Barbara D'Urso "abbraccia" i detenuti in rivolta e la polizia penitenziaria insorge - Perizona Magazine

Barbara D’Urso “abbraccia” i detenuti in rivolta e la polizia penitenziaria insorge

Daniela Vitello

Barbara D’Urso “abbraccia” i detenuti in rivolta e la polizia penitenziaria insorge

| 13/03/2020

“Nessuno di noi può abbracciare le persone care in questo momento. Abbraccio tutti i carcerati, abbraccio tutti i loro parenti […]

“Nessuno di noi può abbracciare le persone care in questo momento. Abbraccio tutti i carcerati, abbraccio tutti i loro parenti e mi metto nei loro panni”. Barbara D’Urso mostra solidarietà nei confronti dei detenuti che nei giorni scorsi, in piena emergenza coronavirus, hanno messo in atto forme di protesta all’interno dei penitenziari che li ospitano e la polizia penitenziaria insorge.

Durissima la lettera aperta rivolta alla conduttrice da parte dell’agente scelto Antonino Di Lauro. “Forse, Lei non è al corrente – scrive – ma attualmente il Corpo della Polizia Penitenziaria vive una situazione di enorme criticità dovuta alla mancanza di personale e enorme difficoltà all’interno degli Istituti nella gestione dei detenuti. In un momento così delicato e difficile, le Sue affermazioni hanno purtroppo avuto l’effetto di rovinare la nostra immagine e professionalità, in un momento in cui, avremmo, invece, bisogno di supporto”.

“Volevo chiedere scusa ma è stata veramente una dimenticanza – ha detto ieri Barbara D’Urso a “Pomeriggio Cinque” – Credo che voi sappiate che io sono vicina a voi. So anche che siete in pochi e che fate un lavoro difficile senza mascherine e senza guanti. Volevo dirvelo direttamente”.

Nonostante le scuse, Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria, ha criticato aspramente la conduttrice: “Vedo che lei poco conosce il corpo di polizia penitenziaria, noi siamo degli eroi sconosciuti, degli eroi silenziosi. Noi permettiamo ai cittadini di vivere in serenità. Quando lei manda un messaggio dicendo che i detenuti sono nel suo cuore, io umile servitore dello Stato le domando quale ruolo ho nel suo cuore o nella sua trasmissione. Ecco perchè le dico che lei ci deve delle scuse. E mai più dovrà dire guardie carcerarie. Non sono mai esistite, sono dei poliziotti, uomini e donne dediti al sacrificio che hanno fatto della loro vita una missione. Lei ci deve delle scuse pubbliche, deve restituire a questi servitori dello Stato la dignità che gli ha tolto. Lei non può denigrare la polizia penitenziaria”.

“Credo che lei abbia imparato a memoria questo discorso perché io le avevo appena fatte le scuse, se vuole le rifaccio – ha replicato la mattatrice di Canale 5 – Chiedo umilmente scusa per la mia grandissima ignoranza e per aver chiamato per errore guardie carcerarie la polizia penitenziaria. Sono 12 anni che dico che la polizia penitenziaria è nel mio cuore, conosco bene i sacrifici e quindi lei che invece si permette di dire a me che non so niente della polizia penitenziaria fa un piccolo errore. Lei è venuto qui per fare polemica con me. Io non voglio fare polemica con nessuno”.

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