Nicola Porro torna in tv dopo il coronavirus: "Ho passato dei giorni brutti ma sono stato fortunato" - Perizona Magazine

Nicola Porro torna in tv dopo il coronavirus: “Ho passato dei giorni brutti ma sono stato fortunato”

Daniela Vitello

Nicola Porro torna in tv dopo il coronavirus: “Ho passato dei giorni brutti ma sono stato fortunato”

| 07/04/2020

“Quarta Repubblica” torna in onda dopo lo stop di quattro settimane. Il conduttore Nicola Porro è guarito dal coronavirus. A […]

“Quarta Repubblica” torna in onda dopo lo stop di quattro settimane. Il conduttore Nicola Porro è guarito dal coronavirus. A inizio puntata, il giornalista ha accennato alla sua esperienza sottolineando di ritenersi molto fortunato rispetto a chi invece non lo è stato. Nel suo caso, fortunatamente, non è stato necessario il ricovero in ospedale. Porro ha sconfitto la febbre con la tachipirina e la tosse fastidiosa che lo ha colpito è andata via da sola.

“Ho trascorso dei brutti giorni, sono stato male – ha confidato ai telespettatori – Ma è veramente poco importante quello che mi è successo, non ne parleremo troppo. È importante però dire che io mi sono sentito fortunato per tre motivi che valgono per me e per tutti. Il primo motivo è che il coronavirus, a me come ad altre persone, ha preso in forma non mortale. Ci sono 16mila morti in Italia ad oggi e a quelli va il nostro pensiero, e a tutti coloro che sono stati ospedalizzati. Sono fortunato perché faccio il lavoro che amo e continuo a farlo mentre tanti italiani non possono uscire di casa. E’ una fortuna che prima o poi dovremo ampliare a qualcun altro, questo Paese non potrà vivere agli arresti domiciliari ancora per molto per motivi psicologi, economici. E poi sono fortunato, e lo voglio dire con grandissima chiarezza a tutti voi che mi ascoltate da casa, perché io ho fatto i test e ho saputo di avere questa malattia. E dopo che l’ho affrontata ho avuto ulteriori test per certificare che era certamente finita e oggi non posso più contagiare altri”.

“Penso che non sia il momento per fare bilanci in Italia. Certo, abbiamo visto che la burocrazia non ha funzionato. Certo, i morti italiani sono superiori a quelli di ogni altro paese al mondo. Certo, quel confronto che facciamo con gli Stati Uniti è sbagliato: 60 milioni contro 300 milioni. Certo, qualcuno ha modelli diversi rispetto al nostro ma non ci interessa e non è il momento per fare polemiche. Oggi si rispettano le leggi. Però, fatemi dire una cosa: se noi già dal 31 gennaio sapevamo che c’era un’emergenza sanitaria, sappiamo da almeno un mese che la prossima grande emergenza che avremo si chiama economia. Gente che sta a casa, che fattura 0, che non riesce a capire se nei prossimi mesi il suo posto di lavoro ci sarà e come passare da fatturato 0 a fatturato 1. Se un’azienda finisce, se una bottega chiude, se un artigiano non ha più un mercato, dei prestiti non se ne fa nulla”.

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