In una lunga intervista rilasciata all’amica Mara Venier nel salotto di “Domenica In”, Christian De Sica ha raccontato alcuni aneddoti […]
In una lunga intervista rilasciata all’amica Mara Venier nel salotto di “Domenica In”, Christian De Sica ha raccontato alcuni aneddoti inediti relativa alla sua famiglia. La chiacchierata è iniziata ricordando il grande Vittorio De Sica, maestro del cinema e padre di Christian. De Sica senior se ne è andato quando il figlio aveva 23 anni.
“Mio padre voleva che io continuassi gli studi e che mi laureassi – ha svelato Christian – Invece non mi sono laureato. Se avessi continuato a fare l’università, oggi sarei un fallito. Invece avevo il mestiere in mano e ho potuto mantenere la famiglia perché papà non è che ci ha lasciato in una situazione finanziaria tanto felice. Era un giocatore, d’estate ci portava in vacanza nelle città dove c’erano i casinò. Alla fine ha fatto bene, si è divertito, erano soldi suoi, se li è guadagnati lui. Mi ha lasciato non i soldi, ma tante altre cose più importanti”.
“Racconto sempre una cosa di quando è morto – ha proseguito – Io facevo finta di non sapere che era malato e lui con noi faceva finta di non essere malato. E’ morto a Parigi. Io ho finito di fare uno spettacolo a Milano con Wanda Osiris. Mamma mi ha chiamato e mi ha detto di andare subito a Parigi perché papà aveva poca vita. Ho preso l’aereo, sono arrivato lì, c’era un’infermiera che puliva la camera e lui con un filo di voce mi ha detto ‘Guarda, ho il vestito blu. Dopo che ho finito queste cure ce ne andiamo a Montecarlo. Però mi raccomando Cristianello, stai vicino a mamma perché mamma è una ragazzina, è più ragazzina di te. Guarda che bel cu** che c’ha quell’infermiera!’. Mi voleva far ridere pure in quel momento. Pazzesco! E poi ha voluto un bicchiere di whisky. Ma poi il whisky non lo beveva mai, gli piaceva il vino. Ha bevuto, mi sono girato e lui non c’era più. E’ stata dura. Però si è divertito sino all’ultimo. Mi diceva sempre ‘Cercate di godervi ogni istante della vostra vita perché passa’. Io dico sempre che la mia superficialità mi ha salvato da tante cose. Non mi sono mai preso troppo sul serio. Non bisogna vedere le cose brutte, bisogna vedere solo quelle belle. Mi fanno paura le malattie ma della povertà non me ne frega niente. Sono stato povero e sono andato oltre. Poi ho ricostruito tutto un’altra volta e ringrazio Dio di essere stato così fortunato. Mi è andata bene”.
L’attore ha ricordato Manuel, il fratello compositore scomparso nel 2014: “Se ne è andato via troppo presto. Era un grandissimo musicista, un uomo molto intelligente, colto, simpatico, rompico***oni. Mi manca”.
La conversazione si è spostata sulla moglie Silvia, sorella di Carlo Verdone, da cui ha avuto due figli: Brando e Maria Rosa. “Quando ho iniziato a corteggiarla, aveva 14 anni. Io ne avevo 21 – ha confessato – Carlo non era molto contento ma non è vero che mi ha menato. Ci siamo un po’ spintonati davanti ad un garage. Gli ho detto ‘pensa alle corna che c’hai’. Allora stava con una…Mi sono presentato a casa Verdone, dalla famiglia, e c’erano il padre, la madre e un prete. Mi sono buttato in ginocchio e ho detto ‘Voi dovete che capire che a vostra figlia io la amo’. Il padre si è alzato e ha detto ‘Mamma mia, che buffone che è questo! Che macello!’. Stiamo insieme da più di 40 anni. Ci vogliamo tanto bene, ridiamo insieme, siamo tanto complici e poi c’è un grande rispetto”.
Christian De Sica si è detto molto orgoglioso dei figli: “Maria Rosa fa la stilista e la costumista per il cinema. Brando si è laureato in America e conosce il mestiere della regia in maniera strepitosa e mi ha dato un grande aiuto. Prossimamente farà un film per conto suo come regista. Non ha voluto fare l’attore. Ha vissuto 10 anni a Los Angeles e per amore di una ragazza è tornato in Italia. Poi dopo un mese si è lasciato e adesso sta qui e lavora qui”.
A margine dell’intervista, prima di lasciare lo studio, De Sica ha toccato il fondoschiena a Mara Venier suscitando l’ilarità del pubblico. “Famme tocca’ che porta bene”, ha detto congedandosi.
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