Giorgio Armani: "Ho paura come tutti, ma aiuterò l'Italia a ripartire" - Perizona Magazine

Giorgio Armani: “Ho paura come tutti, ma aiuterò l’Italia a ripartire”

Daniela Vitello

Giorgio Armani: “Ho paura come tutti, ma aiuterò l’Italia a ripartire”

| 13/03/2020

Lungimirante e generoso. Sono le qualità mostrate da Giorgio Armani sin da quando il coronavirus in Italia non faceva ancora […]

Lungimirante e generoso. Sono le qualità mostrate da Giorgio Armani sin da quando il coronavirus in Italia non faceva ancora paura a tutti. Lo scorso 20 febbraio, quando nel nostro Paese correvano le prime notizie di persone contagiate ed era in corso la Milano Fashion Week, il designer ha deciso di fare sfilare i suoi modelli a porte chiuse trasmettendo l’evento in streaming. Quando poi la situazione è precipitata, l’imprenditore non ci ha pensato due volte e ha donato un milione e 250 mila euro agli ospedali Sacco, Istituto dei Tumori, San Raffaele di Milano, allo Spallanzani di Roma e alla Protezione Civile.

“Penso di essere sempre stato, per indole, sicuro delle mie azioni, nella vita come nel lavoro – spiega “re Giorgio” in un’intervista al “Corriere della Sera” – Ho un temperamento deciso ma cauto, e in questa situazione, più che mai, non ho avuto dubbi sul da farsi. Era da poco terminata la sfilata Emporio Armani, venerdì 20 febbraio, quando iniziarono ad arrivare le prime notizie di contagio in Italia. Il primo pensiero è andato subito alla domenica, quando avrei dovuto chiudere la settimana della moda di Milano con la mia sfilata Giorgio Armani. Cosa fare era dentro di me già chiaro: il lavoro è la mia vita e la sfilata è il momento più importante di ogni stagione, ma sempre, in tutte le decisioni che prendo per l’azienda, i miei dipendenti sono al primo posto. La loro sicurezza e quella degli ospiti era la cosa importante da garantire. Lo show veniva dopo. Qualcuno ha detto che la mia decisione non sia stata accolta molto bene dal sistema…Il tempo poi mi ha dato ragione. Quello che sta succedendo ci deve aprire gli occhi sul fatto di rallentare il ritmo del nostro vivere quotidiano. C’è un’emergenza sanitaria in corso, nel nostro Paese e in tutto il mondo. In tanti l’hanno sottovalutata, anteponendo la paura di fermarsi alla necessità di capire cosa stesse accadendo. Vedo, e mi rammarico, che questo errore continua a esser fatto in altri Paesi dove stanno iniziando i primi casi di contagio”.

“Sì, ho paura, come tutti credo – aggiunge in un’intervista a “Il Giornale” – Ho paura per coloro che mi sono vicini ma anche per le persone sconosciute e lontane. Sono un essere umano, non una macchina”. Armani si dice disposto ad aiutare Milano e l’Italia a ripartire quando questo periodo buio sarà solo un lontano ricordo. “Vorrei che ne uscisse un’Italia più consapevole e meno individualista, in qualsiasi campo – sentenzia- Vorrei che prendessimo tutti in considerazione che forse è giunto il momento di rallentare”. Secondo lo stilista, “il governo ha agito in uno stato di necessità ed emergenza: va rispettato per questo. Da imprenditore, anch’io ho dovuto prendere misure preventive. Non è mai facile farlo, ma quando è necessario bisogna assumersi tutte le responsabilità. Il resto lo dovremo fare dopo, tutti insieme”.

E riguardo al suo gesto di generosità dice: “Ho fatto la donazione nella speranza che il denaro venga usato al meglio. Non devo controllare: ho la massima fiducia. Far fronte all’emergenza è una necessità assoluta e impellente, ed è normale che la maggior parte delle risorse andranno usate lì. Il vaccino è la speranza di più lungo termine, che mi auguro venga sostenuta con parte della mia donazione. Non nascondo che mi piacerebbe che anche altri contribuissero con donazioni, ma forse non mi basterebbe. Ritengo opportuno che aziende con grandi utili mettano a disposizione cifre importanti a sostegno della crisi e mi riferisco anche a società che gestiscono i media usando una parte degli introiti pubblicitari”.

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