Berlusconi stanco e giù di morale: “E’ ancora positivo al Covid e vuole tornare in ospedale” - Perizona Magazine

Berlusconi stanco e giù di morale: “E’ ancora positivo al Covid e vuole tornare in ospedale”

Daniela Vitello

Berlusconi stanco e giù di morale: “E’ ancora positivo al Covid e vuole tornare in ospedale”

| 26/09/2020

A pochi giorni dal suo 84esimo compleanno, Silvio Berlusconi è stanco e depresso. Tutta colpa del coronavirus. Il leader azzurro, […]

A pochi giorni dal suo 84esimo compleanno, Silvio Berlusconi è stanco e depresso. Tutta colpa del coronavirus. Il leader azzurro, risultato positivo lo scorso 2 settembre, non si è ancora negativizzato e – come svela il quotidiano “La Repubblica” – ha chiesto di tornare in ospedale.

Il virologo Massimo Crisanti, dall’ospedale San Raffaele di Milano dove l’ex presidente del Consiglio è stato ricoverato nelle scorse settimane, fa sapere che quella di Berlusconi “è una positività al Sars-CoV-2 molto bassa e non richiede terapie”.

“Sta bene, è totalmente asintomatico – aggiunge il virologo – Forse un po’ abbattuto dal dover stare ancora in isolamento e non poter essere totalmente fuori da questa storia. Ma succede. Abbiamo avuto casi di positività molto più lunga”.

Berlusconi, che avverte solo un po’ di astenia tipica della convalescenza post Covid, si trova in isolamento a Villa San Martino. Accanto a sé ha solo la compagna 30enne Marta Fascina, anche lei contagiata dal coronavirus. Sarà un compleanno un po’ amaro per l’ex premier, impossibilitato a ricevere visite dall’esterno.

Berlusconi: “Ho temuto per la mia vita”

“Nei primi giorni di ricovero ho temuto per la mia vita – ha confidato Silvio Berlusconi in un’intervista al “Corriere della Sera” – Ma dopo ho continuato a lavorare a delle interviste per i giornali, nonostante il professor Zangrillo, che oltre ad essere un bravo medico è un mio amico, cercasse in tutti i modi di impedirmelo (…) I momenti più duri sono stati i primi tre giorni in ospedale, avevo dolore dovunque, non riuscivo a stare nella stessa posizione per più di un minuto. Temevo di non farcela. In quei momenti ho avuto chiare negli occhi le terribili immagini degli ospedali che tutti abbiamo visto in questi mesi, le terapie intensive, i pazienti intubati. Mi hanno detto successivamente che la carica virale trovata nel mio tampone era la più alta riscontrata al San Raffaele. Dunque il rischio è stato concreto e reale”.

“Ero in ansia per figli e nipoti”

Nonostante questo, la sua maggiore preoccupazione era per lo stato di salute dei suoi familiari, anche loro contagiati dal virus. “Si stanno riprendendo, grazie al cielo nessuno di loro ha accusato sintomi molto severi – ha raccontato – Però l’angoscia di sapere ammalati i miei figli e positivi anche i miei nipoti, che sono ancora dei bambini, è forse la cosa che mi ha fatto stare più male. Per questo mi sento vicino al dolore di tante famiglie che, come la mia, sono state provate da questo terribile morbo. Ancora di più mi sento vicino a chi ha perso una persona cara”.

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