La confessione di Wanna Marchi e Stefania Nobile in tv: "La mafia ci ha bruciato l'azienda" - Perizona Magazine

La confessione di Wanna Marchi e Stefania Nobile in tv: “La mafia ci ha bruciato l’azienda”

Daniela Vitello

La confessione di Wanna Marchi e Stefania Nobile in tv: “La mafia ci ha bruciato l’azienda”

| 08/11/2019

Che fine hanno fatto Wanna Marchi e Stefania Nobile? Nel 2018, dopo aver pagato il loro debito con la giustizia, […]

Che fine hanno fatto Wanna Marchi e Stefania Nobile? Nel 2018, dopo aver pagato il loro debito con la giustizia, le due ex tele-imbonitrici hanno lasciato l’Italia e si sono trasferite in Albania. Mamma e figlia sono riapparse in tv in un’intervista concessa a Gabriele Parpiglia nella seconda puntata di “Seconda Vita” in onda su Real Time.

“L’Albania ci ha ridato una nuova dignità. L’Italia ci odia ma noi abbiamo pagato il nostro debito con la giustizia e non abbiamo paura di nessuno – hanno dichiarato – In carcere hanno provato in tutti i modi a farci suicidare ma non ci sono (…) Abbiamo truffato, abbiamo accettato la pena. In carcere ci hanno accolto con i mitra e non ci hanno curato a dovere e abbiamo rischiato la vita. La gente non comprava i nostri prodotti, ma comprava noi. Lo scioglipancia nemmeno esisteva. È nato per caso in autostrada, una sera, di notte. Lo compravano tutti dall’Italia alla Spagna. L’Albania ci ha ridato una nuova dignità. L’Italia ci odia ma noi abbiamo pagato il nostro debito con la giustizia e non abbiamo paura di nessuno. Se il diavolo ci incontra, si sposta”.

Madre e figlia hanno svelato di essere state vittima in passato di “avvertimenti mafiosi”: “Dovete sapere che la mafia ci ha bruciato l’azienda a Bologna. Andati in fumo 10 miliardi di lire. Ci hanno sparato e bruciato al villa. Stefania era in auto mentre dietro una macchina le sparava. Volevano la tangente. Una mattina mi sono alzata e davanti al cancello di casa c’era una sedia a rotelle con scritto sopra ‘Stefania’. Non ci siamo mai piegate e mai ci piegheremo”.

Stefania Nobile ha inoltre raccontato che in carcere, durante i primi mesi di detenzione, le sarebbero state negate le cure necessarie per tenere a bada la malattia di cui soffre contribuendo ad aggravarla.

“Oggi ho l’invalidità al 100% e lo devo a loro – ha spiegato la figlia della Marchi – In carcere mi hanno devastato. Loro ci hanno arrestato dicendomi che mi avrebbero portato in ospedale. Non è stato così e non mi hanno permesso di fare le mie cure per 3 mesi. Sono rimasta in sedia a rotelle per 6 mesi. Potevo rimanere paralizzata. A spese mie dopo molto tempo sono stata in una clinica, un mese e mezzo. Poi sono stata a Pisa in un centro clinico in mezzo ai pazzi, a gente pericolosa e anche a malati di AIDS. Io faccio delle cure che sono immunosoppressori. Mi hanno mandata nel pericolo più totale per farmi diventare pazza e per farmi suicidare. Un giorno stavo per morire e la dottoressa mi ha messo il suo camice sul lettino e mi hanno fatto la trasfusione nella giugulare perché non mi trovavano le vene. Ero solo 42 kg, ma io non ho mollato. Successivamente sono stata un anno in ospedale e mi hanno messo 2 protesi che avrei evitato se mi avessero curata subito. In tutto questo anno non ho mai visto mia madre. Il magistrato non le ha permesso di venire in ospedale”.

Nel corso dell’intervista, Wanna Marchi ha confessato che potrebbe tornare a vendere creme dimagranti. “Sto creando altre creme e profumi da mettere sul mercato”, ha confidato.

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