Lingue biforcute e impianti sottopelle, "Le Iene" alla scoperta della body modification - Perizona Magazine

Lingue biforcute e impianti sottopelle, “Le Iene” alla scoperta della body modification

Daniela Vitello

Lingue biforcute e impianti sottopelle, “Le Iene” alla scoperta della body modification

| 18/11/2020

L’inviato de “Le Iene” Andrea Agresti affronta il tema della body modification, ovvero di quelle pratiche che alterano deliberatamente il […]

L’inviato de “Le Iene” Andrea Agresti affronta il tema della body modification, ovvero di quelle pratiche che alterano deliberatamente il corpo senza alcuna ragione medica. La modificazione corporea è una forma d’arte che esiste da tempi antichissimi per indicare l’appartenenza a un popolo, per riti tribali e varie altre ragioni. Ai nostri giorni, invece, ha principalmente ragioni estetiche e include tatuaggi, piercing, dilatatori. Ultimamente ad andare più di moda sono il tatuaggio nella parte bianca degli occhi e la lingua tagliata in due. Per cercare di comprendere questo curioso universo, la Iena ha raccolto le testimonianze di tre giovani che hanno scelto di stravolgere in qualche modo i propri connotati.

Christian: “Desideravo sin da bambino tatuarmi gli occhi”

“Ho iniziato a mettere tatuaggi un po’ ovunque: braccia, petto, collo e tutta la testa – racconta Christian, 32, anni, modello – A 18 anni mi sono tatuato i puntini sulla fronte. Poi da solo mi sono fatto piercing, dilatatori. Mi piaccio molto più di prima, potessi tornare indietro ricomincerei da capo. Per tatuarsi gli occhi, si fanno 4-5 iniezioni e nel giro di una settimana il colore si espande alla parte bianca. Si fa senza anestesia, non c’è dolore. Lo desideravo sin da bambino. Vorrei dire a chiunque abbia in mente di farlo di non affidarsi alla prima persona che capita perché è rischioso. Ai tempi costava 400-500 a occhio. È un processo irreversibile, per ora non c’è alcun modo di togliere il colore. Poi magari nel futuro verrà inventata qualche tecnica”.

“I maggiori rischi sono dati dall’infezione – interviene Marco Borgioli, specialista in oftalmologia – Il colorante può provocare una lesione e quindi emorragia e distacco di retina. Per non parlare della possibilità di una reazione di tipo allergico fino allo shock anafilattico. Ci sono alcuni casi che hanno perso la funzione visiva e sono diventati ciechi”.

Chiara: “La mia trasformazione è costata 6-7 mila euro”

Poi c’è il caso di Chiara, 19 anni, sex worker, cam girl e stripper. La giovane si è colorata gli occhi e tagliata la lingua da sola, incurante dei rischi. Prossimamente vuole rifarsi il seno e applicare delle corna di silicone sulla testa. “Il primo tatuaggio l’ho fatto a 12 anni – confessa – In realtà non ne ho molti. Ho scarificazioni, ovvero cicatrici ornamentali. È come un tatuaggio ma invece che con la macchinetta lo fai col bisturi. Alcuni sono solo tagli, ne ho altri col tessuto rimosso. E questi sono marchi a fuoco. A 14 anni avevo una cinquantina di piercing, me li facevo da sola. Non è correggere qualcosa che vedo brutto, è un accentuare. La lingua biforcuta me la sono fatta da sola a 15 anni. E’ doloroso, però se è una cosa che voglio fare, trovo il modo di sopportare il dolore. La mia trasformazione è costata 6-7 mila euro”.

Xenia: “Con la lingua biforcuta mi sento molto più me stessa”

“Il primo piercing l’ho fatto a 13 anni, al naso – le fa eco la piercer Xenia – Sono arrivata ad averne anche 15-16: alla lingua, sotto l’ombelico, 10 sulle orecchie, sulle guance, ai lati della bocca. Tagliarmi la lingua è sempre stata una delle mie ossessioni. È un po’ doloroso ma interessante. Altre persone vanno dal parrucchiere, a me va di tagliarmi la lingua. Ne è valsa la pena, mi sento molto più me stessa con la lingua biforcuta. Sono andata a farlo all’estero, in Europa. Potermi modificare mi fa sentire molto più a mio agio. Prima di tagliarmi la lingua ho pianto un’ora, ero in ansia. L’operazione dura circa 45 minuti. E’ un po’ come fare un piercing alla lingua prolungato. Senza anestesia. Togliere i punti è stato impegnativo, ne avevo sedici. Ovviamente se non è eseguita da un professionista, può essere rischioso. Durante la convalescenza ho potuto bere solo the alla camomilla freddo e facevo fatica a mangiare. Per i primi mesi non ho avuto sensibilità. Ora sento tutto come prima. Il fatto di poterla muovere diversamente è il mio nuovo antistress. Mia madre è stata molto contenta quando mi ha visto felice. Nel caso cambiassi idea, si può anche richiudere con un’altra operazione”.

I rischi dello “split tongue”

“Tagliarsi la lingua è un intervento doloroso, serve l’anestesia e serve un chirurgo – avvisa Matteo Trimarchi, otorinolaringoiatra al San Raffaele di Milano – Quindi non può essere fatto in casa o in posti che non siano adeguati come una sala operatoria. Il rischio è l’emorragia e le emorragie del cavo orale possono essere estremamente serie. La seconda problematica sono le infezioni. In pronto soccorso vediamo con una certa frequenta infezioni legate al posizionamento di piercing sulla lingua. Occorrerebbe fare degli studi su questi pazienti. Poi ci possono essere dei disturbi della deglutizione, una parte della sensibilità potrebbe essere ridotta mentre la percezione del gusto dovrebbe rimanere uguale”.

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