L’intervista a cuore della compagna di Berlusconi Jr.
- Quest’anno il suo “Verissimo” raddoppia e andrà in onda sia il sabato che la domenica
- Il “no” al “Festival di Sanremo”: “Non lo vivo come un mio obiettivo”
- La conduttrice convive con un dolore straziante: “Non mi capacito che non ci sia più”
In un’intervista rilasciata a FQMagazine a pochi giorni dal suo ritorno in tv con il doppio appuntamento di “Verissimo” (in onda sia sabato che domenica pomeriggio, ndr.), Silvia Toffanin rievoca la sua infanzia a Cartigliano, un paesino di 3000 anime in provincia di Vicenza.
Le umili origini
“Arrivo da una famiglia umile e semplice, i miei genitori lavoravano e si usciva solo il sabato e la domenica – racconta – Il pomeriggio stavo a casa con i nonni, ricordo che giocavamo insieme a carte”. La sua è stata “l’infanzia di una bambina di provincia a cui hanno trasmesso i valori che contano. L’importanza della famiglia, la cultura del lavoro, il valore dei soldi”.
“La provincia mi ha dato la fame di conoscere e viaggiare”
“Sono orgogliosa di essere nata e cresciuta in provincia – dice – Quando sei lontano dal centro del mondo la tua voglia di fare, di crescere e scappare è differente. C’è la fame di conoscere e viaggiare. La provincia mi ha fatto capire quali erano le cose importanti ma mi ha anche dato la spinta per andare e fare altro. Non a caso sognavo di fare la hostess”. I genitori (mamma bidella, papà operaio) l’hanno sempre “spinta a viaggiare per conoscere il mondo”.
Gli esordi da modella e “Miss Italia”
A 14 anni Silvia Toffanin fa la modella: “Ho iniziato a lavorare da piccola per aiutare i miei genitori. Mi aveva notato un fotografo del paese, facevo i cataloghi per le tute da sci. Guadagnavo qualcosina e usavo quei soldi per comprarmi i vestiti da sola”. Nel 1997, sbarca a “Miss Italia”: “Ci sono finita per caso, andavo in discoteca al pomeriggio con le amiche e c’era un concorso, una selezione in cui si poteva vincere un viaggio o un motorino. Spinta dalle amiche ci ho provato. Ho vinto la prima selezione e un mese dopo ho partecipato alla seconda. Sono finita tra le prime cento ma per me era tutto così strano: ero un alieno sulla terra. L’ho vissuta come un gioco”.
Famosa grazie a “Passaparola”
La popolarità arriva nel 2000 quando viene assoldata come Letterina a “Passaparola”. Un’occasione “nata per caso”, proprio come “Miss Italia”. “Facevo la modella, ero tornata da Parigi, il mio agente mi parla di un casting: ‘Cercano modelle che sappiano ballare’ – ricorda – Io non so ovviamente ballare ma lui mi tranquillizza. Ci vado, a sorpresa mi prendono e passo l’estate a studiare ballo per imparare qualche passo. Il risultato? Nella prima puntata sono l’unica a sbagliare lo stacchetto. C’era il coreografo Brian che era tosto ma sono stati anni formativi, all’improvviso eravamo diventate famose”.
La laurea
Silvia Toffanin non smette di studiare e si laurea con un relatore d’eccezione: il temutissimo critico tv Aldo Grasso. “Era il mio professore, la tesi era sui primi teen drama – confessa – Avevamo scelto insieme questo tema. È una persona di cui ho grande stima, le sue lezioni erano meravigliose. Come allieva mi sono sentita arricchita”.
L’incontro con Pier Silvio Berlusconi
Vent’anni fa l’incontro con Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset. Il figlio dell’ex premier l’ha conquistata facendole ascoltare una canzone di Toquinho. La coppia non è mai convolata a nozze e ha avuto due figli: Lorenzo Mattia e Sofia Valentina. La conduttrice di “Verissimo” ammette che l’essere la compagna di Pier Silvio l’ha agevolata più che danneggiata mediaticamente: “Assolutamente più aiutata, ci mancherebbe altro e probabilmente, al 99,9%, se non avessi incontrato Pier Silvio non sarei qui a fare televisione. Che madre sono? Sicuramente una mamma chioccia, molto presente. Sono meravigliosi e io non posso stare senza di loro”. E sulle nozze mai celebrate aggiunge: “La verità è che noi siamo felici così”.
