Vasco Rossi, il virus ferma le sue canzoni: "Non scrivo, sono troppo frastornato" - Perizona Magazine

Vasco Rossi, il virus ferma le sue canzoni: “Non scrivo, sono troppo frastornato”

Daniela Vitello

Vasco Rossi, il virus ferma le sue canzoni: “Non scrivo, sono troppo frastornato”

| 21/05/2020

Quando è esplosa la pandemia, Vasco Rossi si trovava a Los Angeles. In Italia, come racconta a Milena Gabanelli che […]

Quando è esplosa la pandemia, Vasco Rossi si trovava a Los Angeles. In Italia, come racconta a Milena Gabanelli che l’ha intervistato per il “Corriere della Sera”, è riuscito a tornare per miracolo, un giorno prima che sospendessero i voli per l’Europa. “Prima sembrava una cosa così, che riguardava solo la Cina – spiega – Poi sì, è arrivata anche da noi, ma non mi ero reso conto, non pensavo sinceramente alla pandemia. Poi ho cominciato a capire e volevo rientrare, ma ho iniziato a trovare problemi: è stata un’odissea: praticamente ogni volta che trovavo un volo poi veniva cancellato. Sono tornato con l’ultimo volo che partiva da Los Angeles: il giorno dopo gli Usa hanno chiuso tutti quelli con l’Europa”.

Il cantante svela come ha vissuto l’isolamento: “C’è da dire che la mia vita sociale non è molto intensa: già non esco, sono più o meno sempre in isolamento. Ma questa esperienza è stata molto forte anche per me… quando non potevo uscire neanche per una passeggiata mi sembrava una cosa pazzesca e poi non capivo il motivo: perché, dicevo, se vado da solo…”.

A dargli il colpo di grazia è stata la notizia dello slittamento al 2021 dei suoi cinque megaconcerti. “Per me fare i concerti è importante anche dal punto di vista psicologico – confessa – Io per fare i concerti mi devo tenere in forma, non mi devo lasciare andare: è un motivo per svegliarmi la mattina. Senza i concerti mi casca un po’ tutto. Pensavo si potessero rimandare a settembre, ma quando ho capito che anche lì sarebbe stato impossibile, ho preso la cosa di petto, mi sono detto ‘va bene saltiamo un anno e pensiamo a non ammalarci’”.

Vasco confida di stare vivendo un momento di crisi dal punto di vista della creatività: “È sempre nelle sofferenze più grandi che alla fine si va a pescare quando si scrive. Solo che lo fai quando sono già passate: nel momento della sofferenza non fai niente, soffri e basta. Io soffro e basta, non è che scrivo una canzone. Magari dopo, quando è passato, ricordo quel momento e magari finisce in una canzone tutta l’intensità di quel momento lì. Però adesso sono troppo attonito, frastornato, allibito e incantato da questa situazione così pazzesca, da queste città vuote…una cosa allucinante, nelle scorse settimane sembrava di vivere in un film di fantascienza, di quelli che abbiamo visto ma mai avremmo pensato di vivere. Sono stato anche contento di essere arrivato a vederlo: ormai ho una veneranda età, avrei potuto essere già andato da tempo. Ho bruciato la candela da tutte le parti, in effetti sono qui per miracolo. Penso di sopravvivere anche a questa cosa qua”.

“Mi rendo conto che sono stato testimone di un evento catastrofico – conclude – Molti non lo hanno ancora realizzato, ma è come se fosse esplosa una bomba nucleare, una pandemia globale, mai avrei pensato di vederla”.

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