Marco Bocci, la confessione alla moglie: "Ero a Marettimo con amici, stavamo bevendo e..." - Perizona Magazine

Marco Bocci, la confessione alla moglie: “Ero a Marettimo con amici, stavamo bevendo e…”

Daniela Vitello

Marco Bocci, la confessione alla moglie: “Ero a Marettimo con amici, stavamo bevendo e…”

| 25/11/2019

Marco Bocci racconta la sua prima esperienza da regista nel salotto di “Domenica In”. L’attore umbro ha scritto un libro […]

Marco Bocci racconta la sua prima esperienza da regista nel salotto di “Domenica In”. L’attore umbro ha scritto un libro dal titolo “A Tor Bella Monaca non piove mai” che è diventato un film. Il debutto nelle sale cinematografiche è in programma il prossimo 28 novembre.

La chiacchierata con Mara Venier si sposta subito sul privato. La conduttrice manda in onda le immagini di un’ospitata a “Domenica In” di Laura Chiatti, moglie di Bocci, che racconta così come fu approcciata la prima volta dal marito: “Un giorno mi telefonò ma fece finta di sbagliare numero. Lui ancora dice che fu uno sbaglio ma io non ci credo. Da lì abbiamo iniziato a scriverci dei messaggi. Ci siamo visti dopo quattro mesi. E’ stato un corteggiamento telefonico molto lungo”. “Ce stavi a provà o te sei sbagliato?”, indaga la “zia Mara”.

“Oggi svelerò l’arcano. Ancora non l’ho detta la verità, nemmeno a lei dopo cinque anni – confessa – Ho sempre detto che mi era partita una chiamata. In realtà, quella chiamata era partita perché era voluta partire. La volevo chiamare. Noi c’eravamo incontrati 14 anni prima perché avevamo girato insieme uno spot in Germania.  In quell’occasione, c’eravamo scambiati i numeri”. “Scusa, ma ci hai messo 14 anni per chiamarla? Vabbè che sei cerebrale, figlio mio. Però fatti vedere”, ironizza la conduttrice.

“Aspetta! Ci eravamo scambiati il numero per cortesia ma lei era fidanzata e io ero fidanzato – spiega l’attore –  Ognuno ha avuto le sue storie. Anzi è stata una fortuna che ho aspettato perché la donna giusta bisogna incontrarla al momento giusto. Se avessi fatto quella chiamata 14 anni fa, a quest’ora probabilmente non saremmo insieme e non avremmo due bambini. Perché l’ho chiamata? Stavo in vacanza, era il giorno di Ferragosto, ero con i miei amici. Se non sbaglio ero a Marettimo, in Sicilia. Eravamo a cena, stavamo bevendo, ero in un clima totale di allegria e trovai il coraggio di chiamarla. Certo che ce l’avevo in mente. Cavolo, sto dicendo tutte cose che non le ho mai detto.  Me la sono sempre tirata, ho giocato sulla casualità”.

Nel corso dell’intervista, Bocci torna indietro con la memoria al giorno in cui è stato ricoverato in ospedale dopo aver accusato un malore. “Era da un po’ che non stavo benissimo. Avevo mal di testa, febbre – racconta – Poi non mi ricordo più niente. Per tre giorni sono stato incosciente. Ricordo quando ho riaperto gli occhi, le persone che avevo davanti erano sconvolte e devastate. A poco a poco ho iniziato a comprendere cosa era accaduto. E’ una cosa rarissima: era un banalissimo herpes che, in un momento in cui ero molto stanco e avevo le difese immunitarie basse, invece di prendere le labbra, a me era entrato al cervello. Gli effetti dell’herpes sulle labbra sono una cosa, sul cervello sono un’altra. Entrando al cervello mi aveva preso la parte della memoria e della parola. Se non lo prendi in tempo, fa danni irrecuperabili. Bravissimi i medici  e bravissima Laura che mi ha rianimato in casa. Alla fine non mi ha lasciato alcuna traccia. Questa cosa mi ha cambiato tanto. Vivi tutta la vita pensando di essere indistruttibile e che non può succederti niente. La reazione che ha scatenato in me questa vicenda è stata quella di godermi molto di più ogni giorno della vita senza perdermi nelle mie elucubrazioni mentali e nelle ambizioni”.

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