Sabrina Colle, compagna storica di Vittorio Sgarbi, ha fatto capolino su Instagram per celebrare il compleanno del noto critico d’arte. Sono 73 gli anni compiuti dall’ex sottosegretario alla Cultura reduce da un ricovero al Policlinico Gemelli di Roma dovuto ad una forte depressione che lo aveva persino portato a non alimentarsi. Vittorio Sgarbi ha spento le candeline nello stesso giorno in cui è stato nominato il nuovo pontefice dopo la morte dell’amatissimo Papa Francesco.
“Oggi, 8 maggio, è il tuo compleanno e il mondo ha il nuovo Papa”, ha scritto Sabrina Colle a corredo di un tenero scatto che la ritrae mentre lei e Vittorio Sgarbi si scambiano un bacio. “Io aspetto impaziente davanti al televisore che si affacci dal balcone – ha continuato – e il cielo di Roma è così sereno che ognuno di noi dovrebbe sentirselo addosso, una parte di cielo dentro che può essere più o meno estesa o più o meno illuminante a seconda della cura, della passione e della curiosità con cui la coltiviamo”.

Sabrina Colle esorta Vittorio Sgarbi a continuare a sentirsi sempre giovane dentro
“Intanto il Papa si è affacciato: è commosso, trattiene le lacrime e ci commuove. Leone XIV ci piace molto – ha svelato la compagna di Vittorio Sgarbi -e Roma è eterna con la Piazza San Pietro gremita e la folla che esulta. ‘La pace sia con voi’ è la benedizione che arriva dappertutto e anche a te, amore mio, che mi hai fatto vedere il Mondo in una maniera originale e mai scontata, lasciandomi la libertà di immaginare e di sognare tenendo conto dei modelli del passato, ma anche della mia intima e personalissima fantasia. Il sole sta scendendo lentamente in questo giorno che più di tutti gli altri comunica il senso dell’eterno, un buon motivo, direi, per continuare a sentirti sempre giovane dentro”.
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Il ricordo del viaggio in Myanmar: “Viaggio indimenticabile”
Tre settimane fa, Sabrina Colle aveva pubblicato su Instagram la foto ricordo di un viaggio condiviso con il critico d’arte due decenni fa. “Myanmar, 20 anni fa…il paese che mi è rimasto dentro durante tutto questo tempo e il desiderio di ritornarci è sempre stato vivo da non permettermi di alimentare altre fantasie di viaggi segreti – aveva scritto – Quel sentimento, o meglio, quella sensazione depositata nei miei occhi e nella mia mente, non mi ha mai abbandonato facendomi sperare che saremmo tornati alla quiete che il Myanmar mi aveva trasmesso, anche se per i suoi abitanti, la vita in quegli anni, non fu così rassicurante come lo fu per me”.
“Oggi, addirittura, è tragica, il Myanmar ha perso la bellezza della sua architettura, la solennità dei suoi templi, ma la purezza della sua natura e la dolcezza del suo popolo mi faranno ritornare di nuovo sempre insieme a te. Grazie Vittorio per l’indimenticabile viaggio”, aveva concluso.