Marcella Bella: "L'esclusione da Sanremo? Un dolore, non per me ma per mio fratello Gianni" - Perizona Magazine

Marcella Bella: “L’esclusione da Sanremo? Un dolore, non per me ma per mio fratello Gianni”

Daniela Vitello

Marcella Bella: “L’esclusione da Sanremo? Un dolore, non per me ma per mio fratello Gianni”

| 23/01/2020

“Se anche io sono delusa da Amadeus? E come faccio a dire no?”. In un’intervista rilasciata a Elvira Serra per […]

“Se anche io sono delusa da Amadeus? E come faccio a dire no?”. In un’intervista rilasciata a Elvira Serra per il “Corriere della Sera”, Marcella Bella conferma di essere nella lista dei cantanti rimasti fuori dalla rosa dei 24 Big dell’edizione n. 70 del “Festival di Sanremo”.

Una serie di post al vetriolo condivisi da Marcella sul suo profilo Instagram subito l’annuncio dei nomi del direttore artistico ai “Soliti Ignoti” aveva fatto ipotizzare che la cantante, già giudice di “Ora o mai più” (programma condotto da Amadeus su RaiUno, ndr.). figurasse nell’elenco degli esclusi.

“Ormai c’è una certa incompatibilità tra me e il Festival di Sanremo – svela la Bella al “Corsera” – Non arrivo da un reality, non ho una delle grandi case discografiche alle spalle. Mi ha consolato vedere la lista degli esclusi: penso che abbiano fatto uno scherzo ad Amadeus e l’abbiano sostituita con l’altra…”.

La cantante siciliana ammette che l’esclusione rappresenta un grande dolore, non tanto per lei, quanto per il fratello Gianni, tra gli autori del brano presentato al Festival. “Avrei voluto partecipare con la nuova canzone che abbiamo scritto tutti insieme noi quattro fratelli: io, lui, Antonio e Rosario – spiega – Si intitola ‘Un amore speciale’. Amadeus l’aveva sentita e mi aveva detto che era una canzone importante. Evidentemente non abbastanza”.

“Gianni nel 2010 ha avuto un ictus che gli ha paralizzato metà del corpo – aggiunge – È sempre stato il mio idolo, ma persino dopo quell’evento mi ha dato l’ennesima lezione di vita. Avrebbe potuto diventare depresso, egoista, si sarebbe potuto incattivire. Tutte cose legittime. E invece ha affrontato l’ictus con dignità. Nei primi tempi, quando mi scoraggiavo preoccupata, mi dava un colpetto con la mano sinistra sulla coscia, come per dire: guarda che sto bene. L’ictus gli ha colpito la porzione di cervello delegata alla parola, ma non quella alla musica. Quando lo chiamo, io parlo come un fiume e lui dice sì, sì, no, no. Poi comincia a farfugliare e allora mi faccio passare sua moglie che è una interprete bravissima. Dopo l’ictus aveva paura di riavvicinarsi al pianoforte, teme lo stress. Però canticchia, emettendo dei suoni. Una volta ha improvvisato una melodia, l’ho registrata con il telefonino e ho coinvolto gli altri due fratelli per metterla in musica e scrivere il testo. Quella è la nostra canzone”.

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