. “Quando ti metti in una situazione del genere come la mia, con due piedi in una scarpa (…) ma che me ne frega a me di questa Ludovica, sai quante pa**e le ho raccontato? – ha senteziato l’ex militare – Melania aveva scoperto il mio tradimento e l’ha chiamata. A Ludovica ho detto: ‘Le cose non vanno bene, poi divorzio’. E’ una pal*a che ho detto a Ludovica per togliermela fuori dai co***oni. No? Invece questa qua si era proprio invaghita di me, non pensavo che lei avesse perso la testa (…) Vi piace chiamarla relazione? Vabbè, chiamiamola così”.
Salvatore Parolisi contro “Chi l’ha visto?”: “Siete stati dei vigliacchi”
“Ma tu la senti sempre la soldatessa?”, ha chiesto Raffaella Griggi. “Ma veramente stai dicendo? – ha sbottato Salvatore Parolisi – Io c’ho il telefono ma nemmeno la sento. Ludovica non era una cattiva ragazza, era dolce, cara, pure lei. Insomma, mi ha fatto stare bene. Quindi mi sono sentito pure un pezzo di me*da nell’averla presa in giro così. Però è avvenuto tutto troppo in fretta. Appena Melania ha scoperto ‘sta cosa, lei ha iniziato a pressarmi: ‘Adesso voglio essere qualcosa di più di una scappatella’”. L’assassino di Melania Rea si è poi scagliato contro il programma: “Anche ‘Chi l’ha visto?’ mi ha usato. Sono stufo di tutti voi, mi dovete credere. Per me non siete mai stati leali, siete stati dei vigliacchi. Io sono un pezzo di me*da ma voi siete stati dei vigliacchi”.
“Lavoro in un call center e guadagno 800 euro”
“A Melania davo 500 euro al mese. Dimmi tu se non è amore – ha aggiunto – Non volevo che lei lavorasse. Io ero felice anche con poco. Quando tu vivi bene, ami i tuoi figli, ami tua moglie, tu stai bene. A me è mancata Melania, quando non la vedevo, ero arrabbiato. Sono stato un verme, me lo puoi dire e lo accetto. Ludovica non la vedevo da cinque mesi. Melania non l’avrei mai lasciata. Quanto mi manca per scontare definitivamente la pena? Sotto i quattro l’anno prossimo. Se trovassi un lavoro potrei uscire. Dentro lavoro in un call center. Se guadagno qualcosina? Sì. Guadagno 800 euro. Che ti fai una vita? Quando sentono il mio nome e cognome, scappano”.
L’avvocato di Parolisi: “Non è semplice ottenere un permesso premio”
Al termine dell’intervista, Federica Sciarelli si è rivolta all’avvocato Antonio Cozza: “Tutti Italia vuole sapere se uno per la giustizia italiana ha ammazzato la moglie com’è possibile che poi abbia un permesso premio dopo 12 anni?”. “Capisco il sentore popolare ma è qualcosa di normale – ha spiegato il legale – Lo prevede l’ordinamento, ci sono due requisiti. Uno è la durata della pena. Salvatore poteva fare questa richiesta già quattro anni fa. E poi c’è il requisito soggettivo, cioè il percorso che il detenuto fa all’interno della struttura carceraria. Non è semplice ottenere un permesso premio. C’è una valutazione da parte di un’équipe. Ci sono psicologi, psichiatri, criminologi”.
Michele Rea: “A sentire certe cose mi vergogno di essere uomo”
Federica Sciarelli ha dato la parola a Michele Rea, fratello di Melania, intervenuto telefonicamente: “Mi rendo conto di dovere intervenire. Purtroppo a sentire certe cose mi vergogno di essere uomo. Melania era legata alla mamma come tutte le figlie ma sicuramente mamma quando andava là non dormiva nel letto con Melania. Sicuramente rispettava la loro privacy. Lui non ha mai amato Melania. Dice che gli passava 500 euro e questo secondo lui è amare una donna? Deve essere legata a quello che tu gli passi e non deve essere libera di poter far quello che vuole? Rendiamoci conto che lui non è stato presente neanche quando è nata la figlia. Poi tre gradi di giudizio hanno detto che Salvatore Parolisi è il colpevole dell’omicidio di Melania e da lì non si scappa. Ci sono state prove certe”.
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“Una persona del genere non è recuperabile, la vita di una mamma non vale niente”
“A me quello che ha fatto impressione di questa intervista è come Parolisi continua a parlare delle donne, anche di questa donna con cui aveva una relazione forte – ha commentato Federica Sciarelli – ‘Melania non c’era e quindi me ne trovo un’altra’. Vorrei vedere se l’avesse fatto Melania. Fa parte di una ‘cultura’ che dovremmo cambiare”. “Infatti…uno che parla dopo anni in questi termini! – le ha fatto eco Michele Rea – La giustizia italiana non dovrebbe dare diritto a questi permessi. Una persona del genere non è recuperabile. In una società come la nostra, parla ancora delle donne come se le sfruttasse. Devo fare un appello alla giustizia italiana. Ogni giorno si parla di femminicidio ma puntualmente siamo molto indietro sulle cose da fare. Dopo 12 anni un assassino del genere esce in permesso, ne deve scontare altri quattro. Quindi la vita di una mamma quanto vale? Niente! Come fai a non essere inca**ato?”.
“Il conto con la figlia e la famiglia rimarrà sempre aperto”
“Salvatore potrebbe avere l’affidamento in prova tramite un lavoro – è intervenuto l’avvocato Antonio Cozza – La pena dovrebbe terminare fine 2028. La legge prevede di ottenere questi benefici senza aver fatto una confessione. L’importante è che ci sia stato un percorso interiore e che dopo questa valutazione di tutti gli specialisti del caso il magistrato valuti. Se Salvatore ha avuto la possibilità di varcare quella soglia significa che il sistema giuridico penitenziario lo ha valutato favorevole, che lo ha meritato perchè ha fatto il percorso che la legge richiede. Salvatore ha una sua posizione, si è sempre dichiarato estraneo. Noi dobbiamo fare i conti con le sentenze, ci sono e le rispettiamo. Però allo stesso tempo dobbiamo rispettare anche la legge che dà la possibilità ai detenuti di poter reinserirsi nella società”. “Salvatore Parolisi il conto lo sta pagando con la legge ma non lo pagherà mai con la figlia e la famiglia. Purtroppo è un conto che rimarrà sempre aperto”, ha chiosato Michele Rea.
