Bigamo indiano decide di sottoscrivere un accordo con le due mogli sposate una all’insaputa dell’altra. C’è da premettere che in India la bigamia è vietata dalla legge, ma l’uomo non è stato denunciato per questo reato. Il protagonista di questa storia è un ingegnere informatico che per gestire il complesso ménage familiare ha dovuto sottoscrivere un accordo con le due mogli. Dividerà il suo tempo, i due appartamenti che possiede e lo stipendio tra le famiglie. Da entrambe le donne ha avuto un figlio e il tempo sarà così diviso: da lunedì a mercoledì vivrà con una famiglia, dal giovedì al sabato con l’altra. La domenica sarà libero e “single”, senza obblighi verso nessuna delle due. La notizia, per la sua originalità, ha conquistato i titoli di apertura dei media indiani.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Bigamo e bugiardo, sposa la seconda moglie all’insaputa della prima
L’accordo prevede anche una serie di clausole: qualora l’uomo infrangesse le regole, la prima moglie potrà denunciarlo e portarlo davanti a un magistrato. Un accordo regolare e riconosciuto in tutto e per tutto dalla legge indiana ratificato da un mediatore del tribunale di famiglia di Gwalior, l’avvocato Harish Dewan. L’uomo ha sposato la prima moglie nel 2018. La donna lavorava nella stessa azienda del marito, a Gurgaon, vicino a Delhi, ma nel 2020 a causa della pandemia è tornata a vivere dai genitori a Gwalior, già incinta di pochi mesi, ma il marito non l’ha mai più raggiunta. Rimasto solo in città, lui ha conosciuto e sposato un’altra collega, anch’essa incinta.
La prima moglie ottiene garanzia sul mantenimento del figlio
Nonostante gli accorgimenti presi dall’uomo però, la prima moglie ha scoperto tutto all’inizio di quest’anno, ed è andata a cercare il marito per chiarire la situazione. Alla fine i tre hanno raggiunto il bizzarro accordo in poche settimane. “Non posso obiettare nulla – ha dichiarato il mediatore – Il mio compito è di risolvere armonicamente le controversie. La prima moglie voleva garanzie sul mantenimento del figlio e non voleva mandare il marito a processo; l’altra non voleva rinunciare al compagno e ha preferito la soluzione salomonica”.
