Mara Venier in ansia per il marito: "È un soggetto a rischio, vivo una grande angoscia" - Perizona Magazine

Mara Venier in ansia per il marito: “È un soggetto a rischio, vivo una grande angoscia”

Daniela Vitello

Mara Venier in ansia per il marito: “È un soggetto a rischio, vivo una grande angoscia”

| 13/03/2020

Come tutti gli italiani, anche Mara Venier prova un forte senso d’angoscia per l’emergenza coronavirus. La conduttrice è in ansia […]

Come tutti gli italiani, anche Mara Venier prova un forte senso d’angoscia per l’emergenza coronavirus. La conduttrice è in ansia per il marito Nicola Carraro che è un soggetto a rischio.

“Sono giorni che dormo male, mi sento vulnerabile – svela a “Oggi” – Cerco di reagire, di pensare positivo, ma sto vivendo una grande angoscia. Siamo di fronte a una malattia per cui non c’è vaccino, non c’è ancora una cura certa, è una situazione pesantissima. Sono preoccupata per tutti gli italiani e poi sì, certo, anche per la mia famiglia. Mio marito Nicola non è più un ragazzino, in passato ha anche avuto problemi polmonari, è un soggetto a rischio. Qualche giorno fa è tornato da Santo Domingo e da allora sta chiuso in casa, non voglio che si muova”.

La “zia Mara” continua a condurre “Domenica In”. “Io devo uscire, per lavoro – spiega – Ma mi metto la mascherina, mi lavo le mani duecento volte al giorno, rispetto le distanze. Ieri sono entrata a fare la spesa al mio solito supermercato: quando ho visto che c’era troppa gente sono andata da un’altra parte. Alla sera torno a casa e sto tranquilla, questo non è tempo di cene e ritrovi. È l’unico modo che abbiamo per proteggerci, ma purtroppo non tutti ne sono consapevoli. L’altro giorno, col sole, a Roma i locali per l’aperitivo scoppiavano di gente. Hanno chiuso le scuole, le università e tutti a pensare: olé, siamo in vacanza. No, non siamo in vacanza cavolo, questa è un’emergenza nazionale! Ecco, io voglio fare un appello ai nostri ragazzi belli e pieni di vita, lo dico ogni giorno anche a mio nipote Giulio che ha 17 anni: abbiate coscienza, fermatevi anche voi, per qualche settimana piantatela di uscire, di far festa. Fate un sacrificio, sarà un mese senza drink? E pazienza, è una piccola cosa ma vale la vita dei vostri genitori, dei vostri nonni. Quando tutto questo sarà passato faremo un grande abbraccio collettivo, una cena infinita tutti insieme. Ah, io m’embriaco!”.

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