Valeria Favorito, la ragazza che ha ricevuto il midollo da Frizzi

Fabrizio Frizzi le donò il midollo, Valeria Favorito: “Quando è morto, ho perso un pezzo di me”

Germana Bevilacqua

Fabrizio Frizzi le donò il midollo, Valeria Favorito: “Quando è morto, ho perso un pezzo di me”

| 03/02/2023
Fabrizio Frizzi le donò il midollo, Valeria Favorito: “Quando è morto, ho perso un pezzo di me”

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Valeria Favorito faceva parte della vita di Fabrizio Frizzi in un modo unico e molto intimo. Le loro strade si sono incrociate nel 2000, quando a Valeria è stata diagnosticata la leucemia mieloide acuta a soli 11 anni. La ragazzina, nata ad Erice, in provincia di Trapani, aveva poche speranze di sopravvivere se non con un trapianto di midollo. Qui l’incontro con il compianto conduttore che era donatore ed è risultato l’unico compatibile con lei. “Era stato trovato, a livello internazionale, l’unico donatore compatibile con me – racconta Valeria in un’intervista a Fanpage.it – ma si continuava a rinviare la data dell’intervento, fino al 21 maggio. L’ematologo chiamò l’ospedale di Roma, dicendo che avevo pochi giorni di vita. La donazione è stata fatta poco dopo, per la legge della privacy non sapevo nulla tranne che era un uomo, aveva 41 anni e viveva a Roma. A me bastava così, sarei stata grata tutta la vita a quel donatore. Per me era come un fratello” racconta.

Valeria Favorito e Fabrizio Frizzi (Foto da facebook)

Valeria Favorito, il calvario della malattia e il desiderio di conoscere il donatore

Quando mi sono ammalata – continua – la mia esistenza è stata stravolta. Mia mamma doveva badare a me in ospedale, nonostante ci fossero mio fratello e sorella piccolini a casa. I miei nonni sono saliti apposta dalla Sicilia per aiutare i miei genitori. Amavo andare a scuola e studiare, non avrei potuto farlo per un bel po’”. Purtroppo nonostante i primi cicli di chemioterapia la situazione peggiorava: “Sfortunatamente nessuno nella mia famiglia era compatibile con me. Per il mio caso la compatibilità era 1 su centomila”.  Poi arriva la notizia della compatibilità e l’intervento che le cambia la vita. L’incontro con Frizzi avviene tre anni dopo: “Per una legge del 2003 non potevo avere i dati del donatore ma potevo mandargli una lettera anonima. Ho ricevuto una lettera di risposta, era scritta al computer. La firma era cancellata, mi accorsi che si riusciva a leggere il nome e ho avuto la conferma che era Fabrizio” continua Valeria.
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Fabrizio Frizzi (Foto da video)

“Fabrizio era un uomo disponibile e sempre pronto ad aiutare”

L’incontro poi è avvenuto nel 2006 a Verona, c’era La partita del cuore, condotta da Fabrizio. Ho girato tutti gli hotel e i ristoranti, senza trovarlo. Sono andata allo stadio, volevo conoscerlo. Per un suo ritardo non sono riuscito ad incrociarlo. Finita la partita mi sono avvicinata ai cancelli e mi hanno fatta entrare a bordo campo. Lì ci siamo salutati, gli ho detto il mio nome e cognome e mi ha riconosciuta subito. Ci siamo abbracciati. È stato il giorno più bello della mia vita” racconta Valeria. E continua: “Di Fabrizio mi ha colpito la sua immensa disponibilità, non si sentiva una persona arrivata e aveva sempre la voglia di aiutare gli altri”.

Valeria Favorito (Foto da facebook)

“Ogni 21 maggio mi chiamava per farmi gli auguri”

La scomparsa di Fabrizio Frizzi è stato un duro colpo, era un professionista stimato ma soprattutto un uomo amato da tutti. Anche Valeria parla di un momento difficile: “Quando se n’è andato è stato come se avessi perso una parte di me. Una parte del mio cuore se n’è andato via con lui. Anche se non ci siamo visti spesso c’era sempre con un messaggio affettuoso, con una telefonata. Ogni 21 maggio, che era il nostro anniversario, si ricordava di farmi gli auguri. La data del trapianto è importante per noi, perché è come se rinascessimo una seconda volta. Anche quando mi sono ammalata la seconda volta è corso a trovarmi in ospedale, era dispiaciuto ma anche arrabbiato per il destino” racconta. Durante il loro ultimo incontro, prima della morte del conduttore, Frizzi ha cercato di sdrammatizzare per non turbarla.

Valeria Favorito (Foto da facebook)

L’impegno di Valeria per sensibilizzare le persone a donare il midollo

Nel 2013 Valeria Favorito subisce un altro ricovero per una ricaduta. “Sono riuscita ad andare avanti grazie all’amore della mia famiglia e alla fede. Mio padre, nel momento in cui mi sono sentita abbattuta ed ero una larva umana a causa dei farmaci pesanti che assumevo, mi ha tenuto sulle gambe e ha cercato di spronarmi, di farmi andare avanti”. Valeria oggi ha 35 anni e scrive libri (il terzo appena uscito si intitola ‘Valeria, un dono del cielo’) che servono per supportare con borse di studio le attività del Centro trapianti di midollo osseo dell’Ospedale di Borgo Roma a Verona e altri progetti sempre legati al sociale per il supporto dei malati. Valeria è molto attiva nelle scuole per sensibilizzare sul tema della ricerca e della donazione del midollo: “Credo sia importante tendere una mano a chi è meno fortunato di noi”, afferma. “Aiutare, regalare un sorriso, una carezza. Non sprechiamo l’esistenza, possiamo sempre dedicare un po’ di tempo a chi ha bisogno” conclude.

Pubblicato il 03/02/2023 13:04

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