Antonella Clerici: "Mia figlia vittima di bullismo a causa mia"

Antonella Clerici: “Mia figlia vittima di bullismo a causa mia”

Germana Bevilacqua

Antonella Clerici: “Mia figlia vittima di bullismo a causa mia”

| 10/01/2024
Antonella Clerici: “Mia figlia vittima di bullismo a causa mia”

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Antonella Clerici ha partecipato a “Mamma Dilettante 2”, podcast condotto da Diletta Leotta. La conduttrice di “E’ sempre mezzogiorno” è mamma di Maelle, 14 anni, avuta dall’ex compagno Eddy Martens. Oggi vive con la madre ad Arquata Scrivia. “Come mamma si è sempre dilettante, perchè i figli crescono e cambiano e tu devi sempre ricominciare da zero”, esordisce Antonella Clerici. “Mi sembra ieri che aveva tre mesi – dice parlando della figlia – è già è una ragazza, quest’anno va già al liceo e non mi devo ancora abituare all’idea”. “E’ già fidanzata?”, chiede Diletta Leotta. “Ha una simpatia, per un ragazzo un po’ più grande, perchè dice che quelli della sua età sono piccoli”, risponde la conduttrice Rai.

Antonella Clerici e la figlia Maelle (Foto Instagram)

“Abbiamo un bel rapporto, ci confidiamo, è una ragazzina molto sicura”

Antonella Clerici e la figlia hanno un legame speciale: “Abbiamo un bel rapporto, ci confidiamo, ma quando vado su argomenti più specifici vedo che lei cambia argomento. È una ragazzina molto sicura, non ha paura di niente, ad esempio prende l’aereo da sola per andare a trovare il padre”. La ragazza ha un rapporto sereno con il papà: “Quando ho cambiato vita, all’inizio è stata dura, Maelle non ha più visto la figura paterna. Adesso lui ha ripreso il suo ruolo, non sapeva come trattarla. Lei aveva un po’ di chiusura, poi ci abbiamo lavorato”. 
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Antonella Clerici e la figlia Maelle (Foto Instagram)

“Maelle non si lascia sottomettere, ha la sua bella indipendenza”

La conduttrice è diventata mamma a 44 anni e ha scoperto che la maternità era diversa da come la immaginava: “Essendo una mamma grande, pensavo che sarei stata apprensiva, invece le lascio la giusta libertà, le do fiducia. Mi rivedo in lei, la vedo crescere e vivo con lei una seconda giovinezza”. “Quando era piccola la portavo sempre con me quando avevo impegni di lavoro – ricorda -. Lei ha da me l’esempio di una mamma che ha sempre lavorato e ottenuto tutto da sola e questo esempio credo che le servirà nella vita”. “Maelle – continua la conduttrice – non si lascia sottomettere, ha la sua bella indipendenza, le auguro di essere una donna forte”. “Non le riconosco doti artistiche – aggiunge – ma non ha paura di niente, io la vedo un bravo medico o un veterinario”.

Antonella Clerici ha svelato che la figlia a scuola ha vissuto episodi di bullismo da parte dei compagni che la consideravano “figlia di”: “Quando è arrivata alle medie, credo che abbia vissuto un po’ di bullismo, proprio perché era mia figlia. Dalla quarta elementare ha sempre fatto la scuola pubblica e mi ha detto ‘voglio fare quello che fanno tutti gli altri’. Arrivata alle medie, qualcuno le ha detto ‘Tu parli, ma sei la figlia di’”.

Antonella Clerici e Diletta Leotta (Foto da video)

“Mia figlia ha sofferto ma è riuscita a ribaltare la situazione”

Quando Antonella Clerici si è separata da Eddy Martens, Maelle aveva 7 anni. All’inizio è stato difficile, ma adesso hanno recuperato un rapporto. “Nella nostra famiglia allargata di oggi, lei è felice, ha un bel rapporto con i figli del mio compagno Vittorio. Ora viviamo in mezzo alla natura e per lei è importante – spiega – I bambini hanno bisogno di normalità, Maelle mi ha sempre detto di voler essere come tutti gli altri”. La conduttrice ammette che la figlia ha attraversato un momento difficile ma che è comunque riuscita a venirne fuori da sola: “Lei all’inizio ha incassato, perché ho visto che un po’ ci ha sofferto. Ma poi è riuscita a ribaltare la situazione, alla fine della terza media ho visto che chi prima la denigrava poi gli portava la merenda, è riuscita a portarli della sua parte”.

La conduttrice sottolinea l’importanza dei “no” nell’educazione dei figli. “Bisogna educare i nostri figli ai ‘No’. Noi proteggiamo troppo i nostri figli. Lo sport insegna che i ‘no’ sono costruttivi e che le sconfitte sono più importanti delle vittorie. Se noi iper-proteggiamo i nostri figli, poi i nostri ragazzi non crescono e al primo ‘no’ di una ragazza reagiscono in maniera sbagliata”, conclude.

Pubblicato il 10/01/2024 17:13

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