Lo scorso 3 maggio Emma Hindmarsh, infermiera 31enne di Sunderland, in Gran Bretagna, ha messo al mondo una bambina nella […]
Lo scorso 3 maggio Emma Hindmarsh, infermiera 31enne di Sunderland, in Gran Bretagna, ha messo al mondo una bambina nella sua camera da letto dopo aver terminato un turno di 12 ore nel reparto psichiatrico delll’ospedale in cui lavora.
La donna, che ignorava di essere in dolce attesa, ha cenato e ha avvertito dei forti dolori al basso ventre, ha assunto del paracetamolo e si è distesa sul letto. Le fitte sono diventate sempre più insopportabili. A quel punto il marito Daniel, 34 anni, ha chiamato un’ambulanza. Emma ha chiesto alla madre di occuparsi del suo primogenito Oliver, 3 anni.
“Sentivo che qualcosa non andava – ha raccontato – ma pensavo fosse un problema di appendicite. Quando i dolori sono diventati insopportabili mi sono sdraiata sul letto e in quel momento mi si sono rotte le acque. Abbiamo avuto pochi secondi per realizzare e ho iniziato a spingere. Due ore dopo essere tornata a casa sono salita su un’ambulanza con Isabelle in braccio. È stato uno choc per noi. Non ho mai avuto la nausea, non ho mai avuto voglie. Avevo solo preso un po’ di peso, ma pensavo fosse per via degli spuntini che mi sono concessa durante il lockdown. Ma adesso siamo pazzi di gioia”.
Emma e la piccola Isabelle, nata con cinque settimane d’anticipo, sono sotto osservazione al Royal Hospital di Sunderland. Per i medici la posizione della placenta potrebbe aver eclissato la gravidanza. “È incredibile – ha commentato Daniel – Ci stiamo abituando solo ora all’idea. È stato assurdo dover chiamare i miei genitori per informarli che Emma stava partorendo. Mia moglie è stata bravissima. Non vedo l’ora di riportarle a casa”.
