John Peter Sloan: le cause del decesso, la dipendenza dall'alcool e la memorabile lite con Sgarbi - Perizona Magazine

John Peter Sloan: le cause del decesso, la dipendenza dall’alcool e la memorabile lite con Sgarbi

Daniela Vitello

John Peter Sloan: le cause del decesso, la dipendenza dall’alcool e la memorabile lite con Sgarbi

| 26/05/2020

John Peter Sloan, l’uomo che ha insegnato l’inglese agli italiani, scomparso nella tarda serata di ieri, sarebbe morto a seguito […]

John Peter Sloan, l’uomo che ha insegnato l’inglese agli italiani, scomparso nella tarda serata di ieri, sarebbe morto a seguito di una grave crisi respiratoria. A scriverlo è “Fanpage.it”. Il cantante, attore, comico e insegnante di inglese soffriva di asma sin dalla nascita.

Trasportato in ospedale, le sue condizioni sono apparse subito critiche. Inutile il tentativo dei medici di rianimarlo. “Al momento – si legge – non si sa ancora se un ipotetico contagio da Covid-19 possa avere contribuito ad aggravare le condizioni di salute dell’artista”.

Una fonte vicina a John Peter Sloan, ha fatto sapere a “Fanpage.it”, che desiderava essere cremato. Innamoratissimo dell’Italia, voleva che le sue ceneri restassero nel nostro Paese dove vive anche l’adorata figlia di 19 anni Dhalissia.

Nel 2016 Sloan si era trasferito per amore a Menfi, in provincia di Agrigento. “Ora vivo in Sicilia. Sono fisso qua…- raccontò in un’intervista a Giancarlo Dotto per “Diva e Donna” – A Milano e a Roma ci vado quando proprio devo, una, due volte al mese, ma scappo appena posso. A Menfi sono rinato. A Milano stavo andando in pazzia. Stavo bevendo un po’ troppo. Sai, la mia vita è completamente cambiata con il successo arrivato tardi, a quarant’anni. Prima ero un cantante come tanti, senza una lira. Da allora, soldi, proposte di lavoro, io che non riesco a dire di no. Stavo andando fuori di testa. Quando sono sceso in Sicilia ho avuto un’epifania. Toccare un albero, prendere un limone da un albero, sentire la sabbia sotto i piedi. Qua sono sempre in mutande e metto le scarpe tre volte al mese. A Milano sarei arrivato alla tomba senza aver mai raccolto un limone da un albero…”.

“In un mio spettacolo racconto di quando, anni fa, mi hanno fermato mentre guidavo in stato di felicità – aggiunse – Mi hanno chiesto di soffiare dentro un palloncino. Ho provato con una battuta. ‘Potete almeno impostare la macchinetta sui parametri inglesi?’. Non hanno riso molto…E’ risultato che ero felicissimo. Mi hanno mandato a San Vittore a insegnare l’inglese ai detenuti. Qui a Menfi, in due anni, la polizia l’ho vista una volta sola. Non succede niente qua. I vigili, invece, li vedo più spesso perché abbiamo quattordici cani. A volte sono loro che ci portano i cuccioli abbandonati che trovano in giro. Sono tornato in me. Lavoro poco, ma bene. Non bevo più. Ho imparato a dire no. Ho imparato, soprattutto, a dare un prezzo al mio tempo. Milano ti fa pensare che quando non lavori stai perdendo soldi. Dimentichi di dare un prezzo e dunque un valore al tuo tempo libero. A Milano andavo ogni sera ai “Gucci party”, così li chiamavo, e si parlava solo di lavoro. Tornavo a casa con un mazzo di biglietti da visita. In Sicilia esco e torno con melanzane e vino rosso”.

“Ho ripreso il controllo, prima che succedesse il peggio – confessò – A Milano andavo a mille e avevo sotto mano tutto la birra che volevo. Ho cominciato a toccare il fondo quando non mi presentavo a teatro o consegnavo tardi i miei lavori. Io ero un alcolista emotivo. Usavo la birra come medicina quando ero un po’ depresso. Era come andare in farmacia. L’alcol è il peggior modo per riempire il vuoto. Passa l’effetto e stai peggio di prima. Oggi io non posso bere neanche se voglio. Se capita che mi sento giù aspetto che passi, male che va prenderò una medicina vera. Magari scopro che sono bipolare. Mia mamma lo è ma, grazie a quel farmaco, non beve più. Sto diventando sempre più italiano. Ho imparato a usare il bidet, non guardo la tivù e passo il tempo con la fidanzata a guardare i cani come fosse una telenovela. Ho capito che la vita è corta, me la devo godere. E poi sono un uomo fortunato. Vivo in Sicilia con uno stipendio milanese”.

Nel 2012 John Peter Sloan fu protagonista di un’accesa discussione con Vittorio Sgarbi nel corso di una puntata del programma “Cristina Parodi Live”. I due litigarono pesantemente sul tema delle cosiddette “cene eleganti” di Arcore. La conduttrice faticò non poco a dividerli.

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LA LITE TRA VITTORIO SGARBI E JOHN PETER SLOAN (VIDEO)

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