Nella terza puntata di “Meraviglie – La Penisola dei Tesori” che ha tenuto incollati al video oltre 3,8 milioni di […]
Nella terza puntata di “Meraviglie – La Penisola dei Tesori” che ha tenuto incollati al video oltre 3,8 milioni di spettatori, Alberto Angela ha fatto tappa anche a Catania per raccontare la storia di due gioielli del barocco: il Monastero dei benedettini e il sontuoso Palazzo Biscari.
“Catania è distesa tra il mare e l’Etna e riassume molto bene due termini da noi utilizzati: distruzione e rinascita – ha spiegato il conduttore – Catania è stata devastata da quel terribile terremoto di fine ‘600 trasformandosi in una sorta di fucina internazionale del barocco. Ha saputo rinascere e quello che ha saputo creare è qualcosa di straordinario. Piazze che sembrano palcoscenici, statue che sembrano parlare con ampi gesti. E’ una città che incanta e che ha tanto da insegnarci proprio per questa capacità di guardare al futuro con ottimismo. Questo spirito ci chiede di essere tutelato e protetto”.
Il Monastero dei benedettini risale al ‘700 e per completarlo ci è voluto un secolo e mezzo. “In quell’epoca i monaci benedettini erano una vera e propria forza di questa società – ha raccontato il divulgatore scientifico – Il lato sud della facciata impressiona con i suoi 42 balconi. Nel periodo di suo massimo splendore occupa un’area di 100mila metri quadrati. Per alcuni questo monastero era una sorta di fortezza inespugnabile, per altri una prigione dorata. Il monastero era una piccola città all’interno della città di Catania. Oggi questo splendido edificio è sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania”.
La parola è passata alla guest star Mario Biondi, originario di Catania. “Tante volte ci sono passato davanti e mi sono chiesto chissà quanti misteri cela un posto del genere – ha detto il cantante – Catania è la mia città, è quella città dall’aria gentile che ti accoglie, ti abbraccia, ti avvolge. Ha una forza e un amore che mi ha sempre trasmesso malgrado io abbia vissuto buona parte della mia vita lontano. Ogni volta che ci torno e vivo quell’attimo in cui appoggio i piedi nella mia terra lavica è sempre un balzo al cuore, un momento di grande trasporto emotivo”.
Prima di arrivare a Palazzo Biscari, le telecamere si sono soffermate sul barocco di piazza del Duomo e di via Dei Crociferi, dove, sotto lo sguardo vigile del vulcano minaccioso e protettivo, sembrano risuonare le melodie di Vincenzo Bellini.
Palazzo Biscari è stato costruito dopo il terribile terremoto del 1693 e per completarlo ci è voluto oltre un secolo. “Alla fine si è arrivati a un palazzo con 600 stanze – ha detto Alberto Angela – Ancora oggi è abitato dai discendenti del principe Biscari. Durante la seconda guerra mondiale, questo gioiello è stato trasformato in un campo da tennis. Palazzo Biscari è il regno delle sorprese rococò. Questi palazzi venivano concepiti per il benessere del corpo e dello spirito. Per il principe Biscari qui gli ideali erano quelli classici”.
“Il barocco a Catania mi ha tenuto a battesimo, soprattutto nella musica – ha concluso Mario Biondi – La cattedrale di Sant’Agata è stata il mio primo approdo vocale. Sono entrato con un coro, abbiamo cantato i canti gregoriani. Ero giovanissimo, avevo 12-13 anni. Piazza Duomo, con tutto il suo splendore barocco. Sono tanti i ricordi legati alla mia città, ai suoi posti, all’architettura, alle cose belle. Palazzo Biscari è una struttura estremamente affascinante, una sorte di grande veliero che quasi profuma di marzapane. Mi fa immaginare la buona pasticceria”.
