Aldo Grasso quota Vincenzo De Luca: "Fazio fratacchione? Definizione perfetta" - Perizona Magazine

Aldo Grasso quota Vincenzo De Luca: “Fazio fratacchione? Definizione perfetta”

Daniela Vitello

Aldo Grasso quota Vincenzo De Luca: “Fazio fratacchione? Definizione perfetta”

| 12/05/2020

Aldo Grasso sposa l’analisi di Vincenzo De Luca. Secondo il noto critico televisivo, non esisterebbe definizione migliore, ovvero “fratacchione” per […]

Aldo Grasso sposa l’analisi di Vincenzo De Luca. Secondo il noto critico televisivo, non esisterebbe definizione migliore, ovvero “fratacchione” per definire Fabio Fazio. Com’è noto, il governatore campano ha così apostrofato il conduttore durante un collegamento con “Che tempo che fa”. Si parlava di affetti stabili e il presidente della Regione Campania se ne è uscito con una delle sue battute tranchant: “Sono convinto che anche lei, nonostante la sua immagine da fratacchione, abbia molti affetti stabili in giro per l’Italia”.

“A volte basta una battuta felice per sbaragliare una faticaccia di analisi – scrive Aldo Grasso nella sua consueta rubrica sul “Corriere della Sera” – Il governatore Vincenzo De Luca (iscritto d’ufficio al Circolo Pickwick) ha definito Fabio Fazio «fratacchione». C’è da aggiungere altro? Un osservatore di costumi potrebbe scrivere che la tv di Fazio è prigioniera del perbenismo culturale, quel tarlo che ha trasformato la «cultura» in melensaggine e che consiste nel promuovere il già noto, il già celebre, «i volti più amati della tv». Se a fine anno qualcuno facesse l’elenco dei dischi, dei film, dei libri, delle iniziative «culturali» presentati da Fazio ne verrebbe fuori la mappa ideale del ceto medio riflessivo, dei democrat, di quella sinistra sentimentaloide che ha trasformato la Storia in patetismo («buoni» fuori ma «spietati» dentro, diceva quel tale). È vero, ma è un’osservazione quasi banale. Fratacchione è meglio. Un critico potrebbe scrivere che la tv di Fazio si fonda sulla ripetitività, sul linguaggio ridondante e «corretto», sul senso di appartenenza”.

“La tv generalista – aggiunge – funziona quando volge il suo sguardo all’indietro, quando non osa mai, quando le sue principali offerte vengono vissute come cerimonie sociali (le fragilità estetiche e linguistiche sono assorbire dalla liturgia della visione e la superfetazione diventa un punto di forza, di potere). È vero, ma è un’osservazione scontata. Fratacchione è meglio. Uno studioso della psiche potrebbe scrivere che Fazio (il personaggio, non la persona) da tempo immemorabile ripete sempre lo stesso schema mentale, con pochissime variazioni. Forse la sua esperienza giovanile di imitatore lo ha portato infine a imitare sé stesso, fiero del suo usato sicuro. È vero, ma è un’osservazione che sfiora il luogo comune. Fratacchione è meglio. Da parte mia potrei solo aggiungere che la tv di Fazio è una clessidra sociale che viene di continuo capovolta. Ma mi vergogno dell’insulsaggine. Fratacchione è molto meglio”.

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