Il raddoppio di “Verissimo”
Silvia Toffanin spiega di averci messo un po’ a decidere di accettare il raddoppio di “Verissimo” giunto alla quindicesima edizione. “Avevo dubbi – confida – ma alla fine ho deciso di provare. L’azienda ha voglia di sperimentare anche altro, per ora sono otto, dieci puntate poi si vedrà (…) L’ansia c’è sempre, anche quel pizzico di paura. Non sono una che prende le cose alla leggera perché cerco sempre di dare il massimo. Sarà quel che sarà intanto ci metto tutta me stessa. Ci adatteremo al cambio di pubblico e di giornata con ospiti differenti, con interviste più larghe. Cercheremo anche di stare su nomi legati all’attualità, per il resto Verissimo è Verissimo, il format è lo stesso con interviste e racconti”.
“Nessuna competizione con Barbara D’Urso”
La compagna di Berlusconi Jr. non teme paragoni con Barbara D’Urso che ha mollato dopo anni il pomeriggio della domenica accettando una scelta aziendale. “Quando ho ereditato Verissimo era stato condotto da Cristina Parodi, Paola Perego e anche da Brindisi e Corbi. Anche lì c’è stato il paragone, a me però non piacciono perché mettono le persone in competizione – spiega la Toffanin – Noi facciamo il nostro mestiere, Mediaset mi ha chiesto questo nuovo impegno e ognuno ha un suo stile, un suo modo di fare tv. Barbara è una superprofessionista, fa questo lavoro anche da più anni di me, non c’è competizione”.
“Non ho l’ambizione di fare altro a parte Verissimo”
Silvia Toffanin spiega perché sinora non ha accettato altri programmi: “Io non ho l’ambizione di fare prime time o varietà, mi piace fare il mio programma. Posso metterci del mio, è nelle mie corde. Sarebbero anche impegni importanti, i miei figli sono piccoli e amo seguirli tanto, non mi piace stare lontano da loro troppo tempo. Preferisco fare una cosa che mi piace e concentrarmi su quello. Ringrazio per l’opportunità e le proposte ma quest’anno facciamo già un passo avanti con la domenica”.
Il “no” a Sanremo
L’anno scorso, la Toffanin ha anche rifiutato la coconduzione del “Festival di Sanremo” anche se l’offerta le ha fatto immenso piacere: “Ho preferito dire di no. So che tutti sognano Sanremo ma io non lo vivo come un mio obiettivo. Non ho l’ambizione di essere in video a tutti i costi, mi piace fare le cose dove posso portare un valore aggiunto, esserci per esserci non fa per me”.
La morte della madre
Silvia Toffanin racconta perché ha deciso di andare ugualmente in onda dopo aver appreso della morte della madre Gemma alla quale era legatissima: “Quando è scomparsa mia mamma ero in macchina, stavo andando a registrare Verissimo. Sotto shock ho annullato tutto e sono tornata indietro. Pier Silvio, però, mi ha invitato a riflettere, dicendomi che forse a mia mamma avrebbe fatto piacere che andassi in onda. Ero titubante, ma poi ci ho pensato. Lui ha una sensibilità spiccata, sa guardare oltre e sa farmi riflettere. Alla fine ho trovato la forza per andare in onda. L’ho fatto per lei che non si perdeva una puntata ed era orgogliosa di me. L’ho fatto per lei ma la forza me l’ha data lui, è una cosa bellissima e per questo lo ringrazio”.
“Aveva poco più di sessant’anni, se ne è andata in poco tempo – conclude – Si è ammalata a febbraio, ci hanno detto tumore al pancreas. Così è arrivata la chemioterapia, sembrava stesse meglio ma a fine settembre abbiamo saputo che aveva poche settimane di vita. E’ un dolore straziante, ancora non me ne capacito che non ci sia. Quando penso che non la incontrerò mai più mi sembra impossibile. È stato molto difficile per me”.
