A Warner Bros. Discovery è tempo di bilanci. A farli in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” è Alessandro Araimo, managing director del terzo polo televisivo d’Italia che nel recente passato ha “scippato” alla Rai pezzi da novanta quali Fabio Fazio e Amadeus portandoli sul Nove. Entrambi, si scopre, stanno lavorando a nuovi format. Il conduttore di “Che tempo che fa” ha ottenuto risultati esaltanti in termini di share. Lo stesso non si può dire per “Chissa chi è”, mentre l’esperimento de “La Corrida” rivisitata da Amadeus è stato reputato soddisfacente. Riguardo al flop dell’ex conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo, il numero 1 di Warner Bros. Discovery fa una sorta di ammissioni di colpa.

Il mea culpa di Discovery su Amadeus: “Nuovi format per lui e per Fabio Fazio”
“Forse abbiamo avuto un po’ fretta – afferma il dirigente Discovery – Amadeus ha iniziato a lavorare per noi il primo settembre 2024 e alla fine del mese l’artista era già sul palco con la conduzione del Suzuki Music Party e della prima puntata di Chissà chi è. Il nostro gruppo ha nel suo Dna la volontà di innovare (…) stiamo già lavorando a format del tutto nuovi che esalteranno il coraggio e la forte creatività di Amadeus. E a nuovi format lavora un’altra nostra stella come Fazio (…) Amadeus ha fatto benissimo con la rivisitazione della Corrida, trasferendo al nostro gruppo conoscenze che ancora non avevamo”. Secondo un rumor lanciato da Davide Maggio, Amadeus starebbe preparando un nuovo format ispirato a “Tale e Quale Show” e sarebbe alla ricerca di imitatori di cantanti noti. Il programma prodotto da Banijay dovrebbe andare in onda in primavera, in prima serata.
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“Sanremo? Qualsiasi gruppo editoriale avveduto valuterebbe di acquisirne i diritti”
Warner Bros. Discovery potrebbe avvalersi della professionalità e della competenza in materia di Fabio Fazio e Amadeus anche qualora il Festival di Sanremo dovesse lasciare la Rai. Com’è noto, il Tar della Liguria ha chiesto al Comune di mettere a gara l’edizione 2026 della kermesse. “In questo momento non si profila alcuna opportunità concreta – dichiara Alessandro Araimo a “La Repubblica” – La Rai, com’è suo diritto, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato e sta difendendo un asset per lei importante. Certo…Qualsiasi gruppo editoriale avveduto valuterebbe l’opportunità commerciale di acquisire i diritti del Festival, se questa si presentasse in forme certe e definite”. Nel frattempo Warner Bros. Discovery, che ha già 10 canali gratuiti e 5 a pagamento, si prepara a sfidare Netflix e Amazon Prime Video lanciando Max, una nuova piattaforma in streaming il cui debutto è previsto per l’inizio del 2026, in tempo per l’avvio delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina in programma il 6 febbraio.
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Araimo: “Per anni il nostro gruppo ha ceduto i diritti delle sue produzioni ad altri editori”
“La Rai ha acquisito, attraverso un organismo che si chiama Ebu, un numero di ore per la trasmissione in chiaro, obbligatoria per questo tipo di manifestazioni – spiega il “grande capo” di Discovery – Invece Max trasmetterà integralmente le Olimpiadi italiane, momento dopo momento, con uno sforzo narrativo e produttivo senza precedenti. Saremo anche gli ultimi arrivati, in senso cronologico. Max però mostrerà, anche nello streaming, la potenza di fuoco dei contenuti del gruppo, un gigante mondiale dell’intrattenimento. Abbiamo prodotti di un tale pregio e valore da rendere irrinunciabile, pensiamo noi, l’abbonamento a Max. Per anni, il nostro gruppo ha ceduto i diritti delle sue produzioni ad altri editori. Adesso Max mostrerà plasticamente agli italiani che siamo noi la casa di Harry Potter, di Barbie, di Batman e Superman. Ma anche del Trono di Spade, di Sex and the City, di Big Bang Theory e Friends, di House of the Dragon e di Euphoria, di Succession. Ma, aggiungo, di nuove grandi produzioni locali, italiane, che saranno presenti su Max fin dal lancio”.