L'ex volto di "Temptation Island": "Non ho preso a calci nessuno"

L’ex volto di “Temptation Island”: “Al Civico mi hanno lasciato 6 ore in sala d’attesa”

Daniela Vitello

L’ex volto di “Temptation Island”: “Al Civico mi hanno lasciato 6 ore in sala d’attesa”

| 23/01/2023
L’ex volto di “Temptation Island”: “Al Civico mi hanno lasciato 6 ore in sala d’attesa”

5' DI LETTURA

Federico Rasa, l’ex protagonista di “Temptation Island” indagato per danneggiamento dopo aver seminato il caos all’ospedale Civico di Palermo, rompe il silenzio sui social. Il giovane era stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso del nosocomio palermitano per via di una reazione avversa legata ad un trapianto di capelli a cui si era sottoposto qualche giorno prima in una clinica di Istanbul, in Turchia. Nel video condiviso su Instagram, Federico Rasa appare con il viso trasfigurato ma in netto miglioramento rispetto ai giorni scorsi. L’ex volto di “Temptation Island” fa mea culpa e ammette di non aver seguito le indicazioni della clinica turca ma su quanto accaduto all’ospedale di Civico di Palermo non fa nessun dietrofront e punta il dito contro il personale sanitario.

Federico – Temptation Island

“Mi avevano detto di stare a riposo, sono sceso in centro e ho fatto 5 km a piedi”

“Volevo rassicurare tutti quelli che si sono preoccupati che sto bene – dice in un reel – Non ho quasi più nulla, solo gli occhi un po’ neri, scuri. Intanto volevo premettere che non è colpa del trapianto ma colpa mia perché quando ho finito l’operazione i dottori mi avevano detto di stare a riposo per almeno 3-4 giorni. Quindi dovevo andare in hotel, sdraiarmi sul letto, mettere la fascia nera che non ho messo neanche e mettere questo cuscino per dormire in modo eretto, invece io ho dormito sia a destra che a sinistra. In più, a due ore dall’operazione, sono sceso nel centro di Istanbul. Mi sono fatto 5 km a piedi e ho camminato con le fasce in testa, col sangue che mi cadeva, come un matto. Lo ammetto, la colpa è stata mia. E’ successo che l’anestesia da qui (indica la cute, ndr.) è scesa in faccia. La faccia ha iniziato a gonfiare. Quando sono arrivato a Palermo, hanno iniziato a gonfiare gli zigomi, gli occhi, il naso (…) Mia mamma piangeva e mi faceva preoccupare ancora di più”.
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Federico Rasa (Foto Instagram)

“Quando mi sono svegliato mi sono guardato allo specchio e mi sono messo a urlare”

“Ho chiamato Istanbul – prosegue – e mi hanno detto che dovevo aspettare che si assorbisse l’anestesia. L’indomani, mi sono svegliato alle 5-6 del mattino, mi sono guardato allo specchio e mi sono messo a buttare voci. In faccia ero un mostro, gli occhi erano enormi e non si vedevano più. Ho chiamato il 118 e sono venuti a prendermi. Arriviamo in ospedale e mi fanno aspettare un’ora in ambulanza senza che nessuno mi dicesse qualcosa. Non è venuto neanche un dottore dentro l’ambulanza a vedere cosa avevo. Mi fanno il tampone, mi fanno entrare dentro e mi mettono in sala d’attesa. Minuto dopo minuto la mia faccia continuava a gonfiare. L’occhio sinistro si era chiuso completamente e non riuscivo più a vedere. Avevo paura di uno choc anafilattico. Ho chiesto una puntura di cortisone. Dopo un quarto d’ora me l’hanno fatta, solo perché gliel’ho chiesto io. In tutti gli ospedali di Palermo, in Sicilia, se non arrivi morto soccorso non te ne danno”.

“Stanno facendo un film tipo che ho distrutto l’ospedale”

“Dopo la puntura mi mettono in sala d’attesa- aggiunge Rasa – Dopo un’oretta ancora non sgonfiavo e nessuno mi veniva a controllare. Mi hanno tenuto così sei ore (…) La dottoressa messa al computer che non mi dava retta. Lì mi sono saliti i cinque minuti e ho spinto il carrello dell’ospedale. E questo è il primo danno che dicono loro. Poi sono uscito, ho dato un calcio alla porta e si è rotto un lamierino che costava tre euro. Mentre uscivo, il metronotte è venuto verso di me. Ero nervoso e gli ho detto: ‘Tu non ti immischiare perché altrimenti gli schiaffi te li do a te’. Stop. Questo è tutto quello che è successo. Sono uscito fuori e mia madre e mio fratello mi hanno visto che ero così. Sono entrati dentro e hanno buttato voci: ‘Dovete visitare mio figlio perché lui a casa non ci può andare perché è responsabilità vostra’. E dopo cinque minuti sono arrivati i poliziotti. Questo è quello che è successo e stanno facendo un film tipo che io ho distrutto l’ospedale, ho preso a pugni e a calci qualcuno. Non è successo nulla di tutto questo. Domani porterò tutto al mio avvocato e procederà lui con il ricorso e la controquerela per loro (…) Alla fine me ne sono andato dopo 7 ore senza nessuna visita”.

“I veri aggressivi sono stati loro a lasciarmi per 6 ore in sala d’attesa”

“Non volevo assolutamente pubblicare sui social ciò che mi è successo – afferma in un post – In questi giorni non ho mostrato nessuna foto, non ho toccato assolutamente questo argomento. Oggi mi sento in diritto di parlare e mostrarvi le mie condizioni fisiche nel momento in cui ho chiamato il 118 e mi hanno portato d’urgenza in ospedale. Sto leggendo un casino di articoli riguardo ciò che è accaduto due giorni fa all’ospedale Civico di Palermo, dove mi accusano di ‘aggressione’, quando in realtà i veri aggressivi sono stati loro a lasciarmi per 6 ore in sala d’attesa quando io minuto dopo minuto gonfiavo sempre di più e stavo sempre più male, per poi non degnarsi nemmeno di farmi una visita. Vi ho già spiegato tutto nel Reel che ho pubblicato pochi minuti fa, qui volevo solo mostrarvi le foto con gli orari per far capire che non sono pazzo, non sono aggressivo ma sono solo una persona che sta male e che ha voluto chiedere aiuto alla sanità. Detto questo non ho più nulla da aggiungere, le foto parlano da sole. Ringrazio tutte le persone che mi stanno scrivendo, vi mando un grande abbraccio”.

Pubblicato il 23/01/2023 10:30

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