Coronavirus, Pierpaolo Sileri: "Ho pensato che mio figlio sarebbe cresciuto senza padre" - Perizona Magazine

Coronavirus, Pierpaolo Sileri: “Ho pensato che mio figlio sarebbe cresciuto senza padre”

Daniela Vitello

Coronavirus, Pierpaolo Sileri: “Ho pensato che mio figlio sarebbe cresciuto senza padre”

| 25/03/2020

“Ho avuto paura”. Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, racconta in un’intervista al “Corriere della Sera” la sua esperienza con il […]

“Ho avuto paura”. Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, racconta in un’intervista al “Corriere della Sera” la sua esperienza con il coronavirus.

“La notizia del tampone positivo mi arrivò la mattina del 13 marzo – svela – il giorno dopo a Bergamo morì un operatore del 118, un mio coetaneo. Ma ero preoccupato più per la mia famiglia. Avevo paura di lasciare sola Giada, mia moglie. Quando la febbre è salita e la saturazione è scesa a 89 ho pensato che morire era diventata davvero una possibilità concreta. E così ho pensato a mio padre che morì giovane a 45 anni e a mio figlio Ludovico che ha 8 mesi, ho pensato all’ingiustizia che avrebbe vissuto anche lui crescendo senza padre come me”.

Il sottosegretario del Movimento cinque illustra i sintomi da lui accusati ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24: “Avevo fatto il vaccino antinfluenzale nel mese di novembre, quindi era improbabile che avessi l’influenza. Avevo bruciore agli occhi e ho perso il sapore del caffè, non lo sentivo più. Poi è arrivata la febbre e dopo il primo giorno e mezzo di febbre è arrivata la tosse che è passata dopo la febbre. Ora, è rimasta la completa perdita di gusto e olfatto. Torneranno, e se non tornano poco male perché quando vedi cosa fa questo virus la perdita di gusto e olfatto sembrano poca cosa”.

“Sto bene, ne sono fuori e sto aspettando il nullaosta della Asl che certifica la guarigione – aggiunge – Ho fatto il secondo tampone l’altro ieri, negativo, e dopo due tamponi negativi dovrebbe essere certificata la guarigione, credo questione di ore”.

“Rimango in attesa del nulla osta dei medici per tornare ad abbracciare la mia famiglia e continuare a lavorare – spiega a “Tgcom24” – Sono guarito ma è stata dura. Questa influenza è come una guerra: lʼinsufficienza respiratoria è immediata e senza preavviso”.

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