Il volto privato di Mentana, papà di 4 figli: "Tra il primo e l’ultimo ci sono 20 anni di differenza” - Perizona Magazine

Il volto privato di Mentana, papà di 4 figli: “Tra il primo e l’ultimo ci sono 20 anni di differenza”

Daniela Vitello

Il volto privato di Mentana, papà di 4 figli: “Tra il primo e l’ultimo ci sono 20 anni di differenza”

| 15/12/2019

Dopo tanti anni Enrico Mentana torna a Canale 5 e per la prima volta parla della sua vita, della sua […]

Dopo tanti anni Enrico Mentana torna a Canale 5 e per la prima volta parla della sua vita, della sua carriera e della sua grande passione per il giornalismo nel salotto della Toffanin. “E’ la prima volta a ‘Verissimo’ di cui però sono stato direttore per un periodo. In qualche modo è un ritorno”, esordisce.

Il direttore del Tg di La7 ripercorre la sua infanzia. “Sognavo di fare il giornalista sin da quando avevo 12-13 anni – svela – Ho avuto un’infanzia serena. Sono del ’55, sono gli anni in cui l’Italia e Milano, la città in cui sono nato e cresciuto, cambiano totalmente. Sembrava di stare sull’ala della storia. La nostra società, com’è oggi, è stata fatta in quei decenni. Viverli da ragazzino è stato decisivo per farmi avere la curiosità per fare il giornalista. A scuola non ero un secchione e non copiavo”.

Mentana ricorda il padre giornalista da cui ha ereditato la passione per questo mestiere: “Era calabrese, un uomo del Sud, arrivato a Milano senza niente. Ha iniziato vendendo la pastina glutinata. Poi cominciò ad avvicinarsi al giornalismo. All’epoca quelli che stavano in redazione senza un ruolo codificato si chiamavano ‘negri’, oggi non si usa più. Sostanzialmente lavorava per gli altri. Ha fatto la gavetta fino a quando non ha trovato un ruolo ed è diventato un affermato giornalista sportivo. A 18 anni sono andato a fare il correttore di bozze, quel lavoro umile mi è servito a capire dal basso il fascino del giornalismo. Tu devi saper fare tutto se vuoi fare il giornalista. Non deve mai fare il divo”.

Mentana parla anche della madre. “Era una donna buona – racconta – E’ stata segnata da giovanissima perché era di religione ebraica. Durante la guerra, insieme ai genitori, a causa delle persecuzioni, è stata nascosta per quasi due anni in un granaio in montagna. Mia madre non mi ha mai parlato di quelle cose, ci ha preservato da queste brutture. Questo l’ha resa una donna di una bontà disarmante e il ricordo che ho di lei è struggente. Sono sicuro di averle dato delle soddisfazioni. Quando se ne è andata ero qui da queste parte e ovviamente era abbastanza orgogliosa”.
Il giornalista ha quattro figli. I più grandi Stefano e Alice, 32 e 27 anni, sono frutto di relazioni da lui avute prima del suo matrimonio nel 2002 con Michela Rocco di Torrepadula, da cui ha avuto Giulio, 13 anni e Vittoria, 12. Il primogenito ha seguito le sue orme e fa il giornalista.

“C’è un momento in cui siamo piccolissimi e cerchiamo la mano del nostro genitore – spiega – Poi c’è un momento in cui è il genitore che cerca la mano del figlio. E’ come una staffetta. Quando hai dei figli, hai delle scatolette di cristallo. Sai contemporaneamente che sono preziose ma che sono anche fragili. Fragile è il rapporto con loro. Cerco sempre di essere un padre adeguato alle loro aspettative. Sono quattro e tra il primo e l’ultimo ci sono 20 anni di differenza, ma sono tutti accomunati dalla mia passione per l’Inter. Si vogliono tutti bene, si frequentano tra loro, guardano insieme le partire. Spero di avere anche il grande piacere di diventare nonno. E’ il segno dell’età ma ho un ottimo rapporto con lo scorrere del tempo”.

Nel finale, Mentana parla anche di Lamberto Sposini: “E’ stato un alter ego per lungo tempo e ci vogliamo molto bene. Il fatto che non sia stato e che non stia bene è un pensiero laterale che è sempre qui”.

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