"Ho vinto 35 milioni di euro al Superenalotto, ho aiutato tanta gente ma mi sento solo" - Perizona Magazine

“Ho vinto 35 milioni di euro al Superenalotto, ho aiutato tanta gente ma mi sento solo”

Daniela Vitello

“Ho vinto 35 milioni di euro al Superenalotto, ho aiutato tanta gente ma mi sento solo”

| 16/10/2019

Durante la puntata di “ItaliaSì” andata in onda sabato scorso, Marco Liorni ha intervistato Paolo e la moglie Sondes. I […]

Durante la puntata di “ItaliaSì” andata in onda sabato scorso, Marco Liorni ha intervistato Paolo e la moglie Sondes. I due si sono presentati con dei nomi inventati e a volto coperto. Dodici anni fa, Paolo ha vinto 35 milioni di euro al Superenalotto e ancora oggi vuole mantenere l’anonimato.

La prima a parlare è stata Sondes che all’epoca lavorava in una tipografia dove ha conosciuto quello che poi sarebbe diventato suo marito. “Eravamo fidanzati. Quando mi ha detto che avevamo vinto, io lì per lì non ho realizzato bene la cifra – ha raccontato – Mi ha detto che avremmo fatto un matrimonio da favola. Sono sbiancata, mi tremavano le gambe. Era una cosa impensabile. Eravamo due operai, lavoravamo di mattina, di sera, di notte. All’inizio ho continuato a lavorare per non farmi scoprire. Un giorno sono andata a fare le pulizie e non ce l’ho fatta a mantenere il segreto. All’inizio, com’è normale che sia, tutti ti cercano, tutti ti chiamano, tutti ti vogliono. Dopo 3 anni dalla vincita, io e mio marito abbiamo capito che non era il caso di avere tanta gente intorno. Ci chiedevano favori e soldi. Li abbiamo anche dati. Ho aiutato la mia famiglia. Poi quando hai bisogno tu di un favore, anche di una stupidaggine, c’è il buio. Hanno preso i soldi come se noi fossimo obbligati a darli. Ma non è così. E’ stata una nostra scelta. C’era tantissima invidia. Come si dice? Parenti serpenti. Io lo dico sempre ad alta voce. Non ho mai avuto paura che Paolo potesse allontanarsi da me perché io sono il grande amore della sua vita. Il regalo più bello che mi ha fatto è stato nostro figlio. Sono rimasta incinta a 51 anni grazie alla fecondazione assistita”.

“Quando ho scoperto di aver fatto 6, la prima cosa che ho detto è stata ‘che bel matrimonio che farò’ – ha svelato Paolo – Ho chiamato il direttore della mia banca, sinceramente non sapevo neanche come dirglielo. Non è che mi vergognavo, avevo paura che mentre glielo dicevo qualcuno mi sentisse. Il direttore ha spalancato gli occhi, non voleva quasi toccare la schedina perché era troppo emozionato. Funziona come facessi un investimento. Bloccano i soldi come se fossero un titolo. Il giorno dopo hanno chiamato il furgone portavalori e l’hanno mandato ai Monopoli di Stato. Ho aiutato tanta gente. Ad un amico ho aperto una tabaccheria, ad un altro ho estinto un debito con la banca. Quest’ultimo, ogni mattina quando si alza, ringrazia me e mia moglie. Gli ho estinto il mutuo di un appartamento. Ci aveva invitato a cena e gli ho messo l’assegno sotto il piatto. Dopo aver vinto, ho continuato a lavorare per 3 settimane circa, facevo anche turni notturni. Poi mi sono preso i 5 mesi di ferie che avevo accumulato e alla fine mi sono dimesso. Uno dei più grandi errori che ho fatto è stato fare una società con un’altra persona. Ci sono stati parenti e amici che volevano solo mangiare”.

“Ancora oggi, dopo 12 anni, c’è gente che mi chiama e mi chiede soldi – ha aggiunto – E quanti me ne chiedono! Ad uno nella mia stessa situazione oggi consiglierei di non fidarsi di nessuno, di fidarsi solo della propria famiglia. L’altro 90% che si avvicinerà lo farà sicuramente per soldi. Ho anche alcuni amici che non mi hanno mai chiesto niente e continuano ad essere miei amici ma sono il 10%. Ad un certo punto volevo anche comprare la Lazio, sono un grande tifoso. Sono stato anticipato di qualche settimana. Se ho fatto qualche follia? Una sera, eravamo a Miami, abbiamo cenato, avevamo freddo, siamo usciti e siamo andati a comprare le giacche. Non so quanto abbiamo speso. Poi abbiamo impiegato 10 minuti a comprare una macchina. Mi piacciono gli orologi, ne ho comprati tanti, quelli da collezione però. Questo è uno degli sfizi che mi sono levato. Questa vincita la attribuisco a mio fratello che non c’è più. E’ morto nel 2000 ed è stato sicuramente lui a darci una mano. Mia madre ne era convinta. Potevo scappare, è vero. Ma Sondes era la mia vita. Avevamo già comprato una casa per noi. Il regalo più bello che le ho fatto? Beh, me l’ha fatto prima lei: nostro figlio. E dopo gliel’ho fatto io regalandole un diamante. Non l’ho comprato in Italia, ho preso l’aereo con il mio gioielliere, siamo andati in Olanda, lo abbiamo preso e siamo tornati. Avere un figlio è stata l’emozione più grande della mia vita, più grande della vincita”.

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