Una promessa è una promessa. Ne sa qualcosa Massimo Giletti che, dopo la scomparsa del padre 90enne, l’imprenditore tessile Emilio […]
Una promessa è una promessa. Ne sa qualcosa Massimo Giletti che, dopo la scomparsa del padre 90enne, l’imprenditore tessile Emilio deceduto lo scorso 4 gennaio a causa di un aneurisma cerebrale, ha annunciato dalla pagine del “Corsera” di voler ritornare alle origini, ovvero all’azienda di famiglia (la Giletti Spa a Ponzone Trivero, nel Biellese, ndr.) che aveva lasciato per intraprendere la carriera giornalistica e televisiva.
Una scelta che all’epoca non era piaciuta al genitore al punto che padre e figlio non si sono parlati per anni. “So che pianse quando me ne andai”, svela il conduttore torinese. Un rapporto difficile migliorato col tempo. “Negli ultimi anni è stato più un fratello che un padre, se ci si vuole bene ci si ritrova sempre – racconta Giletti – I nostri abbracci sono diventati più intensi, quasi a compensare quelli che non avevo avuto da bambino”.
“Giurami che, quando non ci sarò più, tornerai qui e manderai avanti la fabbrica con i tuoi fratelli”, si fece promettere papà Emilio. “Lo farò, non sarà semplice però è nei momenti difficili che capisci chi sei”, giurò il conduttore di “Non è L’Arena”. Giletti non ha dimenticato quella promessa e ha già iniziato a viaggiare per l’Italia per incontrare i clienti della ditta fondata nel 1884 dal bisnonno Anselmo.
“Parliamo di questioni tecniche – ha spiegato il giornalista – L’altro giorno li ho stupiti quando ho preso in mano una rocca di filo e l’ho tirato in un certo modo, per capire se era fatto bene (…). Me ne intendo. Sono cresciuto tra rocche e carde, ancora oggi se chiudo gli occhi respiro l’odore del cotone e della lana, quello ti resta dentro per sempre”.
“Mamma Giuliana sarà il fulcro della nostra famiglia – ha aggiunto in un’intervista a “DiPiù” – Tornerò a trovarla più spesso, adesso. Non abbandonerò la tv ma dividerò la mia settimana tra l’azienda di famiglia, con i miei fratelli, e ‘Non è l’Arena’. Lo devo a mio padre, alla passione con cui per tanti anni ha mandato avanti la Giletti Spa. Lo devo anche agli operai che per lui erano una grande famiglia”.
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