Fiorello e la cocaina, la sorella: "Costanzo lo faceva rigare dritto"

Catena Fiorello e i problemi di Rosario con la cocaina: “Costanzo lo faceva rigare dritto”

Daniela Vitello

Catena Fiorello e i problemi di Rosario con la cocaina: “Costanzo lo faceva rigare dritto”

| 28/01/2023
Catena Fiorello e i problemi di Rosario con la cocaina: “Costanzo lo faceva rigare dritto”

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“I miei genitori erano di una bellezza incredibile, come Belen Rodriguez e Stefano De Martino”. Catena Fiorello, la sorella scrittrice dello showman Rosario e dell’attore Beppe, ripercorre la sua infanzia, spensierata e felice nonostante le difficoltà economiche, in un’intervista rilasciata a Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”. “Sono figlia di due ragazzi che non avevano nessuno alle spalle e si sono sempre guadagnati il pezzo di pane senza auto commiserarsi, che non hanno mai voluto sembrare due che arrivavano dalla disperazione”, dice la 56enne a proposito dei genitori.

Catena Fiorello da giovane (Foto Facebook)

“Papà diceva: non ho una lira, ma mi sento ricco”

“Mamma è nata a Giardini Naxos ed era invidiata per la bellezza – racconta – Aveva un’eleganza naturale: con le due cose in croce che possedeva, riusciva a essere splendida. Oggi, a 86 anni, è rimasta uguale (…) A 16, ricamava camicette per i negozi di Taormina (…) Papà nasce ancora peggio. Sua madre era vedova con tre figli e lo ebbe con un uomo sposato. Nonna Catena andò sempre in giro a testa alta, era femminista senza saperlo, perciò ora ho aggiunto il suo cognome, Galeano, al mio. Papà fece le scuole serali perché lavorava da muratore già da bambino: nelle pietre della stazione di Giardini Naxos c’è il suo sudore. Con la terza media, poi, vinse il concorso nella Guardia di Finanza. Intanto, aveva conosciuto mamma (…) Non avevano niente, ma consideravano i quattro figli il loro tesoro. Lui diceva: non ho una lira, ma mi sento ricco. Né io né i miei fratelli l’abbiamo mai visto arrabbiato perché non aveva soldi”.

Catena Fiorello con la madre (Foto Facebook)

“Non abbiamo mai sofferto di non poterci permettere qualcosa”

Catena è la terzogenita di quattro fratelli. Oltre agli arcinoti Rosario e Beppe, c’è Anna che fa la commerciante e non ama i riflettori. Da bambini, ricorda Catena, eravamo “felici al massimo, non abbiamo mai sofferto di non poterci permettere qualcosa. Papà era l’allegria fatta persona, immagini Rosario al cubo. E faceva osservazioni sulla vita che ancora mi ricordo. Tipo: non ho paura dei cattivi, ma degli stupidi. Il vero soldato, però, era mamma. Ci diceva sempre: la scuola vi salva la vita, uno che sa le cose non si può prendere per fesso. E noi siamo sempre andati bene a scuola (…) Rosario era bravo, imparava con facilità incredibile. Fu bocciato perché al liceo non ci andava proprio. Mio padre scoprì che entrava dall’ingresso principale e poi usciva dal retro e s’infilava al bar per giocare a flipper”.

I genitori di Catena Fiorello (Foto Facebook)

Le velleità artistiche dei fratelli Fiorello

Rosario, Beppe e Catena hanno quasi subito mostrato di possedere una vena artistica: “Rosario ha iniziato a sei anni: ha fatto Ulisse legato al palo in una recita scolastica. Quando lo racconta, ondeggia tutto e fa morire dal ridere. Anna è stata sempre timida. Giuseppe è stato l’artista che si tiene tutto dentro e poi esplode di colpo. Io mi esibisco per la prima volta a 13 anni con una telefonata a Telemarte. C’era un concorso canoro, cantai Heidi e vinsi un cesto di prodotti alimentari. M’invitarono in tv a ritirarlo. Vado, mi siedo, non mi accorgo che già mi stanno riprendendo e mi metto le dita nel naso”.

Catena Fiorello (Foto Facebook)

“Dopo la laurea, aprii un’agenzia matrimoniale”

Prima di diventare scrittrice (il primo libro l’ha “partorito” quando aveva quasi 40 anni, ndr.), Catena Fiorello ha fatto altri lavori. “Mentre studiavo Giurisprudenza, piazzavo macchinette del caffè nelle aziende – racconta – Poi lessi su ‘Amica’ che andavano di moda le agenzie matrimoniali, a me piaceva accoppiare le persone e pensai: sono la donna giusto nel momento giusto. E aprii un’agenzia matrimoniale. Avevo clienti da tutta Italia. Quindici coppie stanno ancora insieme. Dopo sono andata a lavorare con Rosario, quando lasciò Milano per Roma e gli serviva una tuttofare che rispondesse al telefono o sistemasse il frigo”.

Catena Fiorello e Iva Zanicchi (Foto Facebook)

“Rosario si traferì da Milano a Roma per cambiare vita”

“Quel passaggio di Rosario da Roma a Milano coincideva con l’uscita di suo fratello dai problemi di cocaina?”, chiede Candida Morvillo. “Aveva cambiato città per cambiare vita – confessa Catena – Si svegliava presto, usciva e lavorava a testa bassa. Aveva detto basta e l’aveva messo in pratica. L’ho ammirato tanto perché non doveva essere facile e perché i suoi momenti di debolezza non li ha mai fatti vedere a nessuno di noi. L’incontro con Costanzo, che lo faceva rigare diritto, fu la sua rinascita, gli ridiede rigore, orari”.

Catena Fiorello (Foto Facebook)

“Quando mi sono operata di tumore, Rosario ha fatto ridere tutti i medici”

Rosario è il più protettivo della famiglia. “Da quando papà è morto, nel ’90, fa tutto quello che faceva lui – confida la scrittrice – Si occupa dei compleanni di mamma come delle malattie di famiglia. Quando mi sono operata di tumore al seno, il primo ad arrivare in ospedale, alle sette del mattino, è stato lui. Ha fatto ridere tutti i medici che mi stavano portando in sala operatoria”.

Catena Fiorello con la madre (Foto Facebook)

“Ho comprato l’abito da sposa tre volte ma non mi sono mai sposata”

Catena Fiorello è legata da 15 anni all’avvocato Paolo Spalluto. “Perché non mi sono mai sposata? Ho comprato l’abito da sposa tre volte e fatto i documenti quattro – rivela – Trovavo solo fidanzati che volevano sposarmi e, per non dar loro un dispiacere, dicevo sì. Poi mi veniva il terrore. Paolo, essendo molto intelligente, in 15 anni, non mi ha mai chiesto di sposarlo. Ha sempre detto: se vuoi, ci sono. Fui io a dirgli: ho 50 anni, che dici, ci sposiamo? E lui: decidi tu. Poi cominciamo: dove ci sposiamo? In chiesa. E io: però senza invitati, se no siamo ridicoli. Insomma, abbiamo lasciato perdere”.

Pubblicato il 28/01/2023 12:00

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