Selvaggia Lucarelli: "Giletti somiglia alla D’Urso più di quanto voglia ammettere" - Perizona Magazine

Selvaggia Lucarelli: “Giletti somiglia alla D’Urso più di quanto voglia ammettere”

Daniela Vitello

Selvaggia Lucarelli: “Giletti somiglia alla D’Urso più di quanto voglia ammettere”

| 11/09/2020

L’anno in corso vede Selvaggia Lucarelli impegnata su più fronti. La giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, responsabile delle sezioni cronaca […]

L’anno in corso vede Selvaggia Lucarelli impegnata su più fronti. La giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, responsabile delle sezioni cronaca e spettacoli del sito “Tpi”, è stata riconfermata giudice nella prossima edizione del talent “Ballando con le stelle” e presto sbarcherà anche in radio al timone di un programma su Radio Capital e in tv come opinionista a “Piazzapulita”.

“Giletti somiglia alla D’Urso più di quanto voglia ammettere”

A “Non è l’Arena”, nonostante un contratto che prevedeva la sua partecipazione a più puntate, pare che non la vedremo più. “Se tu parli di Covid con Red Ronnie, Cecchi Paone, Nunzia De Girolamo e lo youtuber che ci racconta come in Giappone abbiano trovato il farmaco che qui i poteri forti nascondono, io credo che sia un dovere rimanere a casa – spiega in un’intervista all’esperto di tv Davide Maggio – L’ho detto molto chiaramente a Giletti: sta morendo la gente, non è tempo di ciarlatani e inadeguatezza, io non vengo. Poi vabbè, il modo in cui è stato trattato il padre dell’ex brigatista Federica Saraceni, le interviste pettinate a Salvini… Giletti ama contrapporsi pubblicamente ad alcune scelte televisive dursiane e per un po’ gli ho creduto, ma somiglia alla D’Urso più di quanto voglia ammettere. Non è che un suo Red Ronnie invitato a dire che il governo ha nascosto la pandemia sia tanto diverso da una D’Urso che invita Salvini a un confronto con Asia Argento e Iva Zanicchi”.

“Durante il lockdown ho scelto la strada della sottrazione”

Durante il lockdown la Lucarelli – a differenza di tanti colleghi – ha preferito defilarsi. “Ho scelto la strada della sottrazione, non ho voluto fare dirette, non sono andata in tv a parte due/tre apparizioni per parlare di argomenti di cui mi ero occupata sul Fatto, ho cercato di stare in disparte – confessa – Per diversi motivi. Perché sono prima di tutto una giornalista e ho vissuto, da cronista, il più grande avvenimento della storia politica, economica, sanitaria del mondo da quando faccio questo lavoro, nel paese più colpito dal Covid insieme all’Iran e alla Cina, almeno nella fase iniziale. Francamente il tempo per cazzeggiare con dirette Instagram o andare in tv io che non sono un conduttore, non lo avevo. Un conto è evadere, un conto è approfittare del momento per urlare perchè una platea così vasta sul web quando ti ricapita. Ho visto colleghi e non solo diventare mostri egoriferiti, sui social soprattutto, in un momento in cui c’era solo da raccontare i disastri e ascoltare il dolore della gente. Mi hanno fatto orrore”.

“Coronavirus? Non ho ancora superato del tutto il trauma”

“Poi era una questione emotiva – aggiunge – Avevo troppe corde tese, stavo male, ho cercato di rimanere sintonizzata con la sofferenza degli altri, certi giorni non mi guardavo neppure allo specchio. C’è tempo per ogni cosa. C’erano i miei genitori da soli, a Civitavecchia. S’è ammalata parte della famiglia del mio fidanzato che è a Cremona, un suo zio è morto, sono stati male dei cari amici. Non ho raccontato cose personali in quel periodo, non poteva essere la mia vita il centro, con tutto quello che stava succedendo intorno. Ciò non toglie che vivere tutto questo a Milano non è stato come viverlo a Palermo o a Roma, io credo di non aver ancora superato del tutto il trauma. Io vivo tutto con grande trasporto, quindi detesto nel profondo molte cose ma ne amo spudoratamente altrettante. Quindi non è che mi protegga, anzi, solo che si nota di più la stronza e meno quella che si spende per gli altri, per le idee, per le battaglie importanti. Tipo quella che vede gli influencer in quarantena a fare marchette!”.

“Ho denunciato Antonella Mosetti”

Alla sua inchiesta sul cosiddetto “Covid Show”, ovvero la spettacolarizzazione della malattia a fini promozionali, non tutti hanno reagito bene. “Qualcuno con ironia, come la Tavassi, qualcuno meno, ma non mi interessava rispondere ad alcuni soggetti, né la rissa mediatica – sentenzia – Ho denunciato solo la romana che faceva Non è la Rai (Antonella Mosetti, ndr.) per un video insultante in maniera indecente che poi è stato cancellato a seguito di una mia diffida, per il resto non mi interessano i singoli personaggi molti dei quali neppure conoscevo, ma il fenomeno. Ho mostrato quel mondo per quello che è, la superficialità, il vuoto, la convinzione che si possa trasformare tutto in marchetta, perfino una malattia che ha fatto 35 000 morti una manciata di mesi fa”.

Il botta e risposta social con Alberto Zangrillo

L’ultimo personaggio, in ordine cronologico, con cui Selvaggia Lucarelli si è scontrata in tema di Covid è Alberto Zangrillo. In collegamento con “Piazza Pulita”, il primario di terapia intensiva al San Raffaele di Milano – che ha in cura tra gli altri anche Silvio Berlusconi – ha dichiarato che la carica virale del tampone nasofaringeo del leader azzurro era talmente elevata che a marzo-aprile sicuramente lo avrebbe ucciso”.

Immediata sui social la replica della Lucarelli via Twitter: “Zangrì, facciamo che a marzo intanto Berlusconi avrebbe trovato posto in una terapia intensiva, un altro 83enne col ca**o…”. “Lei è una donna volgare e cattiva – ha subito ribattuto Zangrillo – Lo dico a difesa dei medici e degli infermieri che hanno lavorato al mio fianco, senza sosta per salvare l’ultimo degli ultimi. Dio abbia perdono di Lei”.

L’ultima parola l’ha avuta la Lucarelli: “Strano, perché quando mi scrive o mi telefona per cercare di addolcirmi mi chiama ‘gentilissima’. Avrà capito che con me certi tentativi sono clinicamente morti”.

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