Bettarini attacca il "GF Vip" dopo la squalifica: "Io pedina di un gioco al rialzo dello share" - Perizona Magazine

Bettarini attacca il “GF Vip” dopo la squalifica: “Io pedina di un gioco al rialzo dello share”

Daniela Vitello

Bettarini attacca il “GF Vip” dopo la squalifica: “Io pedina di un gioco al rialzo dello share”

| 10/11/2020

Ieri sera, squalificato dal “Grande Fratello Vip” per una bestemmia, Stefano Bettarini ha accettato senza fiatare la decisione della produzione […]

Ieri sera, squalificato dal “Grande Fratello Vip” per una bestemmia, Stefano Bettarini ha accettato senza fiatare la decisione della produzione di rispedirlo a casa (LEGGI QUI).

“Il guascone bischero di quattro anni fa è rimasto tale e quale – ha dichiarato una volta approdato in studio al cospetto di Alfonso Signorini – Penso che la decisione presa dal Grande Fratello sia giusta perché sono frasi da non ripetere, soprattutto noi che siamo lì e dobbiamo essere d’esempio. Quindi condanno quanto ho detto. Io sono qui a pagare quello che sono nel bene e nel male. Sono serenissimo perché non è il mio modo di parlare e di esprimermi”.

Il conduttore ha spiegato perché Paolo Brosio, anche lui sotto accusa per una presunta bestemmia nei giorni scorsi, non è stato squalificato mentre l’ex calciatore ha dovuto abbandonare il gioco: “L’espressione di Brosio era ‘bono’, non è blasfema perché significa buono. L’espressione di Stefano, invece, ‘madoska’, è un’espressione blasfema di Madonna e quindi, accostata a un aggettivo come quello che ha usato lui, è una blasfemia”.

All’indomani della squalifica, Bettarini si scaglia come una furia contro la produzione del reality di Canale 5. “Cacciato per un’espressione colorita, per un’uscita di quelle un po’ eccessive e chiassose, come spesso siamo noi toscani. Espulso per una ‘parolaccia’ – scrive in un post su Instagram – Non ho bestemmiato, non l’ho mai fatto e non lo farei mai. ‘Madoska’ l’ho sentito dire spesso, per rabbia, per gioco, come intercalare. Lo uso e l’ho usato per quello che è, una storpiatura di un’altra parola che altrimenti sarebbe blasfemo pronunciare, una parola modificata nel gergo volgare proprio per evitare la censura sociale, per non risultare offensiva e imperdonabile. Più di tutto mancava proprio quello, l’intenzione di essere irriverente e irrispettoso verso la mia religione. Trovo perciò sproporzionata la ‘sanzione’ e, dopo 21 giorni di quarantena e 5 tamponi, mi sento preso in giro; la pedina di un gioco al rialzo…dello share”.

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