La confessione choc di Loredana Bertè: "A 16 anni sono stata violentata" - Perizona Magazine

La confessione choc di Loredana Bertè: “A 16 anni sono stata violentata”

Daniela Vitello

La confessione choc di Loredana Bertè: “A 16 anni sono stata violentata”

| 20/09/2020

Alla vigilia del suo settantesimo compleanno, Loredana Bertè torna negli studi di “Verissimo” per raccontare la sua incredibile vita: gli […]

Alla vigilia del suo settantesimo compleanno, Loredana Bertè torna negli studi di “Verissimo” per raccontare la sua incredibile vita: gli esordi con Renato Zero, la tragica violenza subita da ragazza, l’amore puro per Adriano Panatta e la perdita del suo migliore amico per Aids.

L’amore per Panatta ispirò la canzone “Sei bellissima”

“Con Panatta è stato un colpo di fulmine – racconta la regina del rock italiano – Come l’ho visto, ho detto ‘è mio’. E lui ha pensato la stessa cosa. Non ci siamo più lasciati per un anno e qualcosa. E’ stato un amore forte, passionale…il primo. Però mi ha lasciata, senza tante storie, per sposare una ragazza che poi è ancora la mia migliore amica. L’ho saputo in aereo mentre tornavo dal Kenya. C’eravamo lasciati da tre mesi e s’è sposato la prima che ha incontrato. E’ una donna eccezionale, adesso siamo molto amiche. Da sempre siamo amiche”.

“Da ragazza ho subito una violenza”

“Io sono stata violentata a 16 anni – svela la cantante – Facevo parte delle Collettine (corpo di ballo di Rita Pavone, ndr.). Facevamo le serate in giro per l’Italia con Don Lurio, ero l’unica vergine del gruppo e tutti provavano a convincermi, parlandomi di uno innamorato pazzo di me che mi portava le rose ogni sera. Dopo un mese, decisi di andare a prendere qualcosa da bere con lui. Mi portò in un appartamento scannatoio e quando sentii che chiudeva la porta con un lucchetto mi sono spaventata e volevo andare fuori. Mi ha riempita di botte, mi ha violentata e io sono riuscita ad uscire per miracolo. Avevo i vestiti strappati. Un taxi si è fermato quando stavo ormai svenendo e mi ha portata in ospedale perché stavo svenendo. Le ragazze devono stare attente. Questa cosa la sapevano soltanto le mie amiche. Non potevo dirlo a nessuno, neanche in casa, altrimenti le prendevo anche da mia madre. Non ho potuto denunciare ma è stato uno sbaglio perché al primo schiaffo, care donne, bisogna denunciare. Questa violenza ha cambiato approccio verso gli uomini, per anni non mi sono fatta avvicinare da nessuno, ero traumatizzata”.

“Ho perso il mio migliore amico di Aids”

Loredana Bertè ricorda la morte dell’amico Leonardo Pastore: “E’ stata una tragedia. Vivevamo a New York nell’appartamento che ci aveva affittato Fiorucci. All’epoca ero la madrina di tutti i Fiorucci che aprivano nel mondo. Leonardo era il top manager di Fiorucci e Benetton. Un giorno tossiva, sudava…lo portai in ospedale e un medico gli diede due mesi di vita. Aveva l’Aids e all’epoca c’era tanta ignoranza su questa malattia. Intanto è durato quattro anni e non due mesi. Io l’ho fatto curare in tutti gli ospedali del mondo. Io lo amavo alla follia”.

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