Vai per sbeffeggiare e vieni sbeffeggiato. E’ quanto accaduto nella puntata di “Avanti un altro” andata in onda domenica scorsa. […]
Vai per sbeffeggiare e vieni sbeffeggiato. E’ quanto accaduto nella puntata di “Avanti un altro” andata in onda domenica scorsa. Paolo Bonolis ha davanti a sé Giovanni Malas, un allevatore di pecore che arriva da un paesino in provincia di Oristano. Come consuetudine, il conduttore inizia a prendere in giro il concorrente.
Quello che Bonolis non si aspetta è il “regalo” particolare fattogli dal giovane pastore. “Sono appassionato delle tradizioni della mia terra, soprattutto di poesia. Volevo farti un augurio”, dice Giovanni. Più che una poesia, però, è un vero e proprio anatema in dialetto sardo.
“Frastimo, ma no isco frastimare ca Deus non m’hat dadu su destinu. Males cantas renas b’hat in mare e unzas cantu pesat su terrinu. Su cannau ti tostet su Buzinu manzanu a carre lenta a t’impicare. Minutos cantu zirat su rellozu ti dian issacadas de puntorzu”, sentenzia il concorrente.
Che tradotto in italiano vuol dire: “Ti maledico, anche se non sono bravo a farlo perché Dio non mi ha dato il talento. Ti vengano tanti mali quanta sabbia c’è nel mare e quante once pesa la terra. Ti metta la fune al collo il boia domani per impiccarti. Possano infierire su di te col pungolo tante volte quanti sono i giri che fa l’orologio”.
Pur non comprendendo appieno il significato delle parole pronunciate dal giovane sardo, Bonolis intuisce che non si tratta proprio di un augurio e replica: “Parla inglese? Le rispondo in inglese: To your sister. A soreta”.