Il chitarrista dei Negramaro: "In coma per 10 giorni, ecco cosa ho visto nell'altra dimensione"

Il chitarrista dei Negramaro: “In coma per 10 giorni, ecco cosa ho visto nell’altra dimensione”

Daniela Vitello

Il chitarrista dei Negramaro: “In coma per 10 giorni, ecco cosa ho visto nell’altra dimensione”

| 18/09/2022
Il chitarrista dei Negramaro: “In coma per 10 giorni, ecco cosa ho visto nell’altra dimensione”

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Il 17 settembre 2018 Lele Spedicato, chitarrista dei Negramaro, crollò al suolo dopo essere stato da un’emorragia cerebrale che lo ridusse in coma. Il 15 novembre 2018, in piena “tempesta”, è nato Ianko, il suo primogenito. Dopo essersi svegliato dal coma, in barba alle previsioni nefaste dei medici, il musicista ha dovuto affrontare un lungo e complesso percorso di riabilitazione. Ieri pomeriggio, ospite di “Verissimo” insieme alla moglie Clio Evans alla quale è legato dal 6 giugno 2013, Spedicato ha raccontato la sua rinascita. A marzo di quest’anno, la coppia ha accolto la secondogenita, Diana.

Lele Spedicato, Clio Evans e Silvia Toffanin (Foto Facebook)

“Nonostante tutto, per me è un giorno benedetto”

“Sono stato male – ha raccontato Lele a Silvia Toffanin – Ricordo quel giorno come un giorno benedetto, non come un giorno maledetto. Perché sono qui, sono rinato in tutto e per tutto. Ho avuto e ho una seconda possibilità. La possibilità di rifarmi e di essere migliore di prima (…) Si cambia decisamente dopo una botta così forte. Hai una prospettiva diversa nei confronti della vita, non di ogni giorno ma di ogni secondo che tu vivi. Dai un peso, una profondità diversa ai rapporti d’amore, d’amicizia, di fratellanza”.
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Lele Spedicato (Foto da video)

Al momento del malore, Clio Evans era incinta di 8 mesi

La storia di Lele Spedicato e Clio Evans è contrassegnata da una serie di coincidenze che non possono che essere frutto del destino. A cominciare dal fatto che sono nati lo stesso giorno. I loro sguardi si incontrano per la prima volta in un ristorante romano. Quando Lele ha un malore e finisce in coma in ospedale, il mondo di Clio – incinta di 8 mesi – si ferma. In passato, la Evans ha provato sulla sua pelle cosa significhi vedere una malattia far crollare il muro delle proprie certezze.

Lele Spedicato e Clio Evans (Foto Facebook)

“Ci eravamo appena trasferiti nella casa nuova”

“A 20 anni ho avuto due tumori – ha svelato la donna nel salotto di “Verissimo” – E’ successo mentre ero in un momento della vita spavaldo, spensierato. Dopo, tutto ciò che prima mi poteva preoccupare, le cose futili sono passate totalmente in secondo piano e la vita ha preso più corpo. Dopo che è stato male Lele, questo bagaglio si è quadruplicato anche perché in pancia c’era pure Ianko. Era un momento bellissimo, ci eravamo appena trasferiti a Lecce nella casa nuova”.

Silvia Toffanin (Foto Facebook)

“Ricordo un mal di testa non comune, poi il buio per 10 giorni”

“Io ricordo dei momenti – le ha fatto eco il marito – un mal di testa non comune e Clio che mi chiedeva: ‘Vuoi che chiami un’ambulanza?’. Io dissi di sì perché sentivo che non era il solito mal di testa che avevo provato altre volte. Poi sono uscito in giardino. L’ultimo ricordo che ho è che ho chiesto a Clio un bicchiere d’acqua. Poi non ho più ricordi per 10 giorni”. La diagnosi dei medici è impietosa: emorragia cerebrale spontanea probabilmente dovuta ad un picco pressorio.

Clio Evans e Lele Spedicato (Foto Facebook)

La moglie: “E’ stato uno choc, le prime diagnosi erano catastrofiche”

“E’ stato uno choc totale – ha confessato Clio Evans -Non ci potevo credere, ero sconvolta. Le prime diagnosi erano catastrofiche, per non dire mostruose. Però dovevamo ascoltarle e io soprattutto dovevo stare calma. Mi appellavo a tutta la mia forza interiore e spirituale per affrontare serenamente quel momento. Credo di essermi staccata da me stessa come ho fatto altre volte nella vita. Guardavo questa scena da fuori, mantenevo la calma, vivevo minuto per minuto, non facevo domande di cui temevo la risposta. Grazie a Dio Lele si è svegliato. Io c’ero! Non poteva parlare, però muoveva gli occhi”.

Lele Spedicato (Foto Facebook)

Lele: “Nell’altra dimensione ho incontrato il papà di Giuliano Sangiorgi”

“Non ho ricordi molto chiari e nitidi – ha spiegato Lele Spedicato Ho vissuto in una dimensione dove ho incontrato il papà di Giuliano (Sangiorgi, ndr.), Gianfranco, a me molto caro, e la nonna Nella, la mamma di mio padre. Loro due mi hanno detto che non c’era posto per me in quella dimensione. Mi hanno cacciato via e mi hanno fatto ritornare in mezzo a voi. Mi hanno spinto a calci su questa terra. Quando mia nonna mi ha spinto fuori da questo cancelletto, ho riaperto gli occhi e mi sono ritrovato in sala rianimazione. E’ stata un’esperienza incredibile, che io sento ancora oggi molto forte”.

Clio Evans e Lele Spedicato (Foto Facebook)

“Ho dovuto ricominciare da zero, mi ha aiutato la fede”

Il chitarrista dei Negramaro ha parlato del lungo percorso riabilitativo: “Non camminavo, ho dovuto ricominciare da zero. Dalla parola ai primi passi. Sono rinato nel vero senso della parola. Non riuscivo a stare seduto, mi legavano sulla sedia. Mi sono aggrappato alla fede”.

Pubblicato il 18/09/2022 12:25

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