I genitori non accettano il fidanzato, Dafne vive a casa dei suoceri e viene “rinnegata” in tv - Perizona Magazine

I genitori non accettano il fidanzato, Dafne vive a casa dei suoceri e viene “rinnegata” in tv

Daniela Vitello

I genitori non accettano il fidanzato, Dafne vive a casa dei suoceri e viene “rinnegata” in tv

| 01/03/2020

Nuovo record di ascolti per “C’è posta per te” che conquista 6 milioni e 143mila spettatori pari al 30,10% di […]

Nuovo record di ascolti per “C’è posta per te” che conquista 6 milioni e 143mila spettatori pari al 30,10% di share. Il people show di Maria De Filippi si conferma il programma di intrattenimento più visto della stagione aggiudicandosi la prima e la seconda serata.

Tra le storie più incandescenti della puntata dei record andata in onda ieri sera, quella di un amore e di una convivenza contrastata con protagonista una giovane coppia di Aragona (Agrigento). Gabriele e Dafne si amano e convivono da un anno e mezzo. Accanto a loro sono seduti i genitori di lui. I due ragazzi vivono a casa dei genitori di lui. A chiamare la trasmissione è Dafne perché da un anno e mezzo la sua famiglia non vuole più avere nulla a che fare con lei. Ogni suo tentativo di riallacciare i rapporti è stato vano. I suoi genitori, Lucio e Giusy, rifiutano Gabriele senza nessun motivo. Gabriele non ha un diploma ma è un grande lavoratore e non ha mai avuto problemi con la legge.

“E’ un bravo ragazzo, i miei neanche lo conoscono – spiega Dafne per bocca della conduttrice – Mio padre dice che non è alla mia altezza perché non è dello stesso paese dove io sono nata. Mio padre voleva che mi fidanzassi con un ragazzo del mio paese. In quel caso sicuramente avrei fatto un buon matrimonio. Mia madre mi ha persino detto che Gabriele non andava bene perché troppo magro o perché io ero più bella di lui. Non capisco perché mio padre dice che Gabriele non è alla mia altezza. Il padre di Gabriele fa lo stesso lavoro di mio padre, erano persino colleghi”.

Dafne ha 14 anni quando conosce Gabriele via Facebook. I due iniziano a scriversi. Lucio lo viene a sapere e si infuria con la figlia. Quando lei ha 16 anni, i suoi si trasferiscono dalla Sicilia a Mantova. “Lì c’era il coprifuoco, io studiavo e stavo a casa – racconta la ragazza – Non uscivo mai. Gli unici momenti di svago che avevo erano quando parlavo con Gabriele e lo facevo di nascosto”. A 18 anni il padre di Dafne decide di tornare in Sicilia con la famiglia. L’uomo intercetta un messaggio in cui Gabriele dice a Dafne ‘stasera passo a salutarti’ e va su tutte le furie perché capisce che la figlia gli ha mentito per un sacco di tempo. Lucio le alza le mani e le toglie il cellulare.

Dafne reagisce e il padre la mette alla porta. La ragazza gira per un po’ in strada, si fa prestare un cellulare, chiama Gabriele e lui la raggiunge. Quella stessa sera Dafne viene accolta a casa dai genitori di Gabriele. Il padre del ragazzo telefona a Lucio ma lui non risponde. Due giorni dopo, il padre di Dafne presenta una denuncia di scomparsa. I carabinieri convocano Dafne, Gabriele e i genitori di lui. La ragazza, essendo maggiorenne, decide di restare a vivere con Gabriele e i suoi genitori.

Lucio e Giusy si presentano a casa dei genitori di Gabriele, dicono che non hanno nulla contro di loro e contro il ragazzo e chiedono di riportare a casa la figlia. Da lì a breve, si sarebbero ritrasferiti a Mantova. Dafne dice di no e non li segue. I genitori di Dafne si trasferiscono e bloccano la figlia su Whatsapp e sul cellulare. Poi tornano in Sicilia. Giusy telefona alla figlia e la convoca a casa per chiederle di lasciare Gabriele e tornare a vivere con la sua famiglia. Lei risponde ancora una volta di no.

