Alessandro Preziosi: "Ogni tanto mi appioppano una nuova fidanzata ma io non sono un seduttore" - Perizona Magazine

Alessandro Preziosi: “Ogni tanto mi appioppano una nuova fidanzata ma io non sono un seduttore”

Daniela Vitello

Alessandro Preziosi: “Ogni tanto mi appioppano una nuova fidanzata ma io non sono un seduttore”

| 29/10/2020

“Da qualcuno sono stato definito un ‘piacione’, appellativo che non amo: io non voglio piacere, non sono un seduttore”. A […]

“Da qualcuno sono stato definito un ‘piacione’, appellativo che non amo: io non voglio piacere, non sono un seduttore”. A rifuggire l’etichetta di “tombeur de femmes” in un’intervista al “Corriere della sera” è Alessandro Preziosi. “Sei bello o brutto per come ti senti dentro e non per come appari all’esterno – sentenzia – Per quanto mi riguarda, so di avere un bell’aspetto, ma spero soprattutto di trasmettere più che la bellezza, la luce di ciò che sento nell’animo”.

“Ogni tanto mi appioppano una nuova fidanzata – ironizza l’attore – Ho amato e sono stato amato e, nel bene e nel male, sono grato alle mie partner che mi hanno sopportato e supportato”. Tra le donne più importanti della sua vita c’è Vittoria Puccini incontrata sul set di “Elisa di Rivombrosa”, la fiction attraverso cui – lui uomo di teatro – si è fatto conoscere al pubblico televisivo.

“Una donna importante e madre di mia figlia Elena – racconta – Il successo di quella fiction è stato fondamentale, mi sentivo un miracolato. La mia mira, la mia attenzione restavano tuttavia rivolte al teatro e, quando proprio Calenda mi propose di interpretare Edmund nel Re Lear ho dovuto e voluto fare una scelta: per la seconda serie della fiction mi offrivano una cifra gigantesca, ma era impossibile fare l’uno e l’ altro, frequentare il set e andare in tournée. Così accettai di girare solo una scena in cui il mio personaggio moriva e partii con la compagnia. I teatri dove andavamo erano pieni di pubblico, proprio perché la gente veniva a vedere, dal vivo, l’amato beniamino televisivo, il fascinoso conte Ristori”.

Di recente Preziosi si è cimentato anche con la regia dirigendo il docu-film “La legge del terremoto” presentato alla Festa del Cinema di Roma. L’opera ripercorre vari sismi, a partire da quello dell’Irpinia, da lui vissuto in prima persona.

“Il 23 novembre 1980, avevo 7 anni – ricorda – In quel periodo vivevo con i miei ad Avellino, dove mio padre era sindaco. Erano le 7 di sera e mi trovavo a casa di un amichetto, giocavamo sui letti a castello nella sua camera. Comincia una danza sussultoria e ondulatoria. Irrompe nella stanza la mamma del mio amico, lo prende in braccio, lo porta via, dicendo a me di correre fuori con loro. Quando sono uscito, mi sono voltato e ho visto una crepa enorme che tagliava in due il palazzo in cui mi trovavo un minuto prima. Stranamente non avevo paura, non capivo, né mi rendevo conto di quanto stesse accadendo”.

“Mi dirigo verso la mia casa – prosegue – mi imbatto nel portiere che stava scappando e mi avverte che i miei si trovavano già in strada: ero distante da loro solo trecento metri, eppure non riuscivo a vederli, poi per fortuna mia madre mi intravede nel buio… Ci trasferimmo subito a Napoli, da mio nonno, dove poi siamo rimasti. Ma negli anni successivi, sono tornato ad Avellino e, per molto tempo, ho visto quel palazzo spaccato in due”.

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