“Lo speciale di Raiuno dedicato a mio zio è stato un disastro”. Andrea Barbacane, nipote di Lucio Battisti, stronca la […]
“Lo speciale di Raiuno dedicato a mio zio è stato un disastro”. Andrea Barbacane, nipote di Lucio Battisti, stronca la puntata di “Una storia da cantare” andata in onda lo scorso novembre con l’obiettivo di omaggiare il compianto cantautore. “E’ stato reso un servizio pessimo da cantanti come Ruggeri, Morgan, Arisa, che hanno fatto morire zio Lucio per la seconda volta – sentenzia Barbacane in un’intervista a “Chi” – Mi stupisce che Mogol fosse presente e li abbia ringraziati. Rispetto a Dieci ragazze cantata da Ruggeri sono molto meglio le canzoni dello Zecchino d’Oro“.
Barbacane ha scritto un libro dal titolo “Il grande inganno (Quel gran genio di mio zio e quel che non è stato detto su Lucio Battisti)” di prossima uscita in cui smentisce una serie di leggende metropolitane legate al cantante. “Il Battisti politico non è mai esistito perché zio Lucio non votava neanche, lasciava a casa di nonno le cartoline elettorali – svela – Il Battisti laziale nasce dalla fantasia dei tifosi suffragata da nonno Alfiero: l’unica volta che zio Lucio andò allo stadio fu una domenica pomeriggio, quando accompagnò mio padre a vedere la partita che avrebbe decretato lo scudetto della Lazio: era curioso dell’evento, non era tifoso”.