Tony Sperandeo: "Marco Tullio Giordana? E' grande regista ma anche un grande cacac**zi" - Perizona Magazine

Tony Sperandeo: “Marco Tullio Giordana? E’ grande regista ma anche un grande cacac**zi”

Daniela Vitello

Tony Sperandeo: “Marco Tullio Giordana? E’ grande regista ma anche un grande cacac**zi”

| 09/05/2020

Durante un intervento al programma radiofonico “I lunatici”, Tony Sperandeo – noto anche per avere interpretato il boss Tano Badalamenti […]

Durante un intervento al programma radiofonico “I lunatici”, Tony Sperandeo – noto anche per avere interpretato il boss Tano Badalamenti nel film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana – racconta la sua quarantena. “Che rapporto ho con la notte? Con questo coronavirus ormai gli orari sono tutti sballati – spiega – Si dorme tutta la giornata, si guarda la televisione, si mangia cento volte, poi uno si sveglia di notte. Adesso c’è un rapporto più continuo con la notte. Prima si dormiva, adesso è un sonno a puntate, una fiction”.

L’attore palermitano si dice preoccupatissimo per la crisi che ha investito il cinema italiano a causa dell’emergenza coronavirus: “Noi siamo veramente con le spalle al muro. Poi specialmente io che ho un enfisema polmonare, in estate mi facevo gli spettacoli in Sicilia, quest’anno me lo posso dimenticare e forse pure il prossimo anno. Non siamo appoggiati dai signori del Governo. I nostri governanti, per carità, sono tutte persone perbene. Però non hanno esperienza”.

Sperandeo ripercorre gli inizi della sua carriera: “Quando ho capito che avrei fatto l’attore? Non so, forse ci sono nato. Ho cominciato col cabaret e col teatro in Sicilia. Però il mio primo film l’ho fatto a 29 anni. Ho cominciato tardi ma poi ho cominciato a galoppare. Dagli anni ’90 sino al 2003-2004 ero nei migliori film prodotti in Italia. Il primo film l’ho fatto con i fratelli Taviani. Neanche sapevo che se uno sbagliava, ‘Stop, si rifà’. ‘Come si rifà? Allora anche i morti possono recitare’. Ero ignorante in materia. Poi ho incontrato Damiano Damiani che mi ha fatto fare 3-4 film, poi ‘La piovra’, diverse stagioni”.

Come dichiarato anche in passato, il ruolo del ‘cattivo’ gli sta proprio stretto. “Ho appena fatto sessantasette anni, non sono vecchio, ma sono talmente scontato a fare il mafioso che adesso prendono altri che non sono bravi come me – confessa – Scusa la modestia! Mi hanno inflazionato troppo nel ruolo del mafioso. Hanno fatto Buscetta, non dico fare Buscetta io ma secondo te non c’era un ruolo per me? E poi una cosa che mi dà fastidio è che noi siciliani siamo identificati a fare sempre i mafiosi. Questa cosa non la condivido affatto. Quando ho fatto ‘La squadra’ ho interpretato un poliziotto e ho fatto un poliziotto con i controc***i! Vabbè, speriamo di continuare a lavorare”.

La conversazione si sposta su “I cento passi”: “Che ricordo ho di quel set? Devo dire che ho avuto qualche battibecco col regista perché non voleva che io e la buonanima di Burruano andassimo al Festival di Venezia. Doveva andarci soltanto lui. Però devo dire che da milanese non ha sbagliato una virgola, ha fatto un capolavoro. E’ un grande cacac**zi ma è un grandissimo regista. Ti racconto un dietro le quinte. In fase di preparazione io e Marco Tullio Giordana siamo andati a trovare la mamma di Peppino Impastato, a Cinisi. C’era anche il fratello Giovanni. Siamo stati accolti benissimo perché la signora mi conosceva. Quando Giovanni disse alla madre che io avrei interpretato Tano Badalamenti, per poco non mi buttava fuori di casa. Tante volte per strada mi è capitato di essere confuso con i personaggi che interpretavo. Adesso non più perché dopo ‘La squadra’ mi sono ripulito un po’. Mi chiedevano se ero veramente cattivo, se ero veramente mafioso o se avessi la pistola. Comunque, tornando all’episodio di Cinisi, quando ce ne andammo da casa di Impastato, per ritornare a Palermo, andammo a prendere la macchina in fondo al viale e ci fermarono due signori di Cinisi che mi dissero ‘Sperandeo, facimulu bonu ‘u ‘zu Tanu picchì ‘u ‘zu Tanu è un cristianu chi merita’. Io mi sono ca**to addosso, il regista pure. L’ho fatto talmente bene che ho vinto il David di Donatello”.

TONY SPERANDEO E IL LEGAME CON BARBARA BACCI

L’attore palermitano è legato alla collega Barbara Bacci, conosciuta sul set del film “Il ragazzo della Giudecca”. “Io in teoria ero fidanzata. Per tutte le riprese ci siamo studiati, fissati – svelò lei in un’intervista a “Diva e Donna” – L’ultimo giorno, poco prima che partissi, lui è venuto nel camper dove ero io, e tac! Mi ha dato un bacio ‘a stampo’, labbra a labbra, e se ne è andato. Per un mesetto tra di noi, che eravamo lontani, ci sono stati solo messaggi, qualche parola. Poi sono tornata, siamo partiti insieme per un progetto teatrale in Calabria, era la primavera del 2015, ed è stata la nostra luna di miele. Non ci siamo più lasciati”.

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