E’ il 2016 quando Lucy Dawson, 20 anni, studentessa inglese di Lincoln, viene ricoverata d’urgenza in una clinica psichiatrica dopo aver distrutto la sua stanza in preda ad un crisi. La sua migliore amica la trova seduta sul pavimento con gli occhi gonfi. Lucy ride senza controllo e il ricovero diventa inevitabile. Da qualche settimana accusava mal di testa, debolezza, vista annebbiata e confusione mentale.
Durante il tragitto verso il Lincoln County Hospital, tenta più volte di gettarsi dall’auto in corsa. Lucy resta in ospedale per tre mesi durante i quali viene imbottita di psicofarmaci e nel giorno del suo 21esimo compleanno viene persino sottoposta ad elettroshock. I medici sono convinti che la ragazza soffra di un disturbo psichiatrico. Nonostante le terapie, le condizioni di Lucy non migliorano e, durante il ricovero, resta vittima di un incidente che la rende disabile.
Durante l’ennesima crisi, infatti, la 20enne cade dal letto, finisce su un termosifone scoperto e si procura una brutta ustione al nervo sciatico che le compromette l’uso della gamba sinistra. Dopo tre mesi di cure andate a vuoto, arriva la diagnosi corretta. Alcuni esami evidenziano che Lucy è affetta da un’encefalite anti recettori Nmda, una malattia che si manifesta quando gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario attaccano i recettori che si trovano nel cervello. Per la giovane inizia una lunga riabilitazione. Dopo aver dovuto imparare di nuovo a parlare e a camminare, Lucy si riappropria della sua vita, si laurea in criminologia e diventa una modella di successo.