Un giorno Dafne e Gabriele litigano perché la ragazza sente la mancanza dei genitori e della sorella. La ragazza esce di casa e va a bussare alla madre. La porta di casa si apre perché lei dice di aver lasciato Gabriele. Dafne rimane lì per un mese. Poi Lucio scopre che la figlia è di nuovo in contatto con Gabriele e la caccia di casa.

Lucio e Giusy accettano l’invito e si presentano in studio. “Può parlare solo Dafne. Questi signori non li conosco”, esordisce l’uomo. Dafne prende subito la parola: “Se sono qui è perché mi mancate. Quando mia suocera fa le feste sono tutti riuniti in famiglia e io sono sola. Voglio capire perché Gabriele non vi piace. Con me è dolce, non mi fa mancare nulla. I miei suoceri, che ringrazio, ci hanno dato casa e l’abbiamo arredata secondo i nostri gusti. Papà, se tu escludi me e Gabriele, io non sono felice al 100% perché nel mio cuore manca qualcuno. Un giorno ci sposeremo e voglio che all’altare mi accompagni tu. Sta a te decidere…se hai un cuore o una pietra, se ti manco o no. Io, Gabriele e i miei suoceri ormai siamo una famiglia e stiamo bene. Mancate solo voi due e mia sorella. Se avete un cuore dimentichiamo il passato”.

“L’hai voluto tu. Non ci interessa conoscerlo”, sentenzia Giusy. “Non sono un padre-padrone. Sono protettivo – spiega Lucio – Non le ho controllato il cellulare. Ha 10mila password, ci vuole il Ris per controllarglielo. Ha fatto tutto il contrario di quello che mi aveva promesso. Gabriele non è la persona per lei, quelle non sono persone per lei. Poi se vuole fare di testa sua, può continuare così. Io le ho detto di frequentare persone dove aveva una certa sicurezza, non solo economica. Se lui lavora e ha la possibilità di mantenerla, mi fa piacere. Io non l’ho cacciata, abbiamo litigato, ha preso i vestiti e se n’è andata”. “Quali vestiti? Mi ha cacciato lui, senza vestiti”, replica Dafne.

“Non le ho dato nessuna sberla – aggiunge Lucio – Ad Aragona conoscono lei e conoscono me. L’abbiamo cercata per tre giorni e tre notti, piangendo. Non sapevamo dov’era. Lei andava al mare, al centro commerciale, si divertiva e io giravo con la macchina giorno e notte come un matto. Sono andato dai carabinieri e loro dopo aver saputo della denuncia, per paura, sono andati in caserma. Sono andato a casa loro perché me l’hanno chiesto loro. Sai perché? E questo è il motivo per cui non li voglio più vedere in faccia. Hanno messo una telecamera in cucina per registrarci. Le auguro tutto il bene. Se è felice e sta bene, mi fa piacere. Ha preso lei questa strada. Non sono collega del padre di Gabriele, magari facciamo lo stesso lavoro ma non siamo colleghi. Non voglio avere nessun contatto con queste persone”.

Quindi parlando della sorella di Dafne, Lucio la definisce “la figlia con la F grande”. “L’intelligenza che ha quella lì è pazzesca, studia psicologia. Dafne se ce l’ha, l’ha tenuta conservata in tasca l’intelligenza. Non l’ha usata. Dafne, ti devi vergognare”, dice l’uomo. “Ti devi vergognare tu a rifiutare tua figlia davanti a tutta questa gente – ribatte Dafne – Se mia sorella è la figlia con la F maiuscola, allora a me non mi hai mai voluto bene. Hai fatto solo finta. Non avete cuore”. “Maria, per me puoi chiudere. Se ci soffriva, rimaneva a casa con noi con le giuste regole”, è la risposta di Giusy.

“Se rimane incinta cosa facciamo? Niente! Non ci interessa! Se lo annacano (“cullano”) loro, come si dice ad Aragona. Se mio nipote mi assomiglia non ci posso fare niente, la natura è questa”, interviene Lucio. I genitori di Dafne si dicono disposti a riaccogliere la figlia in casa solo nel caso in cui lei decida di mollare Gabriele. “Io non lo lascio”, fa sapere Dafne. A quel punto Lucio e Giusy chiudono la basta. “Ci ho provato”, chiosa Maria De Filippi allargando le braccia.

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