Silvia Toffanin apre la nuova stagione di “Verissimo” con un’intervista esclusiva a Lapo Elkann. Il nipote di Gianni Agnelli racconta […]
Silvia Toffanin apre la nuova stagione di “Verissimo” con un’intervista esclusiva a Lapo Elkann. Il nipote di Gianni Agnelli racconta il suo passato doloroso. Tutto parte dalla sua infanzia.
“Sono stato un bambino irrequieto, dislessico e iperattivo – svela – Ho avuto difficoltà a scuola, ho perso due anni. Ero sempre indietro, quindi avevo sempre voglia di dimostrare chi fossi. Non posso dire di aver amato la mia infanzia. Da bambino avevo due sogni: diventare un pilota di Formula 1 e cambiare il mondo. A me aiutare gli altri fa stare molto meglio che guadagnare soldi. Quando mi alzo e faccio del bene a un bambino che sta male, sto molto meglio con me stesso. Non sono i soldi a farmi felice”.
Ciò è strettamente collegato agli abusi subiti quando era soltanto un ragazzino. “Sono stato abusato in collegio all’età di 13 anni…più volte – confessa – Questo ti porta ad andare verso l’autodistruzione perché non è chi abusa a sentirsi in colpa ma l’abusato. Il fatto di parlarne equivale ad alleggerirsi. Se non ci lavori sopra, questo problema ti porta a farti del male. Devi andare in profondità e devi accettarlo. Io non ho nessun problema a parlarne. Se non te ne occupi, ti mangia e può anche ammazzarti. E’ un dolore interiore che ti porta a vivere la vita con grandissima difficoltà”.
“Io ho una grande fortuna: sono ipersensibile, dunque sento e risento tutto, ma dall’altra parte ho una grandissima forza di volontà – spiega – Col tempo ho imparato ad accettare me stesso nel bene e nel male, a capire le mie debolezze e le mie forze e a saper chiedere aiuto. Io non ho paura delle mie fragilità né di parlarne perché non esistono i super uomini. Per arrivare a questo ci sono voluti tempo, pazienza, errori, momenti dolorosi. Ma oggi ci sono e sto bene con chi sono”.
Silvia Toffanin ricorda che il suo miglior amico, anche lui vittima di abusi, si è tolto la vita. “Eravamo come fratelli – confida Lapo – Lui purtroppo si è impiccato qualche anno fa. E’ la persona a cui ho voluto più bene come amico nella mia vita. Era una persona fantastica, fragile. Purtroppo a differenza mia non ha combattuto con i suoi demoni e probabilmente i suoi demoni l’hanno portato a fare quello che ha fatto. Purtroppo oggi non c’è più ma nel mio cuore c’è sempre. E’ una persona a cui voglio e ho voluto un grandissimo bene”.
Il rampollo di casa Agnelli parla così della dipendenza dalla droga, una “battaglia che dura tutta la vita”: “Le sostanze ti distruggono la vita, per me erano un anestetizzante. Non è che le usassi per andare a ballare o col ragazzo a far festa. Le usavo per anestetizzare il dolore che avevo dentro e purtroppo, più di una volta, ne ho pagato le conseguenze. Per molti può essere attrattivo ma la realtà è che le sostanze ti portano lontano da chi sei, a perdere te stesso e i tuoi obiettivi e soprattutto a farti del male. Penso di essermene fatto abbastanza da solo nella vita”.