Alan Sinclair, pensionato britannico di 82 anni, si è iscritto ad un programma sperimentale lanciato dall’istituto no-profit Cryonics Institute che potrebbe donargli la speranza di riabbracciare la moglie Sylvie morta di cancro a 66 anni. L’anziano ha acconsentito di far ibernare la consorte sottoponendola ad un processo di criogenesi.
In pratica, il corpo della donna è stato immerso nell’azoto liquido a -196 gradi, in modo da garantire la conservazione di tessuti, organi e cervello dopo che il cuore ha smesso di battere. Prima di questo procedimento, però, il sangue del paziente viene sostituito con crioprotettori attraverso un processo conosciuto come vetrificazione. La speranza è che in futuro Sylvie possa essere riportata in vita e guarita dal cancro.
Sinclair ha firmato affinchè alla sua morte anche lui venga sottoposto a criogenesi in modo che un giorno possa essere risvegliato insieme alla moglie. Il pensionato ha sborsato 28mila euro per conservare il corpo di Sylvie e trasportarlo negli Stati Uniti.
“Io penso che questa sia una possibilità – ha dichiarato a “Metro” – e che è comunque meglio sperare che essere mangiati dai vermi, quindi mi sono detto perché no. Gli scienziati fanno progressi continuamente, non c’è motivo per cui non dovrebbero riuscire a fare una cosa del genere. Hanno rianimato vermi di milioni di anni fa, perché non è possibile immaginare una cosa del genere con noi? Bisogna solo riparare il danno che ci ha fatto morire. Non vedo nulla di male nella speranza di un risveglio futuro”.