Luca Trapanese, lo sfogo del papà di Alba: "Mia figlia Down offesa in spiaggia"

Luca Trapanese, lo sfogo del papà di Alba: “Mia figlia Down offesa in spiaggia”

Daniela Vitello

Luca Trapanese, lo sfogo del papà di Alba: “Mia figlia Down offesa in spiaggia”

| 25/05/2022
Luca Trapanese, lo sfogo del papà di Alba: “Mia figlia Down offesa in spiaggia”

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“Qualche giorno fa ero al mare con Alba. Giocavamo alle giostre in spiaggia. Si è avvicinato un bimbo e, senza minimi termini,  mi ha detto che secondo la sua mamma Alba è malata e anche brutta. Sono rimasto di pietra, non sapevo nemmeno cosa rispondere, perché mia figlia non è malata e la sua disabilità non la invalida dell’essere una bambina felice, oltre ad essere oggettivamente bella”. A parlare così su Facebook è Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli e papà di Alba, una bimba affetta dalla sindrome di Down da lui adottata cinque anni fa da single dopo che la piccola era stata rifiutata da 30 famiglie.

Luca Trapanese (Foto da video)

“Una parte della società è ostile alla disabilità”

“Quel bimbo, grazie alla sua mamma, rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste – prosegue Luca Trapanese – Poi lunedì pomeriggio mi arriva questa foto di Alba con Arturo, un suo compagno di classe con questo messaggio: ‘Grazie a te e ad Alba…lei riesce a sfiorargli le mani…e il cuore’. Bisognerebbe iniziare a costruire una società nella quale i figli non vengano visti come una proprietà o augurare che siano i primi ed i migliori. Bisognerebbe iniziare a ragionare sul bene comune, partire dall’idea che sono TUTTI figli nostri, nonostante le diversità, e che ognuno di loro ha diritto alla FELICITÀ e non al primato di ‘migliore'”.

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Alba e Arturo (Foto Facebook)

“Se Alba sarà accolta come una handicappata, il mio lavoro sarà stato inutile”

“Bisognerebbe costruire una società incentrata sull’idea del ‘villaggio’ dove le ricchezze, le gioie, i problemi, le difficoltà si condividono ed i figli diventano di un’intera Comunità – conclude – Certo è che posso rendere Alba la bambina più abile del mondo, le posso garantire le migliori terapiste,  posso cercare per lei la scuola più preparata, ma se non sarà accolta dalla società come una persona e non come una handicappata il mio lavoro è stato del tutto inutile. Grazie Arturo perché con questa foto mi hai ridato la speranza che avevo perso qualche giorno fa”.

Luca Trapanese con Alba (Foto da video)

Luca Trapanese si è fatto adottare dalla madre di un ragazzo disabile

Lo scorso marzo, Luca Trapanese ha perso il fratello Francesco, detto Checco. “Undici anni fa – ha raccontato nel 2020 a “Vieni da me” – conosco Florinda, mamma di Francesco, un mio quasi coetaneo affetto da un ritardo. Florinda si chiedeva cosa ne sarebbe stato di lui alla sua morte. Era figlio unico, era stato adottato. La legge italiana mi ha consentito di essere adottato da Florinda, di non perdere i diritti e i doveri nei confronti dei miei genitori che amo e di diventare fratello di Francesco. Poi è arrivata Alba che ha due nonne, gli zii. Io dico che siamo una vera famiglia disabile, originale”.

Luca Trapanese con la figlia Alba e il fratello Francesco (Foto Facebook)

L’annuncio della scomparsa di Francesco: “Che brutto scherzo che ci hai fatto”

“Che brutto scherzo che ci hai fatto Zio Checco!…com’è strana la vita…hai voglia di fare i programmi per il futuro ma è tutto inutile – ha scritto Luca Trapanese sui social annunciando la scomparsa del fratello – Sei entrato nel nostra vita portando gioia e risate, ci mancherai tantissimo. Ti vogliamo sempre bene!”.

Luca Trapanese con Alba (Foto da video)

Il desiderio di paternità e l’adozione di Alba

Luca Trapanese coltivava da sempre il sogno di diventare padre. “A un certo punto mi sono detto ‘lo faccio da solo’ – ha svelato a “Vieni da me” – Sono andato al tribunale di Napoli dove ho fatto una richiesta ampissima dando al tribunale la possibilità di affidarmi qualunque tipo di caso. Ho aspettato pochissimo. A luglio del 2017 mi chiamano  e mi dicono che c’era una neonata con la sindrome di Down. Alba è stata lasciata in ospedale dalla madre. A me non piace dire abbandonata. La madre di Alba ha fatto un gesto di grande coraggio, di dignità e soprattutto di civiltà. E’ un gesto d’amore regolarizzato. Le donne possono partorire e poi lasciare il proprio figlio in ospedale e per sempre ci sarà l’anonimato”.

“Per me l’imperfezione rende mia figlia ancora più bella”

“Alba non riusciva a trovare collocazione nelle famiglie tradizionali che avevano l’idoneità all’adozione – ha spiegato – Anche qui non mi sento di giudicare queste coppie. Prima di me ne hanno chiamate trenta. Oggi dobbiamo interrogarci sul perché Alba abbia avuto tanti ‘no’. La disabilità spaventa, c’è molta solitudine. Se hai un figlio disabile vieni visto come uno sfigato, uno sfortunato. La società è molto impreparata. Nella vita ci sono delle imperfezioni e bisogna preparare ed educare le persone a questo. Per me l’imperfezione rende Alba ancora più bella”.

Pubblicato il 25/05/2022 13:20

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