Concerto Primo Maggio, Ambra si commuove: "Ogni ipotesi futura non può fare a meno del lavoro" - Perizona Magazine

Concerto Primo Maggio, Ambra si commuove: “Ogni ipotesi futura non può fare a meno del lavoro”

Daniela Vitello

Concerto Primo Maggio, Ambra si commuove: “Ogni ipotesi futura non può fare a meno del lavoro”

| 02/05/2020

Il concertone del Primo Maggio lascia la piazza a causa del coronavirus e si trasforma in un evento televisivo che […]

Il concertone del Primo Maggio lascia la piazza a causa del coronavirus e si trasforma in un evento televisivo che fa leva sull’emozione dei telespettatori a casa. Tanti gli artisti che hanno aderito all’iniziativa, da Vasco Rossi a Zucchero, da Alex Britti a Paola Turci, da Francesco Gabbani a Fabrizio Moro, da Noemi a Gianna Nannini. Quest’ultima si è esibita, al tramonto, sulle terrazze Martini di Milano. Le note di alcuni dei suoi più grandi successi hanno fatto da colonna sonora alle immagini dall’alto del capoluogo lombardo completamente deserto. A fine performance, la cantante toscana ha abbracciato simbolicamente la città.

Nell’anteprima, prima di raggiungere il Teatro delle Vittorie dal quale ha presentato e lanciato gli artisti, la conduttrice Ambra Angiolini si è collegata da piazza San Giovanni, a Roma, che abitualmente fa da location al concertone. “Abbiamo scelto di iniziare da piazza San Giovanni perché nella sua drammaticità questo è un primo maggio sicuramente eccezionale – ha detto con la voce rotta dalla commozione – Eccezionale perché tutti abbiamo lo stesso desiderio, quello di ripartire. E proprio questa piazza vuota ci ricorda che ogni ipotesi futura non può fare a meno del lavoro, dei diritti e delle tutele. Questa piazza ha sempre avuto il compito di proteggere quelli che non ci stanno e noi oggi proteggeremo le domande, purtroppo. Perché è l’unica certezza che abbiamo. Lasceremo questa piazza perché non ha senso starci così, ma con la volontà l’anno prossimo di tornarci in un percorso di musica e risposte”.

“Mai come quest’anno – ha aggiunto – non si tratterà di una festa perché ci siamo accorti che allo scoppio dei primi focolai moltissimi operatori sanitari hanno lavorato senza tutela, ci siamo accorti di come sia partita subito la campagna elettorale, ci siamo accorti che alcune falle del nostro sistema già fragile sono state coperte dai risparmi della gente comune, la stessa gente che oggi sta rischiando di perdere il lavoro. Ci siamo accorti che a volte il troppo dire fa male, soprattutto se è confuso. Ma specialmente ci siamo accorti tutti di quanta forza siamo capaci. In questo percorso che vi terrà compagnia, di musica e domande, la prima domanda ve la voglio fare io: come state?”.

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