"Le Iene", il caso del giovane siciliano sedato e legato: "Un paese civile permette tutto questo?" - Perizona Magazine

“Le Iene”, il caso del giovane siciliano sedato e legato: “Un paese civile permette tutto questo?”

Daniela Vitello

“Le Iene”, il caso del giovane siciliano sedato e legato: “Un paese civile permette tutto questo?”

| 27/05/2020

Il 2 maggio Dario Musso, un 33enne di Ravanusa, in provincia di Agrigento, subisce un Tso dopo esser andato in […]

Il 2 maggio Dario Musso, un 33enne di Ravanusa, in provincia di Agrigento, subisce un Tso dopo esser andato in giro in auto gridando con un megafono che non esiste nessuna pandemia. Le immagini di quel momento hanno fatto il giro di tutta Italia e Nina Palmieri, inviata de “Le Iene”, è andata a parlare con lui e con la sua famiglia per capire cosa è successo davvero.

“Sono chiuso nelle mani e nelle braccia, non mi posso muovere. La situazione è indescrivibile”, dice Dario Musso mentre è rinchiuso in un reparto psichiatrico, privato della propria libertà. Dopo giorni di reclusione e silenzio sta sentendo per la prima volta il fratello al telefono. E’ pesantemente sedato, al punto che le sue parole sono difficili da decifrare.

“Tutto il tempo mio figlio diceva: ‘mamma’, mi straziava il cuore a sentirlo e non poterlo né vedere né aiutare”, confida la madre in lacrime a Nina Palmieri. Il giovane siciliano è rimasto legato per 5 giorni dopo aver subito un Tso sotto gli occhi di tutto il paese in mezzo alla strada.

“Dario Musso è circondato da medici e forze dell’ordine. Non sembra opporre resistenza, eppure viene immobilizzato e buttato per terra mentre gli vengono iniettati dei tranquillanti”, dice la Iena mentre illustra le crude immagini che hanno fatto il giro del web.

Quando Nina Palmieri lo intervista, il giovane è provato e ha ancora degli psicofarmaci in circolo. “Dario è un ragazzo particolare, controverso, pieno di sfumature – racconta l’inviata del programma – Un’anima travagliata e ribelle con un passato complesso che ha trovato nella musica rap la sua espressione. Ha girato diversi videoclip e inciso diversi brani con testi crudi e profondi. Rap a parte, spesso sui canali social, esprime le sue opinioni e il suo dissenso con video molto provocatori. Nelle sue performance a volte davvero discutibili, se la prende con il sistema e accusa le forze dell’ordine di esserne schiavi. Altri video hanno toni molto violenti e prendono di mira coloro che, a suo dire, rispetto al Covid ci starebbero manipolando, virologi inclusi. Per lui la pandemia è una montatura”.

Resta il fatto che, guardando quelle immagini, in molti si sono fatti le stesse domande. E’ legale fare un tso così? Era davvero necessario agire in quel modo? E’ stata rispettata la dignità di Dario come cittadino, come persona o magari come paziente? Quello che è successo è degno di un paese civile? In attesa delle risposte, sono partite delle indagini.

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