Ospite di Caterina Balivo a “Vieni da me”, Franco Gatti torna a parlare del dramma che l’ha colpito nel 2013 […]
Ospite di Caterina Balivo a “Vieni da me”, Franco Gatti torna a parlare del dramma che l’ha colpito nel 2013 e che l’ha poi portato ad abbandonare i Ricchi e Poveri dopo un sodalizio lungo 48 anni, 22 milioni di dischi venduti nel mondo e canzoni intramontabili quali “Mamma Maria”, “Se mi innamoro” e “Sarà perchè ti amo”. Sei anni fa, il Baffo ha perso il figlio Alessio, stroncato a 23 anni da una “prima assunzione” di un cocktail di alcool ed eroina, come certificato dagli esami voluti dalla Procura di Genova e compiuti dall’Istituto di Medicina legale, che gli ha procurato un infarto fatale.
“La mia famiglia è composta da mia moglie Stefania e due figli. Adesso ne è rimasta una sola – racconta – Però mio figlio Alessio lo sento vicino. La sua genialità era incredibile. Però beveva, beveva e beveva. Ed è stata anche un po’ la sua disgrazia. Spero che ci rincontreremo. Ho smesso di cantare perché dopo questo fatto non salivo più con gioia sul palco. Non me la sentivo più. I miei colleghi hanno capito e mi sono fermato. Per questo fatto, mia figlia Federica è entrata in crisi e ha smesso di studiare per quattro anni. Adesso ha ripreso e sta facendo la tesi. Il periodo devastante sta passando. E’ un momento di rinascita”.
“Oggi sono felice di fare il giardino – aggiunge – Vivo una vita serena per quello che si può essere sereni. Però sto bene. Ho un po’ di acciacchi”.
La conduttrice manda in onda un commovente videomessaggio della moglie Stefania. “Ho appena fatto un conto e ho scoperto che son ben 40 anni dal nostro primo incontro – dice la donna – Non ci volevo credere, un bel traguardo, sembra quasi un miracolo. Sei anni fa, la nostra vita è cambiata all’improvviso, un grande dolore ci ha straziato il cuore ma, nonostante tutto, invece che dividerci, come spesso succede in questi casi, ci siamo uniti ancora di più, anche grazie a nostra figlia, meravigliosa. Insieme abbiamo cercato di trasformare il nostro dolore in qualcosa di utile e con la nostra testimonianza cerchiamo di dare un contributo di speranza a tutti quei genitori che sono ancora nel buio della loro disperazione. Appoggiandomi e accompagnandomi in questo mio percorso è il regalo più grande che tu potessi farmi, perché facciamo rivivere comunque Alessio e per questo te ne sarò grata per tutta la vita”.
