La madre di Diletta Leotta attacca le "donne che contano" che criticano la figlia - Perizona Magazine

La madre di Diletta Leotta attacca le “donne che contano” che criticano la figlia

Daniela Vitello

La madre di Diletta Leotta attacca le “donne che contano” che criticano la figlia

| 07/02/2020

Dopo le critiche piovute sul capo di Diletta Leotta per il monologo da lei proposto durante la prima serata del […]

Dopo le critiche piovute sul capo di Diletta Leotta per il monologo da lei proposto durante la prima serata del “Festival di Sanremo”, in queste ore gli autori della kermesse stanno correndo ai ripari. A svelarlo sono Giuseppe Candela e Alberto Dandolo su “Dagospia”. “La conduttrice di Dazn proverà il riscatto nella puntata di sabato – fanno sapere – Cosa farà? Lavori in corso”.

Massimo riserbo anche da parte della conduttrice siciliana che in un’intervista a “Leggo” si limita a dire: “Vi stupirò con effetti speciali. Canterò una canzone che non è nella mia playlist”. E riguardo al monologo della discordia precisa: “A Sanremo c’è il lavoro di un team di autori che ringrazio. Insieme abbiamo deciso di affrontare il tema del tempo che passa. Loro hanno creato i concetti, io ci ho messo dentro le mie storie, mia nonna e la crostata di mandarino”.

“Nonna non sapeva nulla – aggiunge – Si è molto vergognata. Comunque, in pochi si sono accorti che ho tremato all’inizio del monologo quando ho visto che mia nonna non era seduta nel posto dove mi avevano detto. Su quella poltrona c’era Malgioglio. Poi l’ho vista e mi sono tranquillizzata”.

In riferimento ai suoi scatti del passato tirati fuori dagli internauti che se messi a confronto con le sue immagini attuali proverebbero il ricorso alla chirurgia estetica, la Leotta commenta: “Beh, quando si ha un fratello bravo nel suo lavoro qualche ritocchino si può anche fare”.

Nel frattempo, a difenderla è intervenuta la madre Ofelia Castorina. La donna punta il dito contro le “giornaliste”, le “donne dello spettacolo” e le “donne che contano” che hanno attaccato la figlia non esitando a definirle “odiatrici”.

“Non dobbiamo avere paura di perdere la bellezza della gioventù col passare del tempo – scrive in un lungo post su Instagram – perché è una componente effimera, forse importante, ma non determinante, se riusciamo nel corso del nostro percorso di vita ad avere degli obbiettivi, a raggiungere i nostri sogni, a realizzarci che sia il lavoro, la famiglia, o qualunque cosa desideriamo per valorizzarci raggiungeremo sicuramente una serenità interiore attraverso i sacrifici che solo noi donne sappiamo affrontare. Come al solito siamo proprio noi donne le peggiori odiatrici, le peggiori nemiche di noi stesse, ci facciamo prendere non so da cosa. Il monologo di Diletta voleva essere un inno ironico rivolto a tutti, specialmente alle giovani donne, alle ragazze, per spronarle a studiare a fare sacrifici pur di realizzare i propri sogni. Una grande delusione assistere agli attacchi di donne, giornaliste e donne dello spettacolo, tutte donne, anche donne che contano, che si fanno sentire, attacchi verso una giovane ragazza che vuole trasmettere un messaggio positivo, che ha avuto con ironia il coraggio di invecchiarsi davanti al mondo intero, invece di essere solidali, di rafforzare tutte insieme il nostro diritto a non essere solo belle, ma a guardare oltre, a valori più profondi basati sulla famiglia e sulla realizzazione professionale, invece di combattere e unirci tutte insieme per dare a noi donne voce, il diritto di andare a testa alta, di essere forti, di non avere paura del tempo che passa, tiriamo fuori bassezze come il rifarsi, la chirurgia, cattiverie da peggiori hacker, forse così si tira fuori la propria insoddisfazione, la propria rabbia, con cattiveria, cattiveria rivolta anche contro mia madre, una nonna che ha amato la famiglia e che attraverso cose semplici come una crostata al mandarino fatta con amore insieme ai suoi nipoti, ci ha trasmesso valori forti che vanno oltre l’aspetto fisico. Una grande delusione, non siamo capaci di unirci per rafforzare il nostro diritto ad essere donne tutte insieme diversamente belle, siamo noi le prime a non guardare oltre la facciata esterna, cosa pretendiamo, oltre c’è molto di più”.

Sentendosi chiamata in causa, Monica Leofreddi è tra le prime a replicare. “Gentile Signora Leotta, ho appreso leggendo Dagospia che per difendere sua figlia mi ha citata tra le ‘odiatrici’ di Diletta, mi ha anche accusata di non essere solidale con le donne – ribatte – Il tweet che ho scritto dopo il monologo di Diletta non era offensivo, era semplicemente espressione di un dissenso nel veder rappresenta la bellezza come valore e come qualcosa che capita, da una ragazza bellissima ma che già così giovane , ha modificato il suo corpo alla ricerca di una bellezza perfetta. La bellezza è un valore ma non l’unico, ci sarà sempre qualcuna più bella più giovane più magra o con un seno e un sedere più bello. La chirurgia estetica non va demonizzata ma neanche esaltata. La solidarietà femminile si deve esprimere attraverso la sincerità, la coerenza, non raccontando solo favole. La fatica di essere donne è esasperata da falsi modelli e falsi ideali che ci portano lontano da noi stesse, dal nostro centro. Tacciare ogni dissenso con l’etichetta di invidia non aiuta. Ha visto Rula Jebreal come è stata attaccata prima ancora della sua partecipazione? Poi ha risposto sul palco con la sua storia le sue emozioni la sua anima e la sua capacità di lottare per se stessa e per le altre donne. Sul palco di Sanremo in queste bellissime serate Amadeus ha saputo mettere in scena tanti modi di essere donna, tutti preziosi , tutti unici. Lei non ha naturalmente l’obbligo di conoscere la mia storia il mio vissuto e le mie lotte , ma la prego , darmi della odiatrice e dell’invidiosa proprio no”.

