Panariello in lacrime in tv: "Quella mattina mi ha telefonato Carlo Conti e sono corso all'obitorio" - Perizona Magazine

Panariello in lacrime in tv: “Quella mattina mi ha telefonato Carlo Conti e sono corso all’obitorio”

Daniela Vitello

Panariello in lacrime in tv: “Quella mattina mi ha telefonato Carlo Conti e sono corso all’obitorio”

| 29/11/2020

Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, Giorgio Panariello ripercorre la sua vita. Dall’infanzia trascorsa con i nonni che gli hanno […]

Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, Giorgio Panariello ripercorre la sua vita. Dall’infanzia trascorsa con i nonni che gli hanno fatto da genitori senza fargli mai mancare nulla alla tragica morte del fratello Franco, più giovane di lui di un anno e cresciuto in un istituto, di cui parla nel libro “Io sono mio fratello”. Nonostante avesse alle spalle un passato segnato dalla dipendenza dalla droga, Franco non morì per overdose ma di ipotermia e fu rinvenuto cadavere sul lungomare di Viareggio nel dicembre del 2011. Panariello seppe della morte del fratello dall’amico Carlo Conti.

L’infanzia con i nonni

“I primi anni non ho sentito la mancanza dei miei genitori – racconta il comico toscano – Perché li avevo a tutti gli effetti, erano i miei nonni. Loro hanno preso il posto dei genitori naturali e non mi hanno fatto mancare niente in termini di affetto, di amore, di attenzioni. Per me, fino ai 7-8 anni, erano i miei genitori. Come ho scoperto che non lo erano? L’ho percepito. A scuola mi dicevano ‘come mai i tuoi genitori sono così anziani?’. Come sai, i bambini piccoli sono cattivissimi. Poi piano piano dei mozziconi di discorso, qualche zia che voleva farmi capire qualcosa. Piano piano ho ricostruito un po’ tutto e ho capito che niente in quella famiglia era al suo posto. Quelli che pensavo fossero i miei fratelli, erano i miei zii. Quella signora che veniva ogni tanto e ci portava qualche regalino a Natale era mia madre. Però se mi chiedi se ho avuto un’infanzia difficile, ti rispondo di no. La mia è stata un’infanzia serenissima”.

“Io e Franco abbiamo passato dei momenti bellissimi insieme”

“All’inizio lo portarono a Natale – ricorda Panariello – Ho percepito che non era un parente lontano capitato lì per caso. E infatti mia madre mi disse che era mio fratello Franco. La prima cosa che feci fu andare a vedere dove avevo messo i giocattoli per nasconderli. Poi piano piano cominciò a farmi piacere. Poi spariva e ritornava dopo un po’. Alla fine ha voluto venire a casa definitivamente e abbiamo passato dei momenti bellissimi insieme”.

Franco e la droga

“Erano gli anni ’80 in tutta Italia c’è stato il boom dell’eroina e in special modo nei posti dove abitavo io, la Versilia è molto bella d’estate, ma l’inverno è lungo e freddo – spiega il comico – Non c’era nulla all’epoca. Molti danni li ha fatti la noia, questi ragazzi non avevano da fare niente, dopo la scuola stavano sdraiati su una panchina ai margini delle pinete e non avevano nessun divertimento. Per un po’ ho cercato di aiutare mio fratello. Se lo lasciavo a casa litigava con mio nonno perché voleva i soldi e si mettevano le mani addosso, così per un po’ l’ho portato a lavorare con me per dargli anche modo di guadagnarsi qualcosa in alternativa al furto. Era una persona divertente, pensa che al suo funerale c’erano anche persone che lui aveva derubato! Era simpaticissimo, tutti gli volevano bene, anche quelli che avevano ricevuto dei danni. A un certo punto non ce l’ho più fatta a portarlo con me, Franco ha rappresentato una zavorra per me per un periodo molto lungo. Io non crescevo. Avevo capito che solo realizzando me stesso potevo aiutare lui e la mia famiglia. L’ultima volta l’ho visto il 23 dicembre, poi il 26 mi è arrivata la telefonata di Carlo Conti alle 7 del mattino. L’avevano trovato. Mi sono vestito e sono andato subito a Viareggio, all’obitorio”.

Il videomessaggio di Carlo Conti

“Con questo libro che è bellissimo Giorgio si è tolto un grande peso che aveva dentro di sé e ha fatto giustizia a quel cigno con l’occhio storto che era suo fratello Franco – dice Carlo Conti in un videomessaggio inviato all’amico – Il destino ha voluto che fossi proprio io a comunicare a Giorgio il ritrovamento del fratello. Un altro dei momenti che ci ha unito e legato. Con questo libro, Giorgio ha dimostrato di essere – oltre ad un grande artista – soprattutto un grandissimo uomo che ha costruito tutto sulla sua forza. Caro Giorgio, ricordati che sia Franco, sia ma’ che pa’, sono orgogliosi di te”.

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IL VIDEOMESSAGGIO DI CARLO CONTI

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