Curiosità

Cacciatore uccide il suo cane per una zampa rotta: denunciato

di

07 Settembre 2022, 15:20

2' DI LETTURA

E’ una storia raccapricciante quella che arriva da Costabissara, in provincia di Vicenza. Un cacciatore è accusato di aver ucciso a sangue freddo il proprio cane. L’animale era diventato “inutile” ai suoi occhi dopo aver riportato una frattura ad una zampa. Un trauma per altro risolvibile con un intervento chirurgico di routine. A denunciare l’uomo è stata Piera Rosati, presidente della Lndc (Lega Nazionale per la Difesa del Cane) Animal Protection.

“L’ha uccisa sparandole un colpo di fucile in testa”

“Tosca, una segugia, si stava allenando per la caccia ed è finita in strada, venendo investita da un’automobile che le ha rotto un femore – racconta Piera Rosati in una nota – Nulla di particolarmente grave, una frattura che poteva essere sistemata con un’operazione effettuata da un veterinario competente. Ma questo avrebbe comportato dei costi e probabilmente Tosca non sarebbe più stata efficiente nella caccia. Per questo motivo il suo proprietario ha deciso di spararle un colpo di fucile in testa, uccidendola. L’uomo è stato denunciato per uccisione di animale ai sensi dell’art. 544-bis per aver posto fine alla sua vita ‘per crudeltà e senza necessità’, come recita il suddetto articolo del Codice Penale”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK

“Spesso i cacciatori si liberano così dei cani anziani o malati”

“Non è certo una novità che i cacciatori utilizzino questo metodo per liberarsi dei cani che, dopo averli aiutati per anni nel loro penoso hobby, diventano un peso – aggiunge la presidentessa – Quando diventano troppo anziani o, come in questo caso, sono vittime di infortuni che non permettono loro di lavorare come preteso dai loro proprietari, vengono condannati a morte proprio dalle persone per le quali loro darebbero la vita. Del resto non ci si può meravigliare, dato che queste persone sono abituate a uccidere per divertimento e per loro, questi poveri cani, sono soltanto degli strumenti da sostituire quando diventano ‘difettosi’ o non servono più”.

“Totale mancanza di rispetto per la vita e la dignità di una creatura”

“L’unica motivazione – conclude – è una totale mancanza di rispetto per la vita e la dignità di una creatura che peraltro, fino al momento prima, ha fatto del suo meglio per collaborare con l’umano che considerava il suo punto di riferimento”.

Pubblicato il

07 Settembre 2022, 15:20

Condividi sui social