Gianna Nannini: "Sono stata dipendente dalla cocaina. Ecco come ho smesso" - Perizona Magazine

Gianna Nannini: “Sono stata dipendente dalla cocaina. Ecco come ho smesso”

Daniela Vitello

Gianna Nannini: “Sono stata dipendente dalla cocaina. Ecco come ho smesso”

| 01/10/2019

“Vanity Fair” dedica la storia di copertina a Gianni Nannini. La cantante toscana si confessa a cuore aperto con Malcolm […]

“Vanity Fair” dedica la storia di copertina a Gianni Nannini. La cantante toscana si confessa a cuore aperto con Malcolm Pagani ed esordisce svelando di essere in debito con un grande della tv: “L’unico ad avermi capito davvero a 14 anni, quando cercavo il mio posto nel mondo e mi sbattevo tra un provino e l’altro, fu Mike Bongiorno. ‘Questa ragazza ha qualcosa’, disse al concorso delle voci nuove”.

La Nannini ricorda il suo arrivo a Milano. Era giovanissima. “Mantenersi, all’inizio, non fu facile – racconta – Mio padre mi aveva promesso una macchina se avessi conseguito il diploma prima del previsto. Feci due anni in uno e a 18 anni, con la Lancia regalata da papà, scorrazzavo in questa città tutta nuova facendomi rubare l’autoradio per incassare i soldi dell’assicurazione. La lasciavo in bella vista sul sedile del passeggero, ogni tre mesi qualcuno regolarmente spaccava il vetro e io incassavo felice i soldi dell’assicurazione”.

Dell’adolescenza e del primo amore non conserva proprio un buon ricordo. “Da ragazza non mi piacevo ed evitavo di guardarmi allo specchio – spiega – Mi vedevo brutta. Il naso lungo, le tette che di diventare grandi non volevano proprio saperne, lo sviluppo che tardava ad arrivare e un canone estetico che non collimava con quello in voga. L’adolescenza è un’età terribile. Come rimani male nell’adolescenza, dopo non rimani più. Il primo amore, e chi se lo dimentica? Ti sorprende puro, senza meccanismi di difesa. Un ragazzo che mi fece inca*zare e a cui in realtà piaceva un’altra: son quelle cose che ti capitano a 14 anni e ti fanno decidere di diventare cantante”.

La cantante ha amato molto in vita sua. “Ami gli uomini? Ami le donne? Sempre le stesse domande, davanti alle quali uno vorrebbe dire soltanto: ‘Ma te li fai i ca*zi tuoi?’ Eppure sarebbe semplice: a me le divisioni, a partire da quelle di genere, non mi hanno mai interessato granché – confessa – Ho sempre amato uomini e donne e soprattutto non ho mai avuto freni nel sentire e seguire quello che volevo. Le ho sempre rifiutate, le definizioni. Al termine ‘coming out’, che ghettizza, ho sempre preferito la parola libertà. Alla parola gay, che ti pretenderebbe felice e ormai non usano più neanche in America quando indicono un pride, preferisco frocio. Chi è libero nel linguaggio è libero dentro”.

Quindi torna indietro con la memoria al momento più difficile della sua vita: “Tutti mi dicono che so’ pazza, ma credo semplicemente che quando uno è sé stesso sembra matto. La follia è un’altra cosa. Io l’ho sperimentata e ho sperimentato anche la schizofrenia. So cosa sono. Mi è capitato di morire e poi rinascere. All’inizio degli anni ’80 sono stata molto male. Ero piena di paranoie, vivevo una crisi profonda, avevo un io diviso, uno stato mentale alterato e paura di ogni cosa, come una bambina. Ero divisa a metà e a tratti riaffioravano frammenti dell’infanzia a cui non avevo dato nessuna importanza (…) La Gianna che c’era prima riposa in un cimitero”.

La Nannini svela di essersi lasciata alle spalle anche la dipendenza dalle droghe. “Tranne l’eroina, le ho provate tutte – confida – Dalla cocaina, per un po’ di tempo, quasi quarant’anni fa, sono stata dipendente. Ero a Londra e ce la portavano in studio con la stessa semplicità con cui oggi ti consegnerebbero un panino. Non stavo mai senza, ci viaggiavo, ero del tutto incosciente. Un giorno vado in bagno e mentre scarto il sasso rosa, quello mi cade nel cesso. Lo vedo sparire nell’acqua e, mentre si scioglie lentamente e sto per metterci le mani dentro, mi dico: “Non posso fare questa cosa, non posso ridurmi così”. Ho smesso lì. Il giorno dopo. Poi ho avuto una ricaduta, ma dopo aver fatto un tiro e aver bevuto una tequila prima di un concerto, collassai e dissi definitivamente basta”.

CLICCA QUI E SEGUICI SU INSTAGRAM

Copyright © 2024

Editore: Livesicilia.it Srl - Via della Libertà, 56 – 90143 Palermo Tel: 0916119635 P.IVA: 05808650823
Livesicilia.it Srl è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) con il numero 19965