Emilio Fede dopo la caduta: "Ho quasi perso un occhio. Temo di morire ai domiciliari" - Perizona Magazine

Emilio Fede dopo la caduta: “Ho quasi perso un occhio. Temo di morire ai domiciliari”

Daniela Vitello

Emilio Fede dopo la caduta: “Ho quasi perso un occhio. Temo di morire ai domiciliari”

| 04/12/2019

“Ho quasi perso un occhio, ho dolori ovunque, per fortuna sono ancora capace di intendere e di volere. Ho battuto […]

“Ho quasi perso un occhio, ho dolori ovunque, per fortuna sono ancora capace di intendere e di volere. Ho battuto la testa forte, mi hanno operato al naso … Sono rimasto circa mezz’ora a terra, non avevo né la forza di alzarmi né di gridare. Per fortuna un custode mi ha visto e ha chiamato i soccorsi… La notte mi sveglio con l’incubo di quella caduta e a volte ho paura persino ad addormentarmi perché temo di non svegliarmi più”.

A parlare così in un’intervista esclusiva rilasciata al settimanale “Oggi” è Emilio Fede. L’ex direttore del Tg4 è reduce da una rovinosa caduta che lo ha costretto ad un temporaneo ricovero all’ospedale San Raffaele di Milano.

Fede sta scontando nella sua casa di Segrate la condanna a 4 anni e 7 mesi per il caso Ruby bis e l’incidente è avvenuto durante gli orari di uscita che gli sono concessi.

“Temo di morire ai domiciliari, ma non me lo merito. Come passo le mie serate? Da solo, al massimo mi cucino gli spaghetti”, dice. Per poi aggiungere: “Mia moglie è a Napoli, ha problemi di salute e non è in grado di venire a Milano. Io non posso vederla, non mi danno il permesso. Avevo chiesto la possibilità di andare a Napoli solo 48 ore per abbracciarla e me l’hanno negata, ma vi rendete conto? È una crudeltà… Mi auguro solo che chi mi ha messo in questa condizione non abbia da rispondere alla sua coscienza”.

“Oggi” ha intervistato anche la consorte del giornalista, Diana De Feo. “Perso un occhio? Ma no, non mi pare. Rotto il naso? Rotto no, certo la botta… Ero a Parigi. Ora sono a Roma ma sto per partire per Napoli, devo organizzare un concerto di musica e poesia. Andrò a trovarlo appena posso”, dichiara.

“Il portinaio gli fa portare qualcosa di pronto dal ristorante – aggiunge –  S’immagini uno come lui, abituato a uscire, ad andare alle cene…”. Per alcune cene Da Berlusconi è appunto stato condannato… “E da quando invitare a cena una signora è un reato? Una follia. È stato un giornalista fantastico, è assurdo che debba finire così”. E conclude: “Berlusconi non vuole avere grane, pensa solo per sé. Tanto lui è deputato europeo, chi lo tocca? Mi chiede se è stato ingrato? Sì, penso che si potrebbe dire così”.

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