“C’è bisogno di verità …. verità….. VERITÀ”, è il commento lasciato dalla comica Valeria Graci sotto il post della Leoffredi. “#chapeau Semplicemente la Leotta avrebbe dovuto sfruttare una grande occasione come quella del palco di #sanremo2020 per portare un messaggio più coerente e sincero… e allora saremmo state tutte dalla sua parte! Chirurgia a parte, ammettere di non accettarsi così giovane l’avrebbe avvicinata a milioni di donne me compresa”, le fa eco l’ex Miss Italia. Manila Nazzaro. “Ma di cosa parliamo? Fino a ieri attaccavano tutti Amadeus con post tweet video e oggi li ha zittiti tutti facendo un Festival bellissimo all’insegna e in onore delle donne. Chi parla di invidia è perchè vive di suo di competizione e superiorità! Io ti ho vista in azione, ti ho sentita parlare e ascoltata… e sei Donna…il resto noia. Anche se da mamma capisco sempre che scatta la difesa ad oltranza”, rileva Chiara Giordano, ex moglie di Raoul Bova e figlia dell’avvocato Annamaria Bernardini de Pace. “Perfettamente d’accordo con te Monica”, scrive la showgirl Stefania Orlando. “Applausi a scena aperta. Basta con questa stupida e banale scusante dell’invidia solo per non riconoscere una diversità di pensiero (peraltro sensata, reale e condivisibile)”, sottolinea l’attrice e conduttrice Georgia Luzi. “Hai detto semplicemente delle cose giuste!!!”, è il parere di Patrizia Rossetti. Applausi a Monica Leoffredi anche da parte di Loredana Lecciso e di Cristina Plevani.

Anche Selvaggia Lucarelli vuole dire la sua sul tema: “Leggo che la madre della Leotta è indignata per le critiche delle donne alla figlia, critiche per giunta legittime alle scemenze imbarazzanti dette sul palco e non alla Leotta in sé, affermando che ‘le donne sono le peggiori’. Al di là del fatto che le critiche sono state piuttosto trasversali, peccato che la signora, così come la figlia, non abbia mai speso una parola per le schifezze che gli uomini peggiori scrivono sotto le foto di Diletta. O forse, e qui sta il dramma, quelli per lei sono apprezzamenti”.

Al coro si unisce anche Francesca Barra che, insieme a Monica Leoffredi, era stata tra le prime a criticare la conduttrice di Dazn per l’”incoerenza” del monologo sanremese dopo averla difesa in più occasioni in passato. “Per la mamma di Diletta Leotta alcune donne che ‘contano’ avrebbero attaccato sua figlia perché motivate dall’odio verso altre donne. Per altri casi non posso parlare. Io parlo per me: non ho mai preso in giro nessuno o offeso – precisa la giornalista e scrittrice – Non ho pubblicato la foto dei presunti ‘prima e dopo’ per evidenziare i ritocchi chirurgici, ridicolizzando Diletta (il punto infatti non è se sia giusto o meno ricorrere alla chirurgia estetica!). Non ho attaccato lei, mai, anzi! Quante volte l’ho difesa anche in televisione. Io, proprio io, che ovunque esprimo solidarietà a chi si mostra libera, fiera di ciò che è. Appunto, di ciò che si è. Ad esempio, Diletta mostra il suo corpo sui social esponendosi a commenti di ogni sorta e se ne infischia. Commenti violenti, volgari. Inevitabili o meno, non è ciò che conta. Ma è proprio la mancanza di coerenza e di corrispondenza fra ciò che ha sempre mostrato e trasmesso e quello che ha detto che strideva, su quel palco. Io ho espresso un giudizio sul contenuto del suo monologo per il quale mi sono sentita presa in giro per la mancanza di onestà. Ed è anche il mio lavoro. Se sei un personaggio pubblico e comunichi qualcosa non puoi aspettarti assenza di critica. Ripeto: se vuoi essere la protagonista di un momento di tv verità devi dirla fino in fondo con coraggio, la tua verità. E lo fai con il tuo esempio, non solo con le tue parole. Per me quando si raccontano storie personali non si può delegare agli autori la responsabilità della propria commozione. Altrimenti si chiama affabulazione”.

AGGIORNAMENTO

“Hanno decontestualizzato una frase. Il mio era un elogio al tempo che passa, non una lotta alle rughe e alla vecchiaia. Sfido chiunque a mettersi a confronto con le foto di quando aveva 13 anni”. In un’intervista al “Corriere della Sera”, Diletta Leotta torna sul polverone nato dal suo monologo sanremese.

A proposito di chirurgia estetica dice: “Se uno ha voglia di farsi qualcosa per sentirsi meglio sono d’ accordo. Anzi gli offro un suggerimento: mio fratello è un chirurgo bravissimo. Quando hai in casa uno così ci fai ricorso. Il ritocco per me non è paura di invecchiare, ma sistemare difetti che mentalmente non ti fanno stare bene”.

Alla critiche ricevute dalle donne replica dicendo di esserci abituata e rivendicando il diritto di essere autoironica: “Mi spiace. A quelle di Selvaggia Lucarelli sono abbonata: mi preoccuperebbe il contrario. Alessia Marcuzzi mi ha fatto i complimenti. Evidentemente non mi è concesso di essere autoironica. Forse deve passare del tempo per poter essere credibile ai loro occhi”.